La clearance di HCV riduce il rischio di diabete, malattie renali e di ictus
La risposta virologica sostenuta ( SVR ) dopo trattamento per l'epatite C è risultata correlata a un rischio ridotto per diverse manifestazioni extraepatiche tra cui diabete mellito di tipo 2, malattie renali croniche e disturbi dell'umore e dell'ansia.
Nelle persone infette, la presenza di manifestazioni extraepatiche connesse all'HCV ( virus dell'epatite C ) può arrivare fino al 31%.
Sono stati analizzati retrospettivamente i dati di 10.264 pazienti che avevano iniziato terapie a base di Interferone per l'infezione da HCV nel periodo 1999-2014 e che erano ancora vivi e non si erano sottoposti a ritrattamento entro 24 settimane.
Il 59% aveva raggiunto risposta SVR.
L'analisi multivariata ha rivelato una correlazione tra risposta SVR e un rischio ridotto per diabete di tipo 2 ( hazard ratio aggiustato, aHR = 0.65; IC 95%, 0.55-0.77 ), malattia renale cronica o malattia a stadio terminale ( aHR = 0.53; IC 95%, 0.43-0.65 ), ictus ( aHR = 0.73; IC 95%, 0.49-1.09 ) e disturbi dell'umore e dell'ansia ( aHR = 0.82; IC 95%, 0.71-0.95 ).
Al contrario, la risposta SVR non è risultata correlata a un ridotto rischio di cardiopatia ischemica, eventi cardiaci avversi maggiori ( MACE ) o artrite reumatoide.
Mentre la correlazione tra risposta SVR e riduzione dei rischi per le manifestazioni extraepatiche erano complessivamente coerenti e indipendenti da nascita, sesso, storia di farmaci iniettivi e dal genotipo di HCV, sono stati trovati effetti protettivi più pronunciati in alcuni individui.
In particolare, la risposta SVR è risultata correlata a un rischio maggiormente ridotto di diabete, nefropatia cronica e insufficienza renale, ictus e disturbi dell'umore e dell'ansia tra quelli senza cirrosi rispetto a quelli con cirrosi.
Il rischio di malattia renale cronica o di malattia renale terminale è risultato più basso nelle donne ( aHR = 0.39; IC 95%, 0.28-0.56 ) rispetto agli uomini ( aHR = 0.63; IC 95%, 0.48-0.82 ) e in quelli senza storia di uso di farmaci iniettivi ( aHR = 0.48; IC 95%; 0.38-0.61 ), rispetto a quelli con una tale storia ( aHR = 0.77; IC 95%, 0.49-1.22 ). ( Xagena2019 )
Fonte: Journal of Hepatology, 2019
Inf2019 Gastro2019 Endo2019 Nefro2019 Neuro2019
Indietro
Altri articoli
Chemioterapia ad alte dosi e trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche nei pazienti anziani e in buone condizioni con linfoma primario diffuso del sistema nervoso centrale a grandi cellule B: studio MARTA
I trattamenti disponibili per i pazienti più anziani affetti da linfoma diffuso primario del sistema nervoso centrale a grandi cellule...
Prediabete e rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica tra gli adulti sopravvissuti a tumore infantile nella coorte St Jude Lifetime
Poco si sa circa la prevalenza del prediabete e il rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica (...
Terapia endocrina adiuvante con Abemaciclib più terapia endocrina per tumore mammario in fase iniziale ad alto rischio, positivo per il recettore ormonale, negativo per HER2
Due anni di Abemaciclib ( Verzenios ) adiuvante combinato con terapia endocrina ( ET ) hanno portato a un miglioramento...
Servoventilazione adattiva per i disturbi respiratori del sonno nei pazienti con insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ridotta: studio ADVENT-HF
Nei pazienti con insufficienza cardiaca e frazione di eiezione ridotta ( HFrEF ), i disturbi respiratori del sonno, comprendenti l’apnea...
Trattamento basato sulla malattia minima residua con Venetoclax-R2 nel linfoma mantellare: studio MCL7 VALERIA del Nordic Lymphoma Group
Nonostante i miglioramenti nel trattamento del linfoma mantellare ( MCL ), la maggior parte dei pazienti alla fine presenta una...
Talzenna in combinazione con Enzalutamide per il trattamento dei pazienti adulti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione nei quali la chemioterapia non è clinicamente indicata. Approvato nell'Unione Europea
La Commissione Europea ( CE ) ha approvato Talzenna ( Talazoparib ), un inibitore orale della poli ADP-ribosio polimerasi (...
ASCO24 - Studio CROWN: Lorlatinib come prima linea riduce il rischio di progressione o morte a 5 anni, rispetto a Crizotinib, nei pazienti con tumore del polmone non-a-piccole cellule in stadio avanzato ALK-positivo
Sono stati presentati i risultati di follow-up a lungo termine dello studio di fase 3 CROWN che ha valutato Lorlatinib...
Opdivo a base di Nivolumab nel linfoma di Hodgkin classico: indicazione, posologia e avvertenze
Nivolumