Pioglitazone, Vitamina-E o placebo per la steatoepatite non-alcolica
La steatoepatite non-alcolica è una malattia epatica comune che può progredire in cirrosi e al momento non è disponibile un trattamento definito per questa malattia.
Un totale di 247 adulti con steatoepatite non-alcolica e senza diabete sono stati assegnati in modo casuale a ricevere Pioglitazone ( Actos ) alla dose di 30 mg al giorno ( n=80 ), Vitamina-E alla dose di 800 UI al giorno ( n=84 ) o placebo ( n=83 ) per 96 settimane.
L'esito primario era un miglioramento nelle caratteristiche istologiche della steatoepatite non-alcolica, come valutato con l'uso di punteggi standardizzati compositi per steatosi, infiammazione lobulare, rigonfiamento epatocellulare e fibrosi.
La terapia con Vitamina-E, rispetto al placebo, è risultata associata a un tasso significativamente più alto di miglioramento della steatoepatite non-alcolica ( 43% vs 19%, P=0.001 ), ma le differenze nel tasso di miglioramento con Pioglitazone rispetto a placebo non sono risultate significative ( 34% e 19%, rispettivamente; P=0.04 ).
I liveli sierici di alanina aminotransferasi ( ALT ) e aspartato aminotransferasi ( AST ) sono risultati ridotti dalla Vitamina E e da Pioglitazone, rispetto al placebo ( P inferiore a 0.001 per entrambi i confronti ) ed entrambi i farmaci sono risultati associati a riduzioni nella steatosi epatica ( P=0.005 per Vitamina-E e P inferiore a 0.001 per Pioglitazone ) e nell'infiammazione lobulare ( P=0.02 per Vitamina-E e P=0.004 per Pioglitazone ) ma senza miglioramenti nei punteggi di fibrosi ( P=0.24 per Vitamina-E e P=0.12 per Pioglitazone ).
I soggetti trattati con Pioglitazone hanno acquistato più peso di quelli trattati con Vitamina-E o placebo; i tassi di altri effetti collaterali sono risultati simili tra i tre gruppi.
In conclusione, la Vitamina-E è risultata superiore al placebo nel trattamento della steatoepatite non-alcolica in adulti senza diabete.
Non è stato osservato alcun beneficio del Pioglitazone rispetto al placebo per l'esito primario; tuttavia, sono stati osservati benefici significativi di Pioglitazone per alcuni degli esiti secondari. ( Xagena2010 )
Sanyal AJ et al, N Engl J Med 2010; 362: 1675-1685
Gastro2010 Farma2010
Indietro
Altri articoli
La Vitamina-E può aumentare il rischio di tumore alla prostata
Si è notato in un ampio studio randomizzato che gli uomini che ricevono supplementi di Vitamina-E hanno mostrato un leggero...
Vitamina-E e rischio di cancro alla prostata
La relazione iniziale dello studio SELECT ( Selenium and Vitamin E Cancer Prevention Trial ) non ha trovato alcuna riduzione...
Studio SELECT: la supplementazione di Vitamina-E associata a rischio di cancro alla prostata
Il rapporto iniziale dello studio SELECT ( Selenium and Vitamin E Cancer Prevention Trial ) non ha messo in luce...
I supplementi a base della Vitamina-E migliorano la steatoepatite non-alcolica
La steatoepatite non-alcolica è risultata migliorata in modo significativo da supplementi di Vitamina-E, mentre il Pioglitazone ( Actos ) non...
Aumentato rischio di ictus emorragico con la supplementazione di Vitamina-E
Una meta-analisi ha trovato un aumento del 22% del rischio di ictus emorragico e una diminuzione del 10% del rischio...
Effetti della Vitamina-E sui sottotipi di ictus
Uno studio ha valutato l’effetto della supplementazione con Vitamina-E sull’ictus incidente totale, ischemico ed emorragico, mediante una revisione sistematica e...
La supplementazione con Vitamina-C e con Vitamina-E non sembra prevenire le complicanze dell’ipertensione associata alla gravidanza
Lo stress ossidativo è stato proposto come meccanismo che lega la scarsa perfusione della placenta caratteristica della pre-eclampsia con le...
Vitamina-C, Vitamina-E e Beta-Carotene: un altro fallimento nella riduzione del rischio di cancro
Secondo i dati di uno studio randomizzato e controllato pubblicato sul Journal of the National Cancer Institute ( JNCI ),...
L’alta assunzione materna di Vitamina-E con la dieta o con integratori è associata a difetti cardiaci congeniti nella prole
E’ stato condotto uno studio caso-controllo presso l’University Medical Center di Rotterdam in Olanda, con lo scopo di studiare l’associazione...