I soggetti obesi o in sovrappeso ricoverati per infarto miocardico acuto sono a maggior rischio di insufficienza cardiaca
Uno studio ha valutato se il peso corporeo fosse associato al profilo clinico, al trattamento e alla prognosi ospedaliera dopo infarto miocardico acuto ( IMA ).
Lo studio epidemiologico ha interessato i residenti dell’area metropolitana di Worcester ( USA ).
Un totale di 2008 uomini e 1505 donne sono stati ospedalizzati per infarto miocardico acuto.
Il 41% circa degli uomini ed il 29% delle donne presentavano un’indice di massa corporea, BMI maggiore o uguale a 30.
Gli uomini e le donne erano significativamente più giovani rispetto ai soggetti di peso normale.
Regimi efficaci di trattamento cardiologico sono stati impiegati meno frequentemente negli uomini e nelle donne di normale peso corporeo, rispetto ai pazienti obesi o in sovrappeso.
Non sono state osservate significative differenze nel rischio di morte durante l’ospedalizzazione per gli uomini e le donne in sovrappeso o obese, rispetto ai pazienti di normale peso corporeo.
Gli uomini e le donne obese erano tuttavia a maggior rischio di sviluppare insufficienza cardiaca durante l’ospedalizzazione.
I risultati di questo studio di comunità hanno indicato l’esistenza di un’associazione tra indice di massa corporea ed impiego di differenti approcci di trattamento nei pazienti con infarto miocardico acuto. ( Xagena2006 )
Goldberg RJ et al, Am Heart J 2006; 151. 1297-1304
Cardio2006 Endo2006
Indietro
Altri articoli
Impatto combinato dell’emicrania e dell’ipertensione indotta dalla gravidanza sul rischio a lungo termine di infarto miocardico prematuro e ictus
È noto che l’emicrania e l’ipertensione indotta dalla gravidanza ( PIH ) aumentino il rischio cardiovascolare. Tuttavia, l’evidenza è limitata...
L'infarto miocardico e la malattia infiammatoria sistemica aumentano il rischio di mortalità nei giovani adulti
I pazienti di età pari o inferiore a 50 anni che hanno sofferto di un infarto miocardico e hanno malattie...
Acido Linoleico plasmatico e dietetico e rischio a 3 anni di diabete di tipo 2 dopo infarto miocardico: un'analisi prospettica nella coorte Alpha Omega
E' stato studiato l'Acido Linoleico dietetico e le concentrazioni plasmatiche in relazione al rischio di diabete di tipo 2 nei...
Colesterolo LDL elevato e aumento del rischio di infarto miocardico e malattia cardiovascolare aterosclerotica in individui di età compresa tra 70 e 100 anni
I risultati di studi storici suggeriscono che un colesterolo LDL elevato non è associato a un aumento del rischio di...
Associazione tra terapia intravitreale anti-VEGF e rischio di ictus, infarto miocardico e morte nei pazienti con degenerazione maculare senile essudativa
Gli studi attuali che hanno valutato il rischio di ictus, infarto del miocardio e decesso nei pazienti sottoposti a terapia...
Infarto miocardico silente e rischio a lungo termine di insufficienza cardiaca
Sebbene l'infarto miocardico silente rappresenti circa la metà del numero totale di infarti miocardici, il rischio di insufficienza cardiaca tra...
Rischio maggiore di demenza vascolare nei pazienti sopravvissuti a infarto miocardico
L’aumento del rischio di demenza dopo infarto miocardico può essere mediato da fattori di rischio condivisi ( ad esempio, aterosclerosi...
La malattia infiammatoria intestinale correlata ad aumentato rischio di infarto miocardico
Uno studio ha dimostrato che i pazienti con malattia infiammatoria intestinale sono a maggior rischio di infarto miocardico. L'infiammazione cronica è...
Rischio correlato al biomarcatore di infarto miocardico e gravi infezioni nei pazienti con artrite reumatoide
L’attività di malattia dell' artrite reumatoide e l'infiammazione sistemica associata sono state collegate a gravi infezioni, infarto del miocardio ed...
Infarto miocardico silente associato a un aumentato rischio di insufficienza cardiaca
L'infarto miocardico silente è associato a un aumentato rischio a lungo termine di insufficienza cardiaca. Sebbene l'infarto miocardico silente rappresenti circa...