Adcetris a base di Brentuximab vedotin nel trattamento del linfoma di Hodgkin, linfoma anaplastico a grandi cellule sistemico, e linfoma cutaneo a cellule T
Adcetris è un medicinale antitumorale usato per il trattamento di adulti affetti da determinati linfomi ( tumori dei linfociti ). Il farmaco trova impiego quando le cellule tumorali presentano sulla superficie una proteina denominata CD30 ( CD30-positive ).
Per il linfoma di Hodgkin ( HL ), Adcetris viene somministrato:
• insieme a Doxorubicina, Vinblastina e Dacarbazina nei pazienti con malattia in stadio IV ( tumore in fase avanzata che si è diffuso al di fuori del sistema linfatico ) non-trattata in precedenza;
• quando il tumore si ripresenta o non-ha-risposto a un trapianto autologo di cellule staminali ( un
trapianto di cellule emopoietiche dello stesso paziente );
• se è probabile che il tumore si ripresenti o peggiori dopo un trapianto autologo di cellule staminali;
• quando il tumore si ripresenta o non-ha-risposto ad almeno altre due terapie e quando il trapianto
autologo di cellule staminali o la polichemioterapia non possono essere usati.
Nel linfoma non-Hodgkin, Adcetris è usato per:
• linfoma anaplastico a grandi cellule sistemico ( sALCL, un tumore di linfociti denominati cellule T ) quando il tumore non è mai stato trattato in precedenza; Adcetris è usato con Ciclofosfamide,
Doxorubicina e Prednisone. È inoltre impiegato quando il tumore si ripresenta o quando non ha risposto ad altri trattamenti;
• linfoma cutaneo a cellule T ( CTCL ), un linfoma delle cellule T che colpisce inizialmente la pelle, nei pazienti a cui è stato somministrato almeno un trattamento precedente.
Essendo queste malattie rare, Adcetris è stato qualificato come medicinale orfano.
La dose raccomandata di Adcetris dipende dal peso corporeo e dall’eventuale somministrazione di Adcetris insieme ad altri medicinali antitumorali.
Il medicinale viene somministrato tramite un’infusione in vena nell’arco di 30 minuti ogni 2 o 3 settimane.
Se somministrato insieme ad altri medicinali antitumorali, è possibile somministrare ai pazienti anche un medicinale che aiuti a prevenire la neutropenia.
I pazienti devono essere monitorati durante e dopo l’infusione per rilevare l’eventuale insorgenza di effetti indesiderati; inoltre è necessario controllare l’emocromo completo prima della somministrazione di ogni dose di Adcetris.
Il medico può sospendere o interrompere il trattamento o ancora ridurre la dose se il paziente sviluppa determinati effetti indesiderati gravi.
Il principio attivo di Adcetris, Brentuximab vedotin, è costituito da un anticorpo monoclonale che ha come bersaglio CD30, legato a monometilauristatina E ( MMAE ), una molecola citotossica.
L’anticorpo monoclonale trasporta MMAE fino alle cellule tumorali CD30-positive. La molecola citotossica poi penetra nelle cellule tumorali e impedisce loro di riprodursi e, di conseguenza, le cellule tumorali muoiono.
Linfoma di Hodgkin
In uno studio principale condotto su 1 334 pazienti affetti da linfoma di Hodgkin CD30-positivo che non avevano ricevuto un trattamento precedente, Adcetris più Doxorubicina, Vinblastina e Dacarbazina è stato confrontato con Bleomicina somministrata con Doxorubicina, Vinblastina e Dacarbazina. Dopo 2 anni, l’82% dei pazienti trattati con Adcetris ha vissuto senza peggioramento della malattia rispetto al 77% dei pazienti trattati con Bleomicina.
In un altro studio principale, Adcetris è stato somministrato a 102 pazienti affetti da linfoma di Hodgkin CD30-positivo, che erano stati precedentemente sottoposti a trapianto autologo di cellule staminali e nei quali il tumore era ricomparso o non aveva risposto a un precedente trattamento. La risposta al trattamento è stata valutata con scansioni del corpo e dati clinici dei pazienti. Il tumore ha risposto in maniera parziale o totale al trattamento nel 75% dei pazienti ( 76 su 102 ). Si è verificata una risposta completa nel 33% dei pazienti ( 34 su 102 ).
Inoltre, la Società produttrice ha fornito dati relativi a 40 pazienti affetti da linfoma di Hodgkin CD30-positivo, nei quali il tumore era ricomparso o non aveva risposto ad almeno 2 precedenti terapie e che non erano idonei a un trapianto autologo di cellule staminali o a polichemioterapia. Il tumore ha risposto al trattamento nel 55% dei pazienti ( 22 su 40 ). Nel 23% di questi pazienti ( 9 su 40 ) si è osservata una risposta completa.
In un altro studio principale, Adcetris è stato confrontato con placebo in 329 pazienti affetti da linfoma di Hodgkin CD30-positivo che erano stati sottoposti a trapianto autologo di cellule
staminali e presentavano un rischio maggiore di progressione o recidiva del tumore. Il tempo medio vissuto dai pazienti prima che la malattia peggiorasse era di circa 43 mesi per quelli trattati con Adcetris, a fronte di circa 24 mesi per i pazienti che avevano ricevuto placebo. Il beneficio
è rimasto invariato nei 3 anni di follow-up.
