Diabete: il Pioglitazone è associato ad un ridotto rischio di morte, infarto miocardico o ictus
Il Pioglitazone ( Actos ) è un farmaco che trova impiego nel trattamento del diabete mellito di tipo 2.
Ricercatori della Cleveland Clinic negli Stati Uniti hanno compiuto una valutazione sistematica dell’effetto del Pioglitazone sugli eventi cardiovascolari ischemici.
Un totale di 19 studi, che avevano arruolato 16.390 pazienti, sono stati analizzati.
La durata del trattamento variava da 4 mesi a 3,5 anni.
La morte, l’infarto miocardico, o l’ictus si sono presentati nel 4,4% ( 375 su 8.554 ) dei pazienti trattati con Pioglitazone e nel 5,7% ( 450 su 7.836 ) dei pazienti sottoposti a terapia di controllo ( hazard ratio, HR=0,82; P=0,005 ).
La separazione progressiva delle curve tempo all’evento è diventata evidente dopo circa 1 anno di terapia.
Il Pioglitazone ha ridotto tutti i singoli componenti dell’endpoint primario composito ( morte, infarto miocardico, ictus ), con valori di hazard ratio compresi tra 0,82 e 0,92.
Insufficienza cardiaca grave è stata riportata nel 2,3% ( n=200 ) dei pazienti trattati con Pioglitazone e nell’1,8% dei pazienti del gruppo controllo ( HR=1,41; p=0,002 ).
La meta-analisi ha mostrato che il Pioglitazone è associato ad un rischio di morte, infarto miocardico o ictus significativamente più basso nei pazienti con diabete.
Tra i pazienti trattati con Pioglitazone, è stato osservato un aumento dell’insufficienza cardiaca in forma grave; l’evento, tuttavia, non è risultato correlato ad un aumento della mortalità. ( Xagena2007 )
Lincoff AM et al, JAMA 2007; 298: 1180-1188
Cardio2007 Endo2007 Farma2007
Indietro
Altri articoli
Impatto combinato dell’emicrania e dell’ipertensione indotta dalla gravidanza sul rischio a lungo termine di infarto miocardico prematuro e ictus
È noto che l’emicrania e l’ipertensione indotta dalla gravidanza ( PIH ) aumentino il rischio cardiovascolare. Tuttavia, l’evidenza è limitata...
L'infarto miocardico e la malattia infiammatoria sistemica aumentano il rischio di mortalità nei giovani adulti
I pazienti di età pari o inferiore a 50 anni che hanno sofferto di un infarto miocardico e hanno malattie...
Acido Linoleico plasmatico e dietetico e rischio a 3 anni di diabete di tipo 2 dopo infarto miocardico: un'analisi prospettica nella coorte Alpha Omega
E' stato studiato l'Acido Linoleico dietetico e le concentrazioni plasmatiche in relazione al rischio di diabete di tipo 2 nei...
Colesterolo LDL elevato e aumento del rischio di infarto miocardico e malattia cardiovascolare aterosclerotica in individui di età compresa tra 70 e 100 anni
I risultati di studi storici suggeriscono che un colesterolo LDL elevato non è associato a un aumento del rischio di...
Associazione tra terapia intravitreale anti-VEGF e rischio di ictus, infarto miocardico e morte nei pazienti con degenerazione maculare senile essudativa
Gli studi attuali che hanno valutato il rischio di ictus, infarto del miocardio e decesso nei pazienti sottoposti a terapia...
Infarto miocardico silente e rischio a lungo termine di insufficienza cardiaca
Sebbene l'infarto miocardico silente rappresenti circa la metà del numero totale di infarti miocardici, il rischio di insufficienza cardiaca tra...
Rischio maggiore di demenza vascolare nei pazienti sopravvissuti a infarto miocardico
L’aumento del rischio di demenza dopo infarto miocardico può essere mediato da fattori di rischio condivisi ( ad esempio, aterosclerosi...
La malattia infiammatoria intestinale correlata ad aumentato rischio di infarto miocardico
Uno studio ha dimostrato che i pazienti con malattia infiammatoria intestinale sono a maggior rischio di infarto miocardico. L'infiammazione cronica è...
Rischio correlato al biomarcatore di infarto miocardico e gravi infezioni nei pazienti con artrite reumatoide
L’attività di malattia dell' artrite reumatoide e l'infiammazione sistemica associata sono state collegate a gravi infezioni, infarto del miocardio ed...
Infarto miocardico silente associato a un aumentato rischio di insufficienza cardiaca
L'infarto miocardico silente è associato a un aumentato rischio a lungo termine di insufficienza cardiaca. Sebbene l'infarto miocardico silente rappresenti circa...