Associazione tra microbioma cervicovaginale, stato di mutazione BRCA1 e rischio di carcinoma all'ovaio
Vari fattori, tra cui età, storia familiare, infiammazione, fattori riproduttivi e legatura delle tube, modulano il rischio di tumore ovarico.
Si è determinato se le donne con o a rischio di sviluppare un tumore alle ovaie abbiano un microbioma cervicovaginale alterato.
È stato condotto uno studio caso-controllo in due gruppi di donne di età compresa tra 18 e 87 anni in Germania, Repubblica Ceca, Italia, Norvegia e Regno Unito.
Il set di tumore ovarico comprendeva donne con tumore ovarico epiteliale e controlli (sia controlli sani sia diagnosticati con condizioni ginecologiche benigne).
Il set BRCA comprendeva donne con una mutazione BRCA1 ma senza tumore ovarico e controlli wild type per BRCA1 e BRCA2 ( sia controlli sani sia con condizioni ginecologiche benigne ).
Campioni cervicovaginali sono stati raccolti da tutte le partecipanti con il sistema ThinPrep e quindi sottoposti a sequenziamento del gene rRNA 16S.
Per ogni campione, è stata calcolata la proporzione di specie di lattobacilli ( ovvero Lactobacillus crispatus, Lactobacillus iners, Lactobacillus gasseri e Lactobacillus jensenii ), che sono essenziali per la generazione di un basso pH vaginale protettivo, nel microbiota cervicovaginale.
I campioni sono stati suddivisi tra quelli in cui i lattobacilli rappresentavano almeno il 50% delle specie presenti ( comunità di tipo L ) e quelli in cui i lattobacilli rappresentavano meno del 50% delle specie presenti ( comunità di tipo O ).
È stata valutata l'associazione aggiustata tra lo stato BRCA1 e lo stato del tumore ovarico e il tipo di comunità di microbiota cervicovaginale.
Le partecipanti sono state reclutate tra il 2016 e il 2018.
Il set di tumore ovarico ( n=360 ) comprendeva 176 donne con tumore ovarico epiteliale, 115 controlli sani e 69 controlli con condizioni ginecologiche benigne.
Il set BRCA ( n=220 ) comprendeva 109 donne con mutazioni BRCA1, 97 controlli sani wild type per BRCA1 e BRCA2 e 14 controlli con una condizione ginecologica benigna wild type per BRCA1 e BRCA2.
Sulla base dei diagrammi di densità bidimensionali, analisi della curva ROC e soglie di età utilizzate in precedenza, la coorte è stata divisa tra pazienti di età inferiore a 50 anni e di età superiore ai 50 anni.
Nel set di tumore ovarico, le donne di età pari o superiore a 50 anni avevano una prevalenza più elevata di comunità di microbiota di tipo O ( 81 su 133 casi di tumore ovarico, 61%, e 84 su 142 controlli sani, 59% ) rispetto a quelle di età inferiore a 50 anni ( 23 su 43 casi, 53%, e 12 su 42 controlli, 29% ).
Nel set di tumore ovarico, le donne di età inferiore a 50 anni con tumore ovarico presentavano una prevalenza significativamente più elevata di comunità di microbiota di tipo O rispetto ai controlli corrispondenti per età ( odds ratio OR 2.80; P=0.020 ).
Nel set BRCA, anche le donne con mutazioni BRCA1 di età inferiore a 50 anni avevano maggiori probabilità di avere una comunità di microbiota di tipo O rispetto ai controlli corrispondenti per età ( OR 2.79; P=0.012 ), dopo aggiustamento per la gravidanza.
Questo rischio è risultato ulteriormente aumentato se più di un membro della famiglia di primo grado era affetto da un tumore ( OR 5.26; P=0.0022 ).
In entrambi i set, si è notato più giovani erano le partecipanti, più forte era l'associazione tra comunità di microbiota di tipo O e tumore ovarico o stato di mutazione BRCA1 ( per esempio OR per comunità di tipo O per casi di età inferiore 40 anni nel set di tumore ovarico 7.00, P=0.025; OR per la comunità di tipo O per portatrici di mutazione BRCA1 di età inferiore a 35 anni nel set BRCA 4.40, P=0.031 ).
La presenza di tumore ovarico, o fattori noti per influenzare il rischio di malattia ( età e mutazioni della linea germinale BRCA1 ), sono stati significativamente associati alla presenza di una comunità di microbiota cervicovaginale di tipo O.
E' da dimostrare se il ripristino di un microbioma di tipo L utilizzando, per esempio, supposte vaginali contenenti lattobacilli vivi, possa alterare la composizione microbiomiale più in alto nel tratto genitale femminile e nelle tube di Falloppio ( il sito di origine del tumore ovarico sieroso di alto grado ), e se tali cambiamenti possano tradursi in una ridotta incidenza di tumore ovarico. ( Xagena2019 )
Nené NR et al, Lancet Oncology 2019; 20: 1171-1182
Gyne2019 Onco2019
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