COVID: i pazienti con malattie reumatiche autoimmuni sistemiche a maggior rischio di tromboembolismo venoso
I pazienti con malattie reumatiche autoimmuni sistemiche e affetti da COVID-19 ( infezioen da SARS-CoV-2 ) possono essere a maggior rischio di ospedalizzazione, ricovero in terapia intensiva, insufficienza renale acuta e tromboembolia venosa.
I pazienti con malattia reumatica autoimmune sistemica con significative comorbidità cardiache e polmonari dovrebbero essere informati dei rischi potenzialmente più elevati di forma grave di COVID-19 e incoraggiati a seguire le linee guida di salute pubblica riguardanti l'allontanamento sociale per evitare l'infezione.
Per esaminare gli esiti dei pazienti con malattie reumatiche autoimmuni sistemiche e con infezione da SARS-CoV-2, rispetto ai soggetti di controllo, è stato condotto uno studio di coorte comparativo utilizzando la rete TriNetX Dataworks, che contiene i dati delle cartelle cliniche elettroniche di 41 organizzazioni sanitarie di tutti gli Stati Uniti.
Le malattie reumatiche autoimmuni sistemiche ( SARD ) sono un gruppo di condizioni infiammatorie rare associate a disregolazione di tipo autoimmune che causa disabilità, insufficienza d'organo e mortalità prematura.
I SARD comprendono: lupus eritematoso sistemico, sclerosi sistemica, miosite infiammatoria ( ad es. polimiosite e dermatomiosite ), sindrome di Sjogren e vasculiti sistemiche ( arterite a cellule giganti, granulomatosi eosinofila con poliangioite, granulomatosi con poliangioite ).
Sono stati identificati 2.379 pazienti con malattia reumatica autoimmune sistemica e COVID-19, e 142.750 controlli affetti da COVID-19 ma senza malattia reumatica autoimmune sistemica.
Un totale di 2.379 confronti sono stati utilizzati nel modello primario abbinato, con abbinamento eseguito in base a età, sesso, razza / etnia, indice di massa corporea ( BMI ), comorbilità.
Sono stati valutati gli esiti a 30 giorni, inclusi ricovero in ospedale, ricovero in terapia intensiva, ventilazione meccanica, insufficienza renale acuta con richiesta di terapia sostitutiva, ictus ischemico, tromboembolia venosa e morte.
Nel modello primario abbinato, i pazienti con malattia reumatica autoimmune sistemica hanno mostrato rischi significativamente più elevati di ospedalizzazione ( RR = 1.14; IC 95%, 1.03-1.26 ), ricovero in terapia intensiva ( RR = 1.32; IC 95%, 1.03- 1.68 ), insufficienza renale acuta ( RR = 1.81; IC 95%, 1.07-3.07 ) e tromboembolia venosa ( RR = 1.74; IC 95%, 1.23-2.45 ), rispetto agli individui di controllo.
Tuttavia, nel modello esteso, tutti i rischi sono stati ampiamente attenuati ad eccezione del rischio di tromboembolia venosa ( RR = 1.6; IC 95%, 1.14-2.25 ).
Clinicamente, i pazienti affetti da SARD con comorbidità cardiache e polmonari significative dovrebbero essere informati dei rischi potenzialmente più elevati di forma grave di COVID-19 e incoraggiati a seguire le linee guida di salute pubblica relative al distanziamento sociale per evitare l'infezione.
I pazienti affetti da SARD senza comorbidità non sembrano essere a maggior rischio di esiti gravi.
Tuttavia, i pazienti con SARD sembrano avere un rischio maggiore di tromboembolia venosa nel contesto di COVID-19 e dovrebbero essere attentamente monitorati per trombosi venosa profonda ed embolia polmonare se infettati dal virus SARS-CoV-2. ( Xagena2020 )
Fonte: Arthritis & Rheumatology, 2020
Reuma2020 Emo2020 Inf2020
Indietro
Altri articoli
Attività e sicurezza di Eltrombopag in combinazione con Ciclosporina A come trattamento di prima linea degli adulti con anemia aplastica grave: studio SOAR
L’immunosoppressione basata sulla Globulina antitimocitaria ( ATG ) è standard nel trattamento di prima linea per le persone con anemia...
Gestione e follow-up della porpora trombotica trombocitopenica ad esordio in gravidanza
La porpora trombotica trombocitopenica ( TTP ) a esordio in gravidanza è una malattia rara e pericolosa per la vita,...
Isoquercetina per la tromboinfiammazione nell'anemia falciforme
I dati di un piccolo studio condotto su pazienti affetti da cancro suggeriscono che il trattamento con Isoquercetina ( IQ...
Efficacia e sicurezza di Pozelimab nei pazienti con deficit di CD55 con iperattivazione del complemento, trombosi angiopatica ed enteropatia con perdita di proteine
Il deficit di CD55 con iperattivazione del complemento, trombosi angiopatica ed enteropatia con perdita di proteine ( CHAPLE ) è...
Contraccettivi ormonali combinati: rischio leggermente aumentato di tromboembolia venosa nelle donne che usano contraccettivi ormonali combinati a base di Clormadinone acetato ed Etinilestradiolo
I titolari dell’autorizzazione all’immissione in commercio dei medicinali contenenti Clomardinone acetato / Etinilestradiolo, in accordo con l’Agenzia Europea per i...
Eparina per donne con aborto ricorrente e trombofilia ereditaria: studio ALIFE2
La terapia anticoagulante potrebbe ridurre il numero di aborti e gli esiti avversi della gravidanza nelle donne con aborti ricorrenti...
Efficacia e sicurezza dell'inibitore del recettore Fc neonatale Efgartigimod negli adulti con trombocitopenia immunitaria primaria: studio ADVANCE IV
La trombocitopenia immune primaria è una malattia autoimmune mediata in parte da autoanticorpi piastrinici, che provoca trombocitopenia, sanguinamento e sintomi...
Trombolisi ponte prima della terapia endovascolare nei pazienti con ictus con crescita del core più rapida
Non è ancora chiaro se il passaggio diretto alla trombectomia endovascolare ( EVT ) porti a esiti equivalenti alla trombolisi...
Aspirina o Eparina a basso peso molecolare per la tromboprofilassi dopo una frattura
Le linee guida cliniche raccomandano l'Eparina a basso peso molecolare per la tromboprofilassi nei pazienti con fratture, ma mancano studi...
Eltrombopag per le sindromi mielodisplastiche a basso rischio con trombocitopenia: risultati provvisori dello studio EQOL-MDS
Nelle sindromi mielodisplastiche ( MDS ), la trombocitopenia grave è associata a una prognosi sfavorevole. E' stata presenta la seconda...