Inibitori SGLT2 versus agonisti GLP-1R e rischio di esiti cardiovascolari nelle cure di routine dei pazienti con diabete in diverse categorie di malattie cardiovascolari
Sia gli inibitori del cotrasportatore sodio-glucosio-2 ( SGLT2 ) che gli agonisti del recettore del peptide-1 glucagone-like ( GLP-1R ) hanno mostrato benefici cardiovascolari in studi controllati con placebo su pazienti con diabete mellito di tipo 2 ( T2D ) e malattia cardiovascolare ( CVD ) accertata .
Si è valutato se gli inibitori SGLT2 e gli antagonisti GLP-1R siano associati a un beneficio cardiovascolare differenziale tra i pazienti con diabete di tipo 2 con e senza malattia cardiovascolare in uno studio di coorte basato sulla popolazione di Medicare e di 2 set di dati negli Stati Uniti dal 2013 al 2017.
I pazienti erano adulti con diabete mellito di tipo 2 abbinati per punteggio di propensione con e senza malattia cardiovascolare ( 52.901 e 133.139 coppie appaiate ) che avevano iniziato la terapia con inibitori SGLT2 rispetto alla terapia con antagonisti GLP-1R.
Gli esiti primari erano l'infarto del miocardio o il ricovero per ictus e l'ospedalizzazione per insufficienza cardiaca.
Sono stati stimati gli hazard ratio ( HR ) e le differenze di tasso ( RD ) per 1.000 anni-persona, controllando per 138 covariate di preesposizione.
L'inizio della terapia con inibitore SGLT2, rispetto agli antagonisti GLP-1R, è stato associato a un rischio leggermente inferiore di infarto miocardico o ictus nei pazienti con malattia cardiovascolare ( HR, 0.90; RD, -2.47 ) ma rischio simile in quelli senza malattia cardiovascolare ( HR, 1.07; RD, 0.38 ).
L'inizio della terapia con inibitori SGLT2, rispetto ad antagonisti GLP-1 R, è risultato associato a riduzioni del rischio di ospedalizzazione per scompenso cardiaco indipendentemente dalla malattia cardiovascolare al basale nei pazienti con ( HR, 0.71; RD, -4.97 ) e in quelli senza malattia cardiovascolare ( HR, 0.69; RD, -0.58 ).
L'uso di inibitori SGLT2, rispetto ad antagonisti GLP-1 R, è risultato associato a riduzioni consistenti del rischio di ospedalizzazione per scompenso cardiaco tra i pazienti con diabete di tipo 2 con e senza malattia cardiovascolare, sebbene il beneficio assoluto fosse maggiore nei pazienti con malattia cardiovascolare.
Non ci sono state grandi differenze nel rischio di infarto miocardico o ictus tra i pazienti con diabete di tipo 2 con e senza malattia cardiovascolare. ( Xagena2021 )
Patorno E et al, Ann Intern Med 2021; 174: 1528-1541
Cardio2021 Endo2021 Farma2021
Indietro
Altri articoli
Chemioterapia ad alte dosi e trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche nei pazienti anziani e in buone condizioni con linfoma primario diffuso del sistema nervoso centrale a grandi cellule B: studio MARTA
I trattamenti disponibili per i pazienti più anziani affetti da linfoma diffuso primario del sistema nervoso centrale a grandi cellule...
Prediabete e rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica tra gli adulti sopravvissuti a tumore infantile nella coorte St Jude Lifetime
Poco si sa circa la prevalenza del prediabete e il rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica (...
Terapia endocrina adiuvante con Abemaciclib più terapia endocrina per tumore mammario in fase iniziale ad alto rischio, positivo per il recettore ormonale, negativo per HER2
Due anni di Abemaciclib ( Verzenios ) adiuvante combinato con terapia endocrina ( ET ) hanno portato a un miglioramento...
Servoventilazione adattiva per i disturbi respiratori del sonno nei pazienti con insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ridotta: studio ADVENT-HF
Nei pazienti con insufficienza cardiaca e frazione di eiezione ridotta ( HFrEF ), i disturbi respiratori del sonno, comprendenti l’apnea...
Trattamento basato sulla malattia minima residua con Venetoclax-R2 nel linfoma mantellare: studio MCL7 VALERIA del Nordic Lymphoma Group
Nonostante i miglioramenti nel trattamento del linfoma mantellare ( MCL ), la maggior parte dei pazienti alla fine presenta una...
Talzenna in combinazione con Enzalutamide per il trattamento dei pazienti adulti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione nei quali la chemioterapia non è clinicamente indicata. Approvato nell'Unione Europea
La Commissione Europea ( CE ) ha approvato Talzenna ( Talazoparib ), un inibitore orale della poli ADP-ribosio polimerasi (...
ASCO24 - Studio CROWN: Lorlatinib come prima linea riduce il rischio di progressione o morte a 5 anni, rispetto a Crizotinib, nei pazienti con tumore del polmone non-a-piccole cellule in stadio avanzato ALK-positivo
Sono stati presentati i risultati di follow-up a lungo termine dello studio di fase 3 CROWN che ha valutato Lorlatinib...
Opdivo a base di Nivolumab nel linfoma di Hodgkin classico: indicazione, posologia e avvertenze
Nivolumab ( Opdivo ) è un anticorpo monoclonale immunoglobulina G4 ( IgG4 ) umano ( HuMAb ), che si lega...
Trattamento con Nivolumab in monoterapia del melanoma: studio randomizzato di fase 3 versus chemioterapia CA209037
La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg in monoterapia per il trattamento del melanoma avanzato (...
ASCO24 - Trastuzumab deruxtecan, somministrato dopo terapia endocrina, ha migliorato la sopravvivenza libera da progressione nel cancro al seno pretrattato con bassa e ultrabassa espressione di HER2
Trastuzumab deruxtecan ( Enhertu ) ha esteso la sopravvivenza libera da progressione rispetto alla chemioterapia standard per alcune pazienti con...