Tromboprofilassi nella chirurgia ortopedica: i nuovi anticoagulanti e l’Eparina a basso peso molecolare


L’attuale terapia anticoagulante è dominata dall’Eparina a basso peso molecolare e dagli antagonisti per os della Vitamina K, che inibiscono in modo indiretto diversi step del pathway della coagulazione.
Due bisogni non-soddisfatti per l’anticoagulazione sono rappresentati dalla sicurezza e dalla facilità d’uso degli inibitori della Vitamina K. La sicurezza si correla principalmente all’incidenza di sanguinamento maggiore, che rimane un problema chiave per i chirurghi ortopedici e per gli anestesisti.

La ricerca ha permesso di identificare delle piccole molecole che agiscono da inibitori degli enzimi di coagulazione, e rappresentano nuove terapie per i disordini trombotici.

Tra le nuovo molecole, Dabigatran etexilato ( Pradaxa ) e Rivaroxaban ( Xarelto ), che inibiscono rispettivamente i fattori IIa e Xa.

Sulla base dei dati disponibili, è possibile concludere affermando che Dabigatran etexilato non è inferiore ad Enoxaparina ( Clexane ) in termini di efficacia e sicurezza.
Per quanto riguarda Dabigatran sono stati approvati due dosaggi: 220 mg e 150 mg; la dose di 150 mg/die è destinata ai pazienti anziani e a quelli con danno renale moderato.

Rivaroxaban è superiore per efficacia all’Enoxaparina, anche al regime posologico dell’Enoxaparina approvato negli Stati Uniti ( 30 mg bid ), senza significative differenze nella sicurezza. ( Xagena2009 )

Rosencher N et al, Arch Cardiovasc Dis 2009; 102: 327-333


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