Prevenzione della trombosi arteriosa: livelli ottimali di terapia anticoagulante orale nei pazienti con protesi valvolari meccaniche, fibrillazione atriale o infarto miocardico
La terapia anticoagulante orale è efficace nella prevenzione del tromboembolismo arterioso in vari gruppi di pazienti.
L’aumento del rischio di emorragia resta il maggior inconveniente di questa terapia ed è associato all’intensità dell’anticoagulazione.
Trovare l’intensità ottimale alla quale il tasso generale di incidenza di sanguinameno ed eventi tromboembolitici è minimo rappresenta un modo per migliorare la sicurezza del trattamento con anticoagulanti orali.
Un gruppo di Ricercatori ha valutato tutti i pazienti che si sono presentati alla Leiden Anticoagulation Clinic con protesi valvolare cardiaca meccanica, fibrillazione atriale o infarto del miocardio dal 1994 al 1998.
Gli eventi avversi erano tromboembolismo maggiore ed emorragia maggiore.
Sono stati arruolati 4.202 pazienti per un totale di 7.788 pazienti-anno.
Le ammissioni in ospedale sono state pari a 3.226, 306 dovute a eventi avversi.
Il tasso di incidenza di eventi avversi è stato di circa il 4% per anno per tutte le indicazioni: 4.3 per pazienti con protesi valvolare cardiaca meccanica, 4.3 per pazienti con fibrillazione atriale e 3.6 per anno per pazienti trattati dopo infarto del miocardio.
L’intensità ottimale della terapia anticoagulante per pazienti con protesi valvolare meccanica è risultata in un INR ( international normalized ratio ) da 2.5 a 2.9; per pazienti con fibrillazione atriale un INR da 3.0 a 3.4 e per i pazienti dopo infarto miocardico un INR da 3.5 a 3.9.
In conclusione, questo studio ha indicato INR target di 3 per pazienti con protesi valvolare meccanica e fibrillazione atriale e 3.5 dopo infarto del miocardio come punto di partenza per future studi clinici. ( Xagena2009 )
Torn M et al, Arch Intern Med 2009; 169: 1203-1209
Cardio2009 Farma2009
Indietro
Altri articoli
Incidenza di trombosi nel ventricolo sinistro nei pazienti con infarto miocardico con sopraslivellamento del segmento ST trattato con intervento coronarico percutaneo
Precedenti studi con ecocardiografia bidimensionale senza contrasto hanno riportato una incidenza di trombi nel ventricolo sinistro dal 3% al 24%...
Anticoagulazione combinata con terapia antipiastrinica nei pazienti con trombosi ventricolare sinistra dopo primo infarto miocardico acuto
Ci sono pochi dati sulla terapia antitrombotica ottimale per prevenire l'embolia riducendo al minimo gli eventi di sanguinamento nei pazienti...
Interruzione di Clopidogrel dopo infarto miocardico e rischio di trombosi
Il beneficio del trattamento con Clopidogrel ( Plavix ) esteso al di là del periodo di 12 mesi raccomandato nelle...
La scarsa responsività al Clopidogrel associata ad aumentato rischio di infarto miocardico e di trombosi dello stent nei pazienti con impianto di stent medicati
Una ridotta risposta antiaggregante piastrinica al Clopidogrel ( Plavix ) può predire un infarto miocardico e il rischio di trombosi...
Stent medicati versus stent di metallo nudo: nessuna differenza riguardo al rischio di trombosi da stent, infarto miocardico, e mortalità
Recenti studi clinici hanno sollevato dubbi sulla sicurezza degli stent a rilascio di farmaci. Uno studio compiuto presso 3 ospedali...
Nessuna differenza significativa tra stent a rilascio di Sirolimus e stent di metallo nudo riguardo a morte, infarto miocardico o trombosi da stent
Sebbene gli studi randomizzati abbiano mostrato un effetto benefico degli stent a eluizione di farmaco nel ridurre il rischio di...
Nessuna differenza tra gli stent a rilascio di Sirolimus e gli stent di metallo nudo riguardo a mortalità, infarto miocardico, e trombosi dello stent
Sebbene gli studi randomizzati abbiano mostrato un benefico effetto degli stent a eluizione di farmaco nel ridurre il rischio di...
Infarto miocardico, la resistenza al Clopidogrel può aumentare il rischio di trombosi
Uno studio, coordinato da Ricercatori del Sheba Medical Center in Israele, ha dimostrato che fino al 25% dei pazienti con...