Inibizione di VEGF e del checkpoint immunitario per la prevenzione delle metastasi cerebrali


È stata condotta una revisione sistematica e una meta-analisi per studiare il ruolo degli inibitori del fattore di crescita dell'endotelio vascolare ( VEGF ) e degli inibitori del checkpoint immunitario ( ICI ) nella prevenzione dello sviluppo di metastasi cerebrali.

Gli studi inclusi erano studi randomizzati controllati riguardanti adulti con tumore sistemico che riportavano l'incidenza di metastasi cerebrali trattate con e senza inibitori di VEGF, nonché studi osservazionali su adulti con tumore sistemico che riportavano l'incidenza di metastasi cerebrali trattate con e senza inibitori del checkpoint immunitario ( nessuno studio RCT [ randomizzato e controllato ] ha affrontato la questione ICI ).
I rischi relativi aggregati ( RR ) sono stati calcolati con un modello binario a effetti casuali.

Una ricerca per VEGF e incidenza di nuove metastasi cerebrali ha prodotto 7 studi ( 6.212 pazienti con tumore mammario, del colon e del polmone non-a-piccole cellule ).
La meta-analisi ha mostrato una minore incidenza di nuove metastasi cerebrali rispetto al controllo ( RR 0.71, P=0.003 ).

Una ricerca di inibitori del checkpoint immunitario e incidenza di nuove metastasi cerebrali ha prodotto 8 studi ( 732 pazienti con tumore polmonare non-a-piccole cellule o melanoma metastatico ) in cui gli inibitori del checkpoint immunitario sono stati utilizzati in aggiunta alla radiochirurgia.

La meta-analisi ha mostrato una minore incidenza di metastasi cerebrali fuori-campo-di-cura con gli inibitori del checkpoint immunitario rispetto ai controlli a 1 anno ( RR 0.65, P=0.005 ).
Il punteggio complessivo GRADE ( Grading of Recommendations, Assessment, Development and Evaluations ) per l'evidenza che ha valutato il ruolo di Bevacizumab e degli inibitori del checkpoint immunitario è risultato rispettivamente alto e moderato.
VEGF e gli inibitori del checkpoint immunitario possono avere un ruolo nella profilassi contro le metastasi cerebrali nei pazienti con tumori solidi. ( Xagena2021 )

Mansouri A et al, Neurology 2021; 97: 1484-1492

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