NICE: terapia ad alta intensità con statine nei pazienti con ipercolesterolemia familiare


Il NICE ( National Institute for Health and Clinical Excellence ) ha raccomandato che gli adulti, affetti da ipercolesterolemia familiare, debbano essere trattati con terapia statinica ad alte dosi per ridurre i livelli di colesterolo LDL del 50%.

Secondo HEARTH Uk-The Cholesterol Charity in Gran Bretagna, 1 persona su 500 è affetta da ipercolesterolemia familiare per un totale di circa 110.000 persone.

Le persone affette da ipercolesterolemia familiare presentano un aumentato rischio cardiovascolare, rispetto alla popolazione generale, a causa degli elevati livelli di colesterolo. In media, un livello normale di colesterolo totale negli uomini di mezza età, è attorno a 5mmol/l. Gli uomini con ipercolesterolemia familiare possono talvolta eccedere i 20 mmol/l, ed hanno una probabilità superiore al 50% di sviluppare malattia coronarica all’età di 50 anni. Le donne con ipercolesterolemia familiare presentano invece un rischio cardiovascolare accresciuto del 30% all’età di 60 anni.

Studi clinici di ampie dimensioni hanno mostrato l’esistenza di una relazione lineare tra la riduzione del colesterolo LDL e la proporzionale riduzione degli eventi coronarici. L’abbassamento dei livelli di colesterolo LDL di 1 mmol/l riduce gli eventi correlati alla malattia cardiovascolare ( tra cui infarto miocardico e ictus ) del 21% e la mortalità totale del 12%.

La Rosuvastatina ( Crestor ) ha mostrato di essere molto efficace nel ridurre il colesterolo LDL. In numerosi studi head-to-head la Rosuvastatina ha mostrato di ridurre maggiormente il colesterolo LDL, rispetto all’Atorvastatina ( Lipitor, Torvast ) e alla Simvastatina ( Sinvacor, Zoocor ) ( Xagena2008 ).

Fonte: NICE, 2008


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