I farmaci antinfiammatori e le statine riducono il rischio di progressione nei pazienti con esofago di Barrett
L’uso di farmaci antinfiammatori non-steroidei ( FANS ) e/o statine riduce il rischio di progressione neoplastica nei pazienti con esofago di Barrett.
L’esofago di Barrett è una condizione premaligna, in cui i pazienti presentano un aumentato rischio di sviluppare adenocarcinoma del esofago con una incidenza annuale stimata dello 0.5%.
Nonostante la sorveglianza endoscopica, l’incidenza di esofago di Barrett e di adenocarcinoma esofageo è in rapida crescita.
Poiché sono note le proprietà chemio preventive delle statine e dei FANS, uno studio ha valutato se questi farmaci fossero in grado di ridurre il rischio di progressione neoplastica nei pazienti con esofago di Barrett.
Dei 573 pazienti presi in esame, 35 con storia di displasia ad alto grado e adenocarcinoma esofageo sono stati esclusi.
I pazienti sono stati seguiti secondo le linee guida dell’American College of Gastroenterology ( ACG ).
Il preriodo di follow-up medio è stato di 4.5 anni di follow up.
L’età avanzata, l’esofago di Barret a segmento lungo e displasia di basso grado sono stati associati ad aumento del rischio di sviluppare displasia in forma grave o adenocarcinoma.
L’hazard ratio ( HR ) era di 1.04 per l’età, 1.14 per l’esofago di Barrett a segmento lungo e 5.11 per la displasia di basso grado.
I dati riguardanti i farmaci sono stati utilizzati per valutare la correlazione con lo sviluppo di progressione neoplastica.
I farmaci impiegati comprendevano: FANS nel 56% ( durata media: 0.2 anni ), Acido Acetilsalicilico a basso dosaggio nel 28% ( 5.4 anni ) e statine nel 37% ( 5.3 anni ).
Dei pazienti che hanno mostrato una progressione neoplastica, il 39% aveva assunto i FANS, il 21% Acido Acetilsalicilico e il 24% statine.
L’uso dei FANS era correlato a una significativa riduzione del rischio di progressione neoplastica ( HR=0.47 ).
Quando sono stati presi in considerazione gli inibitori selettivi per COX-2 ( 15% ) e i FANS non-selettivi ( 51% ), è stato osservato che questi benefici derivavano generalmente dall’uso dei FANS non-selettivi ( HR=0.43 ).
La valutazione della relazione durata-risposta ha mostrato che questi benefici diventavano significativi con l’uso dei FANS superiore a 2 mesi ( HR=0,32 ).
Nessun beneficio significativo sullo sviluppo della progressione neoplastica è stato riscontrato dalla assunzione di Acido Acetilsalicilico ( HR=0.66 ).
L’uso di statine ha prodotto una significativa riduzione della progressione del rischio neoplastico ( HR=0.46 ).
L’uso combinato di FANS e statine ( 19% dei pazienti ) ha mostrato un beneficio addizionale rispetto ai singoli farmaci ( HR=0.22 ). ( Xagena2011 )
Fonte: 19th United European Gastroenterology Week ( UEGW ), 2011
Gastro2011 Onco2011 Farma2011
Indietro
Altri articoli
Infiammazione e colesterolo come predittori di eventi cardiovascolari nei pazienti ad alto rischio con intolleranza alle statine
Tra i pazienti trattati con terapia con statine ai livelli di colesterolo raccomandati dalle lineeguida, il rischio infiammatorio residuo valutato...
Uso di statine e rischio di neoplasie mieloproliferative
Studi precedenti hanno indicato un possibile effetto protettivo contro il cancro da parte delle statine nei tumori solidi; tuttavia, questo...
I benefici dell'uso dell'Aspirina nell'infarto del miocardio sono ridotti dall'uso delle statine nei pazienti senza malattia cardiovascolare aterosclerotica
Una meta-analisi ha evidenziato che l'impiego di Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ) per la prevenzione dell'infarto del miocardio appare essere...
Acido Bempedoico per la prevenzione primaria degli eventi cardiovascolari nei pazienti con intolleranza alle statine
Gli effetti dell'Acido Bempedoico ( Nilemdo ) sugli esiti cardiovascolari nei pazienti intolleranti alle statine senza un precedente evento cardiovascolare...
Ruolo dei lipidi plasmatici e degli interventi con statine sul rischio e sulla gravità della sclerosi multipla
C’è stato un notevole interesse per le statine a causa dei loro effetti pleiotropici oltre alle loro proprietà ipolipemizzanti. Molti...
Acido Bempedoico ed esiti cardiovascolari nei pazienti intolleranti alle statine
L'Acido Bempedoico ( Nilemdo ), un inibitore dell'ATP citrato liasi, riduce i livelli di colesterolo da lipoproteine a bassa densità...
Infiammazione e colesterolo come predittori di eventi cardiovascolari tra i pazienti in terapia con statine
L'infiammazione e l'iperlipidemia contribuiscono congiuntamente alla malattia aterotrombotica. Tuttavia, quando le persone sono trattate con una terapia intensiva con statine, i...
Sintomi muscolari associati alle statine tra i nuovi consumatori di statine assegnati in modo casuale alla Vitamina-D o al placebo
I sintomi muscolari associati alle statine ( SAMS ) sono comuni e possono portare all'interruzione della terapia statinica. Studi osservazionali...
Uno studio genetico ha individuato un possibile impatto delle statine sulle attività cognitive
Uno studio genetico ha indicato che le statine potrebbero avere un impatto sulle capacità cognitive, ma per gli esperti questi...
L'uso delle statine è correlato a un minor rischio di parkinsonismo
Un nuovo studio ha evidenziato che l'uso delle statine è associato a un minor rischio di parkinsonismo. Inoltre, le statine hanno...