Associazione tra differenza nella pressione sistolica tra le due braccia e malattia cardiovascolare e mortalità
Differenze nella pressione sistolica uguali o superiori a 10 mmHg o a 15 mmHg tra le braccia sono state associate a malattia vascolare periferica e attribuite a stenosi della succlavia.
Uno studio ha valutato l’esistenza di un’associazione tra la differenza pressoria e la malattia vascolare periferica o centrale e la mortalità.
E’ stata compiuta una revisione degli studi pubblicati prima del 2011, che hanno mostrato differenza nella pressione sistolica tra le due braccia, con dati relativi a stenosi della succlavia, malattia vascolare periferica, malattia cerebrovascolare, malattia cardiovascolare o sopravvivenza.
Sono stati identificati 28 studi idonei ad essere inclusi, 20 dei quali sono stati utilizzati per la meta-analisi.
In 5 studi invasivi che hanno utilizzato l’angiografia, la differenza media nella pressione sistolica tra le due braccia è stata di 36.9 mmHg per la stenosi della succlavia ( occlusione superiore al 50% ); una differenza di 10 mmHg o più è risultata fortemente associata a stenosi della succlavia ( risk ratio [ RR ] 8.8 ).
In studi non-invasivi, i risultati aggregati hanno mostrato che una differenza di 15 mmHg o più era associata a malattia vascolare periferica ( 9 coorti; RR=2.5; sensibilità 15%; specificità 96% ); malattia cerebrovascolare pre-esistente ( 5 coorti; RR=1.6; sensibilità 8%; specificità 93% ) e aumento della mortalità cardiovascolare ( 4 coorti; hazard ratio [ HR ] 1.7 ) e mortalità per tutte le cause ( HR=1.6 ).
Una differenza uguale o superiore a 10 mmHg è risultata associata a malattia vascolare periferica ( 5 studi; RR=2.4; sensibilità 32%; specificità 91% ).
In conclusione, una differenza nella pressione sistolica uguale o superiore a 10 mmHg o a 15 mmHg tra le braccia potrebbe aiutare a identificare pazienti che necessitano di ulteriore valutazione vascolare.
Una differenza di 15 o più mmHg potrebbe essere un utile indicatore del rischio di malattia vascolare e decesso. ( Xagena2012 )
Clark CE et al, Lancet 2012; 379: 905-914
Cardio2012
Indietro
Altri articoli
Empagliflozin migliora gli esiti cardiovascolari e renali nell’insufficienza cardiaca indipendentemente dalla pressione sistolica
Empagliflozin ( Jardiance ) riduce il rischio di morte cardiovascolare o di ospedalizzazione per insufficienza cardiaca ( HF ) nei...
Effetto della pressione arteriosa sistolica e diastolica sugli esiti cardiovascolari
La relazione tra la pressione arteriosa sistolica e diastolica in ambito ambulatoriale e gli esiti cardiovascolari rimane non ben definita...
Controllo intensivo della pressione arteriosa sistolica e malattia renale cronica incidente nelle persone con e senza diabete mellito
Le lineeguida, tra cui quelle dell’American College of Cardiology ( ACC ) e dell'American Heart Association ( AHA ) del...
Intervento sullo stile di vita e gestione medica con o senza bypass gastrico Roux-en-Y e controllo dell'emoglobina glicata, colesterolo LDL e pressione sistolica a 5 anni nel Diabetes Surgery Study
Il bypass gastrico Roux-en-Y è efficace nel raggiungimento degli obiettivi stabiliti per il trattamento del diabete, ma la durata è...
Il trattamento aggressivo della pressione sistolica può essere dannoso per i pazienti con insufficienza cardiaca e frazione di eiezione conservata
I pazienti ospedalizzati per insufficienza cardiaca con frazione di eiezione conservata [ HFpEF ] hanno presentato esiti meno favorevoli se...
Riduzione della pressione sistolica e rischio di malattie cardiovascolari e mortalità
Studi clinici hanno documentato che l'abbassamento della pressione sanguigna riduce le malattie cardiovascolari e i decessi prematuri. Tuttavia, l'obiettivo ottimale per...
Studio SPRINT: la pressione sistolica inferiore a 120 mmHg conferisce un minor rischio di mortalità e di eventi cardiovascolari
I risultati dello studio SPRINT ( Systolic Blood Pressure Intervention Trial ) hanno mostrato che l’obiettivo di pressione sistolica...
L’elevata pressione diastolica, ma non quella sistolica, aumenta il rischio di mortalità nei pazienti ipertesi, ma non in quelli normotesi, con ictus ischemico acuto
La relazione tra pressione arteriosa al momento del ricovero per ictus ischemico acuto e l'esito è controversa. Si è valutato...
Studio SPRINT, dati preliminari: abbassare la pressione sistolica a un valore inferiore a 120 mmHg riduce di un terzo i casi di infarto miocardico, scompenso cardiaco e di ictus
Un trattamento più aggressivo della pressione arteriosa, con un obiettivo per la sistolica inferiore a 120 mmHg, riduce i tassi...
L’aumento della pressione sistolica target può aumentare il rischio di ictus
I pazienti anziani con diabete mellito o malattia renale che hanno una pressione arteriosa sistolica di 140-149 mmHg hanno un...