Atezolizumab e Bevacizumab nel carcinoma renale non-a-cellule chiare e carcinoma renale a cellule chiare con differenziazione sarcomatoide
Uno studio di fase 2 ha mostrato che la combinazione di Atezolizumab ( Tecentriq ) e di Bevacizumab ( Avastin ) ha dimostrato attività antitumorale, ed è apparsa sicura nei pazienti con carcinoma renale non-a-cellule chiare.
Questo trattamento di combinazione ha mostrato un'attività simile con tossicità gestibile nei pazienti con carcinoma renale a cellule chiare con differenziazione sarcomatoide.
Il carcinoma renale non-a-cellule chiare comprende il 20% di tutte le istologie di carcinoma a cellule renali e la differenziazione sarcomatoide può coesistere con qualsiasi sottotipo di carcinoma a cellule renali.
Queste entità comprendono un gruppo eterogeneo di malattie con diverse biologie tumorali e caratterizzazioni molecolari e, rispetto al carcinoma renale a cellule chiare, hanno storicamente una più ridotta sopravvivenza.
Nello studio di fase 2 multicentrico, in aperto, a singolo braccio, i ricercatori hanno valutato 42 pazienti ( età mediana, 62 anni, intervallo interquartile [ IQR ], 53-69 ) con carcinoma renale non-a-cellule chiare ( 20% papillare 16.7% cromofobo, 15% non-classificato, 8.3% dotti collettori, 8.3% traslocazione, 1,7% midollare ) e 18 pazienti con carcinoma renale a cellule chiare con più del 20% di differenziazione sarcomatoide.
I partecipanti avevano uno stato di performance ECOG da 0 a 2, e 21 avevano ricevuto una precedente terapia sistemica, inclusi 20 pazienti con carcinoma renale non-a-cellule chiare.
Lo studio non ha incluso pazienti che avevano precedentemente ricevuto la terapia anti-PD-1 o anti-PD-L1.
Dopo una biopsia al basale, i pazienti sono stati trattati con 120 mg di Atezolizumab e 15 mg di Bevacizumab ogni 3 settimane.
Il trattamento è proseguito fino a progressione della malattia, eventi avversi inaccettabili o ritiro dallo studio.
Il tasso di risposta obiettiva ( ORR ) basata sui criteri RECIST 1.1 è servita come endpoint primario dello studio.
Gli endpoint secondari comprendevano durata della risposta, sopravvivenza libera da progressione ( PFS ), sopravvivenza globale ( OS ), risposta obiettiva immuno-correlata e tossicità.
Il follow-up mediano è stato di 9.7 mesi. L'analisi finale ha incluso 56 pazienti.
Il tasso di risposta obiettiva è stato del 34% nella coorte globale, incluso il 31% dei pazienti naive al trattamento e il 40% dei pazienti precedentemente trattati.
I pazienti con carcinoma renale non-a-cellule chiare avevano un tasso ORR del 26% e quelli con carcinoma renale a cellule chiare avevano un ORR del 53%.
Il 23% della coorte aveva una malattia stabile a più di 24 settimane e il 57% ha dimostrato un beneficio clinico, con una durata mediana della risposta di 24 settimane.
E' stata osservata una sopravvivenza mediana senza progressione di 8.4 mesi ( IC 95%, 6.9-16.5 ) e una sopravvivenza mediana globale di 21.2 mesi ( IC 95%, 16.8% - non-stimabile ).
Diciannove pazienti ( 37% ) hanno manifestato eventi avversi di grado 3, tra cui diarrea, aumento dell'aspartato aminotransferasi [ AST ], affaticamento e febbre.
I pazienti non hanno presentato tossicità da 4 a 5; tuttavia, cinque ( 8% ) hanno interrotto il trattamento a causa di tossicità.
Atezolizumab associato a Bevacizumab ha dimostrato attività antitumorale nei pazienti con carcinoma renale non-a-cellule chiare e nei pazienti con carcinoma renale a cellule chiare con differenziazione sarcomatoide.
Il trattamento è risultato generalmente tollerato con tossicità gestibile. ( Xagena2019 )
Fonte: Genitourinary Cancers Symposium, 2019
Onco2019 Uro2019 Nefro2019 Farma2019
Indietro
Altri articoli
Chemioterapia ad alte dosi e trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche nei pazienti anziani e in buone condizioni con linfoma primario diffuso del sistema nervoso centrale a grandi cellule B: studio MARTA
I trattamenti disponibili per i pazienti più anziani affetti da linfoma diffuso primario del sistema nervoso centrale a grandi cellule...
Prediabete e rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica tra gli adulti sopravvissuti a tumore infantile nella coorte St Jude Lifetime
Poco si sa circa la prevalenza del prediabete e il rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica (...
Terapia endocrina adiuvante con Abemaciclib più terapia endocrina per tumore mammario in fase iniziale ad alto rischio, positivo per il recettore ormonale, negativo per HER2
Due anni di Abemaciclib ( Verzenios ) adiuvante combinato con terapia endocrina ( ET ) hanno portato a un miglioramento...
Servoventilazione adattiva per i disturbi respiratori del sonno nei pazienti con insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ridotta: studio ADVENT-HF
Nei pazienti con insufficienza cardiaca e frazione di eiezione ridotta ( HFrEF ), i disturbi respiratori del sonno, comprendenti l’apnea...
Trattamento basato sulla malattia minima residua con Venetoclax-R2 nel linfoma mantellare: studio MCL7 VALERIA del Nordic Lymphoma Group
Nonostante i miglioramenti nel trattamento del linfoma mantellare ( MCL ), la maggior parte dei pazienti alla fine presenta una...
Talzenna in combinazione con Enzalutamide per il trattamento dei pazienti adulti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione nei quali la chemioterapia non è clinicamente indicata. Approvato nell'Unione Europea
La Commissione Europea ( CE ) ha approvato Talzenna ( Talazoparib ), un inibitore orale della poli ADP-ribosio polimerasi (...
ASCO24 - Studio CROWN: Lorlatinib come prima linea riduce il rischio di progressione o morte a 5 anni, rispetto a Crizotinib, nei pazienti con tumore del polmone non-a-piccole cellule in stadio avanzato ALK-positivo
Sono stati presentati i risultati di follow-up a lungo termine dello studio di fase 3 CROWN che ha valutato Lorlatinib...
Opdivo a base di Nivolumab nel linfoma di Hodgkin classico: indicazione, posologia e avvertenze
Nivolumab ( Opdivo ) è un anticorpo monoclonale immunoglobulina G4 ( IgG4 ) umano ( HuMAb ), che si lega...
Trattamento con Nivolumab in monoterapia del melanoma: studio randomizzato di fase 3 versus chemioterapia CA209037
La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg in monoterapia per il trattamento del melanoma avanzato (...
ASCO24 - Trastuzumab deruxtecan, somministrato dopo terapia endocrina, ha migliorato la sopravvivenza libera da progressione nel cancro al seno pretrattato con bassa e ultrabassa espressione di HER2
Trastuzumab deruxtecan ( Enhertu ) ha esteso la sopravvivenza libera da progressione rispetto alla chemioterapia standard per alcune pazienti con...