Infezioni come fattore di rischio e fattore prognostico dopo psicosi indotte da sostanze
Precedenti studi hanno suggerito che le infezioni aumentano il rischio di schizofrenia.
Uno studio ha valutato se le infezioni siano in grado di aumentare il rischio di psicosi indotta da sostanze, e se le infezioni aumentano il rischio di conversione da psicosi indotta da sostanze a schizofrenia.
I dati dello studio sono stati tratti dai Registri danesi, e hanno incluso tutte le persone nate in Danimarca dal 1981.
Lo studio ha riguardato 2.256.779 individui, per i quali sono stati registrati 3.618 casi di psicosi incidente indotta da sostanze.
Qualsiasi infezione ha aumentato il rischio di psicosi indotta da sostanze ( hazard ratio, HR= 1.30, IC 95% = 1.22–1.39 ).
Per i primi 2 anni, il rischio è risultato raddoppiato.
L'epatite era l'infezione più fortemente associata alla psicosi indotta da sostanze ( HR = 3.42, IC al 95% = 2.47–4.74 ).
Diversi tipi di infezioni sono stati collegati a diverse forme di psicosi indotta da sostanze.
La maggior parte delle associazioni è rimasta significativa dopo aver controllato per potenziali confondenti, come i disturbi da uso di sostanze.
Solo l'epatite ha predetto la conversione in schizofrenia dopo psicosi indotta da sostanze ( HR=1.87, IC 95% = 1.07– 3.26 ).
In conclusione, i risultati dello studio supportano l'ipotesi di una componente immunologica alla base della psicosi. ( Xagena2020 )
Hjorthøj C et al, Am J Psychiatry 2020; 177: 335-341
Psyche2020 Inf2020
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