Pazienti con sindromi coronariche acute sottoposti a intervento coronarico percutaneo: impiego del sistema di anticoagulazione REG1


Mediante lo studio di fase II RADAR-PCI è stata determinata la possibilità di condurre un intervento coronarico percutaneo ( PCI ) nella sindrome coronarica acuta ( ACS ) ad alto rischio nei pazienti che utilizzano il sistema REG1 costituito da Pegnivacogin, un inibitore aptamerico del fattore IXa, e il suo agente di controllo, Anivamersen.

Nello studio RADAR, i pazienti con sindrome coronarica acuta sono stati randomizzati a Pegnivacogin 1 mg/kg con il 25%, 50%, 75% o 100% di reversione con Anivamersen o Eparina non-frazionata.
Dei 640 pazienti randomizzati, 388 ( 61% ) sono stati sottoposti a procedura PCI.

I tassi di sanguinamento maggiore secondo la scala ACUITY modificata al giorno 30 sono stati pari a 18% ( 25% di reversione ), 12% ( 50% di reversione ), 9% ( 75% di reversione ), e 7% ( 100% di reversione ), rispetto all’11% con Eparina.
I corrispondenti tassi di sanguinamento totali erano 68%, 39%, 35%, 34% e 38% ( Eparina ).

Manifestazioni ischemiche erano meno frequenti in coloro che ricevono Pegnivacogin, rispetto ad Eparina ( 4.4% vs 7.3%, p=0.3 ).

I tassi erano simili tra Pegnivacogin ed Eparina riguardo a rivascolarizzazione urgente del vaso target ( TVR ) a 30 giorni ( 1.1% vs 0.9%, p=1.0 ), infarto del miocardio ( 4.0% vs 6.4%, p=0.3 ), e complicazione angiografica ( 11.2% e 10.8%, p=0.9 )

Non sono stati riscontrati episodi di formazione di coaguli a livello del filoguida e dei cateteri.

In conclusione, l'inibizione ad alto livello del fattore IXa nei pazienti con sindrome coronarica acuta sottoposti a impianto coronarico percutaneo, con almeno il 50% di reversione, ha un profilo di sanguinamento favorevole, e sembra efficace nel sopprimere gli eventi ischemici e le complicanze trombotiche. (  Xagena2014  )

Povsic TJ et al, EuroIntervention 2014; Epub ahead of print

Cardio2014 Farma2014


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