Encefalite indotta da inibitori del checkpoint immunitario
L'encefalite è un grave evento avverso immuno-correlato secondario al trattamento con inibitori del checkpoint immunitario ( ICI ).
Lo spettro dell'encefalite indotta da inibitori ICI ( ICI-iE ) varia dalla malattia che si risolve completamente alle forme letali.
Inoltre, gli inibitori del checkpoint immunitario possono smascherare un'encefalite paraneoplastica.
Ad oggi, i fattori associati alla prognosi dell' encefalite indotta da inibitori ICI sono sconosciuti.
È stata valutata la presentazione di encefalite indotta da inibitori ICI e sono state identificate caratteristiche utili nella valutazione dei risultati.
Una revisione sistematica ha riunito serie di casi dalla letteratura pubblicata ( n=77 ) e cartelle cliniche di 1 Centro ( n=5 ) per valutare l'associazione tra la forma di presentazione dell' encefalite indotta da inibitori ICI e la sua prognosi.
I criteri di ammissibilità includevano riferimenti identificati dalle ricerche dei database dal 2000 ( prima dose paziente di Ipilimumab ) al 2020, che esaminavano pazienti con encefalite con presunte caratteristiche eziologiche autoimmuni indotte da inibitori del checkpoint immunitario.
Sono state estratte le informazioni relative alle caratteristiche cliniche, del liquido cerebrospinale e del neuroimaging ( risonanza magnetica ), nonché il trattamento somministrato.
Sono stati inclusi in totale 82 pazienti ( 52 uomini, 63%; età media 61.0 anni ).
La maggior parte dei pazienti presentava sindromi focali ( 39, 48% ) o meningoencefalite ( 36, 44% ). 7 pazienti ( 9% ) avevano encefalite indotta da inibitori ICI non-classificabili.
Gli autoanticorpi neuronali sono stati rilevati in 23 pazienti con sindromi focali e 1 paziente con encefalite indotta da inibitori ICI non-classificabile.
La maggior parte degli autoanticorpi era onconeuronale ( 17 su 24, 71% ), mirata ad antigeni intracellulari.
I pazienti senza una sindrome focale o con una sindrome focale da anticorpi negativi avevano una buona prognosi ( 49 su 55, 89% ).
Tra i pazienti con autoanticorpi, quelli con decarbossilasi dell'acido anti-glutammico o superficie anticellulare hanno risposto al trattamento e avevano una prognosi favorevole ( 100% ).
Tuttavia, i pazienti con altri autoanticorpi hanno avuto risultati sfavorevoli ( 17 su 24, 71% ).
Autoanticorpi antineuronali (13 su 24, 54%, vs 5 su 41, 12%; P minore di 0.001 ), sindrome focale ( 16 su 39, 41%, vs 4 su 43, 9%; P=0.001 ) e reperti anomali della risonanza magnetica ( 14 su 39, 36%, vs 4 su 32, 13%; P=0.02 ) sono stati associati a esiti sfavorevoli.
Per contro, febbre ( 21 su 23, 91%, vs 41 su 59, 70%; P=0.04 ) e più alterazioni infiammatorie nel liquido cerebrospinale ( 30 su 31, 97%, vs 21 su 33, 64%; P=0.001 ) sono state associate a una prognosi migliore.
Gli inibitori del checkpoint immunitario possono indurre principalmente due diverse sindromi encefalitiche: un'encefalite limbica o extralimbica focale e una meningoencefalite.
L'encefalite indotta da inibitori del checkpoint immunitario è associata a un esito complessivamente favorevole, con un basso tasso di eventi fatali.
Una sindrome encefalica paraneoplastica preesistente non-rilevata può essere innescata da inibitori del checkpoint immunitario e questo tipo di sindrome ha l'esito peggiore tra tutti i diversi tipi di sindromi da encefalite indotta da inibitori del checkpoint immunitario.
La presentazione clinica e la misurazione sistematica degli autoanticorpi saranno una guida utile per la strategia terapeutica e per la consulenza sulla prognosi. ( Xagena2021 )
Velasco R et al, JAMA Neurol 2021; 78: 864-873
Neuro2021 Onco2021 Farma2021
Indietro
Altri articoli
Chemioterapia ad alte dosi e trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche nei pazienti anziani e in buone condizioni con linfoma primario diffuso del sistema nervoso centrale a grandi cellule B: studio MARTA
I trattamenti disponibili per i pazienti più anziani affetti da linfoma diffuso primario del sistema nervoso centrale a grandi cellule...
Prediabete e rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica tra gli adulti sopravvissuti a tumore infantile nella coorte St Jude Lifetime
Poco si sa circa la prevalenza del prediabete e il rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica (...
Terapia endocrina adiuvante con Abemaciclib più terapia endocrina per tumore mammario in fase iniziale ad alto rischio, positivo per il recettore ormonale, negativo per HER2
Due anni di Abemaciclib ( Verzenios ) adiuvante combinato con terapia endocrina ( ET ) hanno portato a un miglioramento...
Servoventilazione adattiva per i disturbi respiratori del sonno nei pazienti con insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ridotta: studio ADVENT-HF
Nei pazienti con insufficienza cardiaca e frazione di eiezione ridotta ( HFrEF ), i disturbi respiratori del sonno, comprendenti l’apnea...
Trattamento basato sulla malattia minima residua con Venetoclax-R2 nel linfoma mantellare: studio MCL7 VALERIA del Nordic Lymphoma Group
Nonostante i miglioramenti nel trattamento del linfoma mantellare ( MCL ), la maggior parte dei pazienti alla fine presenta una...
Talzenna in combinazione con Enzalutamide per il trattamento dei pazienti adulti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione nei quali la chemioterapia non è clinicamente indicata. Approvato nell'Unione Europea
La Commissione Europea ( CE ) ha approvato Talzenna ( Talazoparib ), un inibitore orale della poli ADP-ribosio polimerasi (...
ASCO24 - Studio CROWN: Lorlatinib come prima linea riduce il rischio di progressione o morte a 5 anni, rispetto a Crizotinib, nei pazienti con tumore del polmone non-a-piccole cellule in stadio avanzato ALK-positivo
Sono stati presentati i risultati di follow-up a lungo termine dello studio di fase 3 CROWN che ha valutato Lorlatinib...
Opdivo a base di Nivolumab nel linfoma di Hodgkin classico: indicazione, posologia e avvertenze
Nivolumab ( Opdivo ) è un anticorpo monoclonale immunoglobulina G4 ( IgG4 ) umano ( HuMAb ), che si lega...
Trattamento con Nivolumab in monoterapia del melanoma: studio randomizzato di fase 3 versus chemioterapia CA209037
La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg in monoterapia per il trattamento del melanoma avanzato (...
ASCO24 - Trastuzumab deruxtecan, somministrato dopo terapia endocrina, ha migliorato la sopravvivenza libera da progressione nel cancro al seno pretrattato con bassa e ultrabassa espressione di HER2
Trastuzumab deruxtecan ( Enhertu ) ha esteso la sopravvivenza libera da progressione rispetto alla chemioterapia standard per alcune pazienti con...