AIFA: Quali sono i principali segni o sintomi clinici che devono indurre a sospettare tale evento avverso ( trombosi dei seni venosi cerebrali e/o del distretto splancnico ) ? Cosa fare di fronte a tale sospetto ?


L’insorgenza di una complicanza trombotica a livello del sistema venoso cerebrale o addominale va sospettata quando compaiono alcune manifestazioni cliniche suggestive, già note dalla letteratura e pratica clinica.


In circa 9 casi su 10 le trombosi dei seni venosi cerebrali ( TSVC ) si presentano con cefalea di particolare intensità, che in genere i pazienti riferiscono come mai provata prima.
Più spesso il dolore è ingravescente, aumentando progressivamente nell’arco di un paio di giorni, ma altre volte può raggiungere la massima intensità in brevissimo tempo.
In queste ultime situazioni, si associano anche nausea e vomito, fotofobia, diplopia, calo della vista o perdita di coscienza.

Altre manifestazioni cliniche della trombosi dei seni venosi cerebrali invece possono essere rappresentate da crisi epilettiche, presenti all’esordio o dopo la comparsa della cefalea e da deficit neurologici simili a quelli osservati dopo un ictus cerebri ischemico.
Non bisogna dimenticare, infatti, che le trombosi dei seni venosi cerebrali sono classificate sia tra le rare forme di trombosi venose che tra le rare forme di ictus. Vanno sempre sospettate in presenza di deficit neurologici di lato nei soggetti giovani, soprattutto se precedute o associate a cefalea.

Anche nelle trombosi delle vene addominali il sintomo più comune è il dolore, spesso diffuso e particolarmente intenso. Può associarsi a nausea e inappetenza. Altre volte si associa a sanguinamento gastrointestinale, soprattutto con emissione di feci frammiste a sangue.
Si tratta però di una patologia più subdola, in cui il dolore è riferito come prima manifestazione da non più di 6 persone su 10 e che non di rado ( fino a 1 caso su 3 ) è diagnosticata senza che fosse stata prima sospettata clinicamente. Per questo motivo in presenza di trombosi in altre sedi e piastrinopenia dopo somministrazione del vaccino è consigliabile studiare anche il circolo venoso addominale.

In presenza di uno o più sintomi precedentemente descritti insorti nei giorni successivi alla somministrazione del vaccino, ed in particolare se intorno al 7-21° giorno, soprattutto quando il dolore è di particolare intensità e/o è associato ad altri sintomi o segni, è opportuno sottoporre rapidamente il paziente ad accertamenti diagnostici.
Se la presentazione è importante, è fondamentale inviare immediatamente il paziente al Pronto Soccorso informando della recente vaccinazione.
Resta inteso che qualora il quadro clinico sia dubbio perché presenti sintomi di intensità lieve o già accusati precedentemente alla vaccinazione si raccomanda un monitoraggio attento dell’andamento clinico. ( Xagena2021 )

Fonte: AIFA - Gruppo di Lavoro Emostasi e Trombosi, 2021

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