Rischio di infarto miocardico e di morte cardiaca improvvisa con l’impiego degli inibitori COX-2


Nel corso del 20th International Conference on Pharmacoepidemiology and Therapeutic Risk Management, il 22 e 25 agosto 2004 a Bourdeaux in Francia, è stato presentato uno studio dal titolo “Risk of acute myocardial infarction and sudden cardiac health with use of COX-2 selective and non-selective NSAIDS��?.

Lo studio, finanziato dall’FDA con un contratto a Kaiser Permanente, uno dei maggiori HMO statunitensi, ha valutato il rischio di infarto miocardico acuto e di morte cardiaca improvvisa in un database di circa 1,4 milioni di membri del Kaiser Permanente della California, trattati con FANS tradizionali o con inibitori COX-2 ( Coxib ) nel periodo gennaio 1999 e dicembre 2001.

Dall’analisi sono emersi 8.199 eventi cardiaci acuti, di cui 6.675 infarti miocardici acuti e 1.524 casi di morte cardiaca improvvisa.

Il rischio relativo ( odds ratio, OR ) di eventi cardiaci acuti è stato il seguente:

- impiego passato di FANS: 1
- impiego recente di FANS: 1,14
- impiego corrente di Celecoxib: 0,86
- impiego corrente di Rofecoxib < 25 mg: 1,29
- impiego corrente di Rofecoxib > 25 mg: 3,15
- impiego corrente di Ibuprofene: 1,09
- impiego corrente di Naprossene: 1,18
- impiego corrente di altri FANS: 1,16

Da questi dati, è emerso che il Rofecoxib ( Vioxx ) assunto a dosaggi superiori a 25 mg/die è associato ad un aumento del rischio di 3 volte di infarto miocardico acuto e di morte cardiaca improvvisa.

Non è stato invece osservato alcun aumento del rischio con l’altro inibitore COX-2 il Celecoxib ( Celebrex ). ( Xagena2004 )

Fonte: American College of Rheumatology, 2004

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