Malattia coronarica: gli inibitori della pompa protonica riducono l’effetto antiaggregante della Aspirina
Gli inibitori della pompa protonica possono ridurre l’efficacia dell’Acido Acetilsalicilico ( Aspirina ) nei pazienti con malattia coronarica.
Sono stati studiati 418 pazienti con coronaropatia stabile, che stavano assumendo 75 mg/die di Acido Acetilsalicilico; di questi 54 erano anche in trattamento con gli inbitori della pompa protonica.
Dall’analisi è emerso che l’aggregazione piastrinica era significativamente maggiore nei pazienti che stavano assumendo sia l’Acido Acetilsalicilico sia gli inibitori della pompa protonica, rispetto a coloro che invece erano in trattamento con il solo Acido Acetilsalicilico.
L’attivazione piastrinica, valutata dai livelli plasmatici di P-selectina solubile, è risultata aumentata in modo significativo nei pazienti trattati con l’associazione, che non in quelli che assumevano il solo antiaggregante piastrinico.
Gli inibitori della pompa protonica aumentando il pH intragastrico, possono ridurre la lipofilicità dell’Aspirina e, pertanto, ridurne l’efficacia.
Dallo studio è emerso che l’uso concomitante di inibitori della pompa protonica ed Acido Acetilsalicilico potrebbe influenzare negativamente la protezione cardiovascolare promossa dall’Aspirina. ( Xagena2010 )
Fonte: Heart, 2010
Cardio2010 Gastro2010 Farma2010
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