Associazioni di adiposità, biomarcatori proteici circolanti e rischio di malattie vascolari maggiori
L'obesità è associata a un rischio più elevato di malattia cardiovascolare ( CVD ), ma poco si sa sul ruolo che i biomarcatori proteici circolanti svolgono in questa associazione.
Sono state esaminate le associazioni osservazionali e genetiche di adiposità con biomarcatori proteici circolanti e le associazioni osservazionali di proteine con malattia cardiovascolare incidente in uno studio prospettico di sottocoorte che ha incluso 628 partecipanti ad una BioBanca ( China Kadoorie Biobank ) e che non avevano una storia di tumore al basale.
La piattaforma Olink ha misurato 92 marcatori proteici nei campioni di plasma al basale.
I dati sono stati raccolti nel periodo 2004-2016.
È stato considerato l’indice di massa corporea ( BMI ) misurato durante l'indagine di riferimento e l'indice di massa corporea geneticamente derivato utilizzando 571 varianti a singolo nucleotide.
Nelle analisi osservazionali di 628 individui ( età media, 52.2 anni; 385 donne, 61.3% ), l'indice di massa corporea ( media, 23.9 ) è risultato positivamente associato a 27 proteine ( per indice BMI superiore di 1-SD; interleuchina-6 [ IL-6 ]: 0.21 SD; interleuchina-18 [ IL-18 ]: 0.13 SD; proteina chemioattrattante i monociti-1 [ MCP-1 ]: 0.12 SD; fattore di crescita degli epatociti [ HGF ]: 0.31 SD ) e inversamente associato a 3 proteine ( ligando di Fas: -0.11 SD; induttore debole dell'apoptosi TNF-correlato, -0.14 SD; e anidrasi carbonica 9: -0.14 SD ), con associazioni simili identificate per altri tratti di adiposità ( ad esempio, circonferenza della vita, r=0.96 ).
Nella randomizzazione mendeliana, le associazioni dell'indice BMI geneticamente elevato con proteine specifiche sono state direzionalmente coerenti con le associazioni osservazionali.
Nella meta-analisi dell'indice BMI geneticamente elevato con 8 proteine, combinando le attuali stime con studi precedenti, sono state mostrate le associazioni più robuste per l'interleuchina-6 ( per indice BMI maggiore di 1-SD; 0.21 SD ), interleuchina-18 ( 0.16 SD ), proteina chemioattrattante i monociti-1 ( 0.21 SD ), proteina chemioattrattante i monociti-3 ( 0.12 SD ), ligando induttore di apoptosi correlato al TNF ( 0.23 SD ) e fattore di crescita degli epatociti ( 0.14 SD ).
Dei 30 biomarcatori associati all'indice BMI, 10 ( inclusi interleuchina-6, interleuchina-18 e fattore di crescita degli epatociti ) sono stati nominalmente associati a malattia cardiovascolare incidente.
La randomizzazione mendeliana ha mostrato che l'adiposità è associata a una serie di biomarcatori proteici, con alcuni biomarcatori che presentano anche una associazione con il rischio di malattia cardiovascolare.
Sono necessari studi futuri per convalidare questi risultati e valutare se le proteine possano essere mediatrici tra adiposità e malattia cardiovascolare. ( Xagena2021 )
Pang Y et al, JAMA Cardiol 2021; 6: 276-286
Cardio2021 Endo2021 Med2021
Indietro
Altri articoli
Chemioterapia ad alte dosi e trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche nei pazienti anziani e in buone condizioni con linfoma primario diffuso del sistema nervoso centrale a grandi cellule B: studio MARTA
I trattamenti disponibili per i pazienti più anziani affetti da linfoma diffuso primario del sistema nervoso centrale a grandi cellule...
Prediabete e rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica tra gli adulti sopravvissuti a tumore infantile nella coorte St Jude Lifetime
Poco si sa circa la prevalenza del prediabete e il rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica (...
Terapia endocrina adiuvante con Abemaciclib più terapia endocrina per tumore mammario in fase iniziale ad alto rischio, positivo per il recettore ormonale, negativo per HER2
Due anni di Abemaciclib ( Verzenios ) adiuvante combinato con terapia endocrina ( ET ) hanno portato a un miglioramento...
Servoventilazione adattiva per i disturbi respiratori del sonno nei pazienti con insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ridotta: studio ADVENT-HF
Nei pazienti con insufficienza cardiaca e frazione di eiezione ridotta ( HFrEF ), i disturbi respiratori del sonno, comprendenti l’apnea...
Trattamento basato sulla malattia minima residua con Venetoclax-R2 nel linfoma mantellare: studio MCL7 VALERIA del Nordic Lymphoma Group
Nonostante i miglioramenti nel trattamento del linfoma mantellare ( MCL ), la maggior parte dei pazienti alla fine presenta una...
Talzenna in combinazione con Enzalutamide per il trattamento dei pazienti adulti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione nei quali la chemioterapia non è clinicamente indicata. Approvato nell'Unione Europea
La Commissione Europea ( CE ) ha approvato Talzenna ( Talazoparib ), un inibitore orale della poli ADP-ribosio polimerasi (...
ASCO24 - Studio CROWN: Lorlatinib come prima linea riduce il rischio di progressione o morte a 5 anni, rispetto a Crizotinib, nei pazienti con tumore del polmone non-a-piccole cellule in stadio avanzato ALK-positivo
Sono stati presentati i risultati di follow-up a lungo termine dello studio di fase 3 CROWN che ha valutato Lorlatinib...
Opdivo a base di Nivolumab nel linfoma di Hodgkin classico: indicazione, posologia e avvertenze
Nivolumab ( Opdivo ) è un anticorpo monoclonale immunoglobulina G4 ( IgG4 ) umano ( HuMAb ), che si lega...
Trattamento con Nivolumab in monoterapia del melanoma: studio randomizzato di fase 3 versus chemioterapia CA209037
La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg in monoterapia per il trattamento del melanoma avanzato (...
ASCO24 - Trastuzumab deruxtecan, somministrato dopo terapia endocrina, ha migliorato la sopravvivenza libera da progressione nel cancro al seno pretrattato con bassa e ultrabassa espressione di HER2
Trastuzumab deruxtecan ( Enhertu ) ha esteso la sopravvivenza libera da progressione rispetto alla chemioterapia standard per alcune pazienti con...