L'uso dei broncodilatatori a lunga durata d'azione per via inalatoria nei pazienti naive ai LABA e LAMA per la BPCO appare associato a rischio di malattia cardiovascolare


Il nuovo uso di beta 2-agonisti e degli antagonisti muscarinici, entrambi a lunga durata d'azione, nei pazienti con BPCO ( broncopneumopatia cronica ostruttiva ) è risultato associato a un rischio aumentato di 1.5 volte per la malattia cardiovascolare entro 30 giorni dall'inizio della terapia.

I beta-agonisti a lunga durata d'azione ( LABA ) e gli antagonisti muscarinici a lunga durata d'azione ( LAMA ) rappresentano le principali terapie per la BPCO; tuttavia, questi farmaci sono risultati in grado di aumentare il rischio di malattia cardiovascolare, anche se i risultati variano, concludendo che non vi è un aumento del rischio o c'è un aumento del rischio cardiovascolare da 1.1 a 4.5 volte.

E' stato condotto uno studio caso-controllo nidificato per determinare se la durata d'impiego e il nuovo uso di LABA o LAMA per inalazione per la BPCO sono fattori determinanti di rischio di malattia cardiovascolare.

Sono stati reclutati 284.220 pazienti con BPCO, naive alla terapia con LABA-LAMA, che avevano almeno 40 anni ( età media, 71.4 anni; 68.9% uomini ) dal Taiwan National Health Insurance Research Database per il periodo 2007-2011.

Sono stati identificati 37.719 pazienti con malattia cardiovascolare ( età media, 75.6 anni; 71.6% uomini ), definiti come coloro che avevano richiesto cure ospedaliere o di emergenza per malattia coronarica, insufficienza cardiaca, ictus ischemico o aritmia, e messi a confronto con 146.139 soggetti di controllo ( età media, 75.2 anni; 70.1% uomini ).

Il follow-up medio era di 2 anni.

I dati hanno mostrato che i pazienti con BPCO che hanno iniziato un nuovo uso di LABA avevano un rischio cardiovascolare aumentato di 1.5 volte ( IC 95%, 1.35-1.67 ) entro 30 giorni, e quelli che hanno iniziato il nuovo uso del LAMA avevano un aumento del rischio di 1.52 volte ( IC 95%, 1.28 -1.8 ).
L'uso prevalente di LABA o LAMA ha ridotto o eliminato il rischio cardiovascolare.

Non è stata riscontrata alcuna differenza nei rischi cardiovascolari tra singoli agenti LABA, forme di dosaggio dei LAMA e regimi concomitanti per la BPCO.

I medici sono invitati a monitorare strettamente i nuovi utilizzatori di LABA o LAMA per i sintomi cardiovascolari. ( Xagena2017 )

Fonte: JAMA Internal Medicine, 2017

Pneumo2017 Cardio2017 Farma2017


Indietro

Altri articoli

Benefici cardiovascolari degli inibitori di SGLT2 e agonisti recettoriali di GLP1 Diversi studi clinici randomizzati hanno dimostrato per gli inibitori di...


Rivaroxaban ( Xarelto ) più Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ) rispetto all’Aspirina da sola ha ridotto gli eventi cardiaci e...


Una meta-analisi ha evidenziato che l'impiego di Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ) per la prevenzione dell'infarto del miocardio appare essere...


Gli effetti dell'Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ) negli adulti senza malattia cardiovascolare aterosclerotica ( ASCVD ), stratificati in base all'uso...


Il trattamento del tumore ai testicoli è chiaramente associato a morbilità e mortalità cardiovascolare. Per consentire lo sviluppo di strategie...


Olpasiran, un piccolo agente RNA interferente diretto al fegato, ha prodotto riduzioni sostanziali e sostenute delle concentrazioni di lipoproteina(a) [...



I biomarcatori cardiaci possono predire il rischio di aterosclerosi e altri esiti cardiovascolari nei pazienti con psoriasi e artrite psoriasica. Rispetto...


Nello studio FOURIER ( Further Cardiovascular Outcomes Research With PCSK9 Inhibition in Subjects With Elevated Risk ), l'inibitore della proproteina...


La psoriasi, il tromboembolismo venoso e la malattia vascolare periferica condividono meccanismi simili che coinvolgono l'infiammazione cronica. Tuttavia, le associazioni...