Linfoma anaplastico a grandi cellule sistemico
Adcetris è stato studiato in 452 pazienti affetti da linfoma periferico a cellule T ( PTCL ) CD30-positivo di cui circa il 70% soffriva di linfoma anaplastico a grandi cellule sistemico ( sALCL ). I pazienti non erano stati trattati per il loro tumore in precedenza e hanno ricevuto Adcetris, Ciclofosfamide, Doxorubicina e Prednisone, oppure Ciclofosfamide, Doxorubicina, Vincristina e Prednisone. I pazienti con linfoma sALCL che erano stati trattati con Adcetris hanno vissuto in media 56 mesi senza che la malattia progredisse rispetto ai 54 mesi nell’altro gruppo.
Inoltre, dopo 2 anni, il 68% dei pazienti trattati con Adcetris ha vissuto senza peggioramento della
malattia, rispetto al 54% dei pazienti nell’altro gruppo. Poiché la maggior parte dei pazienti nello
studio era affetto da linfoma sALCL e molti altri tipi di linfomi PTCL con diverse prognosi non erano rappresentati, si è ritenuto che l’efficacia di Adcetris nell’indicazione più ampia per linfoma periferico a cellule T non fosse stata dimostrata.
Adcetris è stato studiato anche in 58 pazienti affetti da linfomi sALCL nei quali il tumore si era ripresentato o non aveva risposto al trattamento. In questo studio, l’86% dei pazienti ( 50 su 58 ) ha risposto al trattamento in maniera parziale o totale e la risposta è stata completa nel 59% dei soggetti ( 34 su 58 ).
Linfoma a cellule T cutaneo
Adcetris è risultato efficace nel linfoma a cellule T cutaneo CD30-positivo in uno studio principale condotto su 128 pazienti affetti da linfoma cutaneo a cellule T ( CTCL ) CD30-positivo a cui era stato somministrato almeno un precedente trattamento. Lo studio ha confrontato il trattamento con Adcetris e il trattamento con un altro medicinale ( Metotrexato o Bexarotene ). La percentuale di pazienti la cui malattia ha risposto al trattamento per almeno 4 mesi è stata pari al 56% dei pazienti a cui veniva somministrato Adcetris ( 36 pazienti su 64 ) e al 13% di quelli a cui venivano somministrati trattamenti alternativi ( 8 pazienti su 64 ).
Gli effetti indesiderati più comuni di Adcetris ( che possono riguardare più di 1 persona su 10 ) sono
infezioni ( comprese infezioni del naso e della gola ), neuropatia periferica sensoriale o motoria ( danni ai nervi che condizionano le sensazioni o il controllo dei muscoli e la coordinazione ), stanchezza, nausea, diarrea, febbre, neutropenia, eruzione cutanea, tosse, vomito, dolore articolare, reazioni correlate all’infusione, sensazione di prurito, stipsi, dispnea ( difficoltà nella respirazione ), calo ponderale, dolore muscolare e dolore addominale.
Adcetris non deve essere usato assieme a Bleomicina poiché questa combinazione è dannosa per i polmoni.
L’Agenzia europea per i medicinali, EMA, ha osservato che, nonostante i dati limitati e la scarsità di studi di confrontro tra Adcetris e un trattamento di controllo, Adcetris è stato considerato benefico per i
pazienti affetti da linfoma di Hodgkin e linfoma anaplastico a grandi cellule sistemico nei quali si era registrata una ricomparsa del tumore o che non avevano risposto a un trattamento. In questi soggetti, che in generale hanno esiti poco favorevoli e per i quali non sono disponibili trattamenti adeguati, Adcetris potrebbe costituire una cura o permettere l’erogazione di trattamenti potenzialmente curativi.
Inoltre, la somministrazione di Adcetris a pazienti sottoposti a trapianto di cellule staminali e a rischio di progressione o recidiva del tumore ha fatto registrare un evidente beneficio clinico. I pazienti non-trattati in precedenza affetti da linfoma di Hodgkin in fase avanzata o da linfoma anaplastico a grandi cellule sistemico hanno tratto beneficio da Adcetris anche quando usato in associazione ad altri medicinali antitumorali.
Nei pazienti affetti da linfoma cutaneo a cellule T un beneficio clinico significativo è stato riscontrato rispetto al trattamento con Bexarotene o Metotrexato.
L’Agenzia inoltre ha notato che il profilo di sicurezza generale di Adcetris è risultato accettabile, viste le gravi condizioni per cui è impiegato.
Pertanto, l’Agenzia ha deciso che i benefici di Adcetris sono superiori ai rischi.
Adcetris ha ottenuto una approvazione subordinata a condizioni. Questo significa che in futuro
saranno disponibili ulteriori informazioni sul medicinale, in particolare sui suoi effetti nel lungo termine, necessarie per confermare il rapporto rischio / beneficio positivo. ( Xagena2020 )
Fonte: EMA, 2020
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