L’impiego di statine e l’esito dopo emorragia intracerebrale
L'emorragia intracerebrale è una malattia ad alto tasso di mortalità degli anziani. L'uso delle statine è sempre più diffuso tra gli anziani, e quindi comune nei pazienti che sviluppano emorragia intracerebrale.
Numerosi dati suggeriscono che le statine abbiano effetti neuroprotettivi, ma la loro associazione con emorragia intracerebrale è stata incoerente.
E' stata eseguita una meta-analisi di tutte le informazioni disponibili, per determinare se l'esposizione alle statine è protettiva per i pazienti che sviluppano emorragia intracerebrale.
Sono stati confrontati i risultati funzionali a 90 giorni in 238 casi di assunzione di statine pre-emorragia intracerebrale e 461 casi di emorragia intracerebrale senza statine. Sono quindi stati meta-analizzati i risultati della coorte insieme agli studi pubblicati in precedenza utilizzando un modello a effetti casuali, per un totale di 698 casi di emorragia intracerebrale con statine e 1.823 soggetti non-esposti alle statine.
I dati dello studio hanno dimostrato un'associazione tra uso di statine prima dell’emorragia intracerebrale e aumentata probabilità di esito favorevole ( odds ratio, OR=2.08 ) e riduzione della mortalità ( OR=0.47 ) a 90 giorni.
Nessun effetto specifico delle statine è stato identificato. La meta-analisi di tutte le prove pubblicate ha confermato l'effetto delle statine sull'esito positivo ( OR=1.91 ) e sulla mortalità ( OR=0.55 ) dopo emorragia intracerebrale.
In conclusione, l'uso di statine prima di un’emorragia intracerebrale è associato a un esito favorevole e a una riduzione della mortalità dopo emorragia intracerebrale.
Questo fenomeno sembra essere un effetto della classe delle statine.
Sono necessari ulteriori studi per chiarire i meccanismi biologici alla base di queste osservazioni. ( Xagena2011 )
Biffi A et al, Neurology 2011; 76: 1581-1588
Neuro2011 Farma2011
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