Tumori, mutazioni protrombotiche e rischio di trombosi venosa
La trombosi venosa è una comune complicanza nei pazienti con tumore.
Uno studio di Ricercatori della Leiden University – Medical Center in Olanda, ha valutato il rischio trombotico tra i pazienti con tumore.
Sono stati analizzati i dati del database MEGA ( Multiple Environmental and Genetic Assessment of risk factors for venous thrombosis ) riguardanti 3220 pazienti di età compresa tra 18 e 70 anni, con un primo evento di trombosi venosa profonda alla gamba o embolia polmonare.
Il rischio totale di trombosi venosa è aumentato di 7 volte nei pazienti con un tumore ( odds ratio, OR = 6,7 ) rispetto alle persone senza tumore.
I pazienti con tumori ematologici avevano il più alto rischio di trombosi venosa ( OR = 28 ), seguiti dal carcinoma polmonare e carcinoma gastrointestinale.
Il rischio di trombosi venosa era più alto nei primi mesi dopo la diagnosi di tumore ( OR = 53,5 ).
I pazienti con tumore e metastasi a distanza presentavano un OR di 19,8.
Coloro che avevano una mutazione del fattore V di Leiden avevano un rischio più elevato di 12 volte rispetto ai soggetti senza questa alterazione genica.
Risultati simili sono stati osservati per i pazienti con tumore e mutazioni 20210A del gene della protrombina.
Questo studio ha dimostrato che i pazienti con tumore sono ad aumentato rischio di trombosi venosa, soprattutto nei primi mesi dopo la diagnosi ed in presenza di metastasi a distanza.
Anche coloro che trasportano mutazioni del fattore V di Leiden e 20210A del gene della protrombina sono a più alto rischio. ( Xagena2005 )
Blom JW et al, JAMA 2005; 293: 715 – 722
Onco2005 Cardio2005
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