Trattamento del tromboembolismo venoso: i nuovi anticoagulanti
Il trattamento standard del tromboembolismo venoso consiste nella somministrazione di Eparina o di Eparina a basso peso molecolare ( LMWH ) e di un antagonista della vitamina K.
La terapia anticoagulante, somministrata per almeno 5 giorni, viene interrotta una volta che l’antagonista della vitamina K produce un livello terapeutico di anticoagulazione.
Sebbene l’introduzione dell’Eparina a basso peso molecolare abbia semplificato il trattamento del tromboembolismo venoso, permangono tuttavia alcuni problemi.
L’Eparina a basso peso molecolare deve essere somministrata giornalmente per via sottocutanea, gli antagonisti della vitamina K richiedono monitoraggio di routine della coagulazione.
I nuovi anticoagulanti sembrano fornire alcuni vantaggi al trattamento del tromboembolismo venoso: Fondaparinux ( Arixtra ), Idraparinux, Ximelagatran ( Exanta ).
Questi nuovi anticoagulanti producono una risposta anticoagulante prevedibile, non necessitando del monitoraggio di routine della coagulazione.
Poiché non si legano alle piastrine o al fattore 4 piastrinico, Fondaparinux ed Idraparinux non causano trombocitopenia indotta da Eparina.
A differenza degli antagonisti della vitamina K, Ximelagatran ha un rapido inizio di azione, non necessitando della concomitante somministrazione di un anticoagulante per via parenterale, all’inizio del trattamento.
Un inconveniente per i 3 nuovi farmaci anticoagulanti è rappresentato dalla mancanza di un antidoto.
Questo è particolarmente importante per Idroparinux, che ha una lunga emivita. ( Xagena2004 )
Weitz JL, Circulation 2004; 110 ( 9 Suppl 1 ): I 19-26
Cardio2004 Farma2004
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