Associazione tra inibitori della pompa protonica con rischio di ospedalizzazione nei bambini con disfagia orofaringea
Gli inibitori della pompa protonica ( PPI ) sono comunemente prescritti ai bambini con disfagia orofaringea e aspirazione, sulal base del presupposto che questi pazienti sono a maggior rischio di malattia polmonare da reflusso.
Esistono pochi dati a supporto di questo approccio e il potenziale rischio di aumento delle infezioni nei bambini trattati con inibitori della pompa protonica può superare qualsiasi potenziale beneficio.
Si è determinato se esiste una associazione tra rischio di ospedalizzazione nei pazienti pediatrici con disfagia orofaringea e trattamento con inibitori della pompa protonica.
È stato condotto uno studio di coorte retrospettivo per confrontare la frequenza e la durata dei ricoveri per i bambini che hanno avuto risultati anormali sugli studi di deglutizione con videofluoroscopia eseguiti nel 2015, e chi erano o erano non-trattati con inibitori della pompa protonica, con follow-up fino al 2016.
Sono stati esaminati i dati di bambini assistiti presso il Boston Children's Hospital ( Stati Uniti ).
I partecipanti erano 293 bambini di 2 anni o più giovani con evidenza di aspirazione o penetrazione durante deglutizione con videofluoroscopia.
I gruppi sono stati confrontati in base alla esposizione al trattamento con inibitori della pompa protonica.
Gli esiti primari erano il tasso di ricovero ospedaliero e le notti di ricovero ospedaliero, e questi sono stati misurati come tassi incidenti.
Nell'analisi sono stati inclusi 293 pazienti con un'età media di 8.8 mesi e un follow-up medio di 18.15 mesi.
I pazienti trattati con inibitori della pompa protonica avevano più alti valori di tassi di ammissione ( incidence rate ratio, IRR=1.77 ) e notti di ricovero ( IRR=2.51 ) anche dopo aggiustamento per le comorbidità.
I pazienti con tubo enterale a cui erano stati prescritti inibitori della pompa protonica erano a più alto rischio di ricovero ( hazard ratio, HR=2.31 ).
In conclusione, i bambini con aspirazione che sono trattati con inibitori della pompa protonica hanno presentato un aumentato rischio di ospedalizzazione rispetto ai pazienti non-trattati.
Questi risultati supportano le crescenti preoccupazioni sui rischi dell’uso di inibitori della pompa protonica nei bambini. ( Xagena2018 )
Duncan DR et al, JAMA Otolaryngol Head Neck Surg 2018; 144: 1116-1124
Oto2018 Gastro2018 Pedia2018 Farma2018
Indietro
Altri articoli
Chemioterapia ad alte dosi e trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche nei pazienti anziani e in buone condizioni con linfoma primario diffuso del sistema nervoso centrale a grandi cellule B: studio MARTA
I trattamenti disponibili per i pazienti più anziani affetti da linfoma diffuso primario del sistema nervoso centrale a grandi cellule...
Prediabete e rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica tra gli adulti sopravvissuti a tumore infantile nella coorte St Jude Lifetime
Poco si sa circa la prevalenza del prediabete e il rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica (...
Terapia endocrina adiuvante con Abemaciclib più terapia endocrina per tumore mammario in fase iniziale ad alto rischio, positivo per il recettore ormonale, negativo per HER2
Due anni di Abemaciclib ( Verzenios ) adiuvante combinato con terapia endocrina ( ET ) hanno portato a un miglioramento...
Servoventilazione adattiva per i disturbi respiratori del sonno nei pazienti con insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ridotta: studio ADVENT-HF
Nei pazienti con insufficienza cardiaca e frazione di eiezione ridotta ( HFrEF ), i disturbi respiratori del sonno, comprendenti l’apnea...
Trattamento basato sulla malattia minima residua con Venetoclax-R2 nel linfoma mantellare: studio MCL7 VALERIA del Nordic Lymphoma Group
Nonostante i miglioramenti nel trattamento del linfoma mantellare ( MCL ), la maggior parte dei pazienti alla fine presenta una...
Talzenna in combinazione con Enzalutamide per il trattamento dei pazienti adulti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione nei quali la chemioterapia non è clinicamente indicata. Approvato nell'Unione Europea
La Commissione Europea ( CE ) ha approvato Talzenna ( Talazoparib ), un inibitore orale della poli ADP-ribosio polimerasi (...
ASCO24 - Studio CROWN: Lorlatinib come prima linea riduce il rischio di progressione o morte a 5 anni, rispetto a Crizotinib, nei pazienti con tumore del polmone non-a-piccole cellule in stadio avanzato ALK-positivo
Sono stati presentati i risultati di follow-up a lungo termine dello studio di fase 3 CROWN che ha valutato Lorlatinib...
Opdivo a base di Nivolumab nel linfoma di Hodgkin classico: indicazione, posologia e avvertenze
Nivolumab ( Opdivo ) è un anticorpo monoclonale immunoglobulina G4 ( IgG4 ) umano ( HuMAb ), che si lega...
Trattamento con Nivolumab in monoterapia del melanoma: studio randomizzato di fase 3 versus chemioterapia CA209037
La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg in monoterapia per il trattamento del melanoma avanzato (...
ASCO24 - Trastuzumab deruxtecan, somministrato dopo terapia endocrina, ha migliorato la sopravvivenza libera da progressione nel cancro al seno pretrattato con bassa e ultrabassa espressione di HER2
Trastuzumab deruxtecan ( Enhertu ) ha esteso la sopravvivenza libera da progressione rispetto alla chemioterapia standard per alcune pazienti con...