Effetto della inibizione della interleuchina-1-beta con Canakinumab sul tumore polmonare incidente nei pazienti con aterosclerosi
Si ipotizza che l'infiammazione nel microambiente tumorale mediata dall'interleuchina-1-beta ( IL-1-beta ) abbia un ruolo importante nell'invasività, nella progressione e nelle metastasi tumorali.
È stata effettuata un'ulteriore analisi nello studio CANTOS ( Canakinumab Anti-inflammatory Thrombosis Outcomes Study ) su Canakinumab ( Ilaris ), uno studio randomizzato sul ruolo dell'inibizione dell'interleuchina-1-beta nell'aterosclerosi, con l'obiettivo di stabilire se l'inibizione di un prodotto principale dell’inflammasoma della proteina recettore 3 Nod-like ( NLRP3; recettori di tipo NOD ) con Canakinumab possa alterare l'incidenza neoplastica.
È stato condotto uno studio randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo riguardante Canakinumab su 10.061 pazienti con aterosclerosi che avevano avuto un infarto miocardico, erano privi di cancro precedentemente diagnosticato e avevano concentrazioni di proteina C-reattiva ad alta sensibilità ( hsCRP ) di 2 mg/l o superiori.
Per valutare gli effetti dose-risposta, i pazienti sono stati assegnati in modo casuale a tre dosi di Canakinumab ( 50 mg, 150 mg e 300 mg, per via sottocutanea ogni 3 mesi ) oppure a placebo.
I partecipanti sono stati seguiti per le diagnosi di tumore incidente.
Le concentrazioni al basale di hsCRP ( mediana 6.0 mg/l vs 4.2 mg/l; P minore di 0.0001 ) e interleuchina 6 ( 3.2 vs 2.6 ng/l; P minore di 0.0001 ) sono state significativamente più alte tra i partecipanti successivamente diagnosticati con tumore al polmone rispetto a quelli senza diagnosi oncologica
Durante il follow-up mediano di 3.7 anni, rispetto al placebo, Canakinumab è risultato associato a riduzioni dose-dipendenti nelle concentrazioni di hsCRP del 26-41% e di interleuchina-6 del 25-43% ( P minore di 0.0001 per tutti i confronti ).
La mortalità totale per cancro ( n=196 ) è stata significativamente più bassa nel gruppo trattato con Canakinumab rispetto al gruppo placebo ( P=0.0007 per trend tra i gruppi ), ma è stata significativamente inferiore rispetto al placebo solo nel gruppo 300 mg singolarmente ( hazard ratio, HR=0.49; P=0.0009 ).
Il carcinoma polmonare incidente ( n=129 ) era significativamente meno frequente nei gruppi 150 mg ( HR=0.61; P=0.034 ) e 300 mg ( HR=0.33; P minore di 0.0001; P minore di 0.0001 per trend tra i gruppi ).
La mortalità per carcinoma polmonare è stata significativamente meno comune nel gruppo trattato con Canakinumab 300 mg rispetto al gruppo placebo ( HR=0.23; P=0.0002 ) e nella popolazione aggregata con Canakinumab rispetto al gruppo placebo ( P=0.0002 per trend tra i gruppi ).
Infezioni fatali o sepsi sono risultate significativamente più comuni nei gruppi Canakinumab rispetto al gruppo placebo.
La mortalità per tutte le cause non differiva significativamente tra i gruppi Canakinumab e placebo ( HR=0.94; P=0.31 ).
I dati suggeriscono la possibilità che la terapia antinfiammatoria con Canakinumab che ha come bersaglio la via di immunità innata interleuchina-1-beta possa ridurre significativamente il cancro polmonare incidente e la mortalità per cancro polmonare.
È necessaria la replicazione di questi dati in contesti formali di screening e trattamento del cancro. ( Xagena2017 )
Ridker PM et al, Lancet 2017; 390: 1833-1842
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