COVID-19 e aritmie cardiache
La fibrillazione atriale incidente, la bradicardia clinicamente significativa e la tachicardia ventricolare non-sostenuta non sono state associate alla mortalità nei pazienti con COVID-19.
Gli arresti cardiaci erano principalmente dovuti a ritmi non-bloccabili come l'arresto di attività elettrica senza polso o l'asistolia e solo un evento era dovuto a torsione di punta.
Uno studio ha valutato il rischio di arresto cardiaco e di fibrillazione atriale incidente, bradiaritmie e tachicardia ventricolare non-sostenuta in una grande popolazione urbana ricoverata per malattia da coronavirus 2019 ( COVID-19 ), e la relazione tra aritmia e mortalità.
Sono state riviste le caratteristiche di tutti i pazienti COVID-19 ricoverati in un singolo Centro, con particolare attenzione all'incidenza di arresti cardiaci, aritmie e mortalità nei pazienti ricoverati.
Un totale di 700 pazienti ( età media 50 anni, 45% uomini, 71% afroamericani e 11% in terapia intensiva ) hanno subito nove arresti cardiaci, 25 eventi incidenti di fibrillazione atriale, 9 bradiaritmie clinicamente significative e 10 tachicardie ventricolri non-sostenute.
Tutti gli arresti cardiaci si sono verificati tra i pazienti ricoverati in terapia intensiva.
L'ammissione in terapia intensiva era associata a fibrillazione atriale incidente e tachicardia ventricolare non-sostenuta dopo aggiustamento per multivariabili.
Trenta pazienti ( 4% ) sono deceduti durante il ricovero in ospedale; gli arresti cardiaci erano associati a mortalità acuta in ospedale, ma le altre aritmie no.
In conclusione, gli arresti cardiaci e le aritmie sono probabilmente la conseguenza di malattie sistemiche ( infezione e infiammazione ) e non solamente gli effetti diretti dell'infezione da COVID-19 sul miocardio.
Il 25% dei pazienti era in trattamento con Idrossiclorochina e nessuno con Azitromicina; l'incidenza delle torsioni era inferiore rispetto alle precedenti relazioni. ( Xagena2020 )
Fonte: Heart Rhythm, 2020
Cardio2020 Inf2020
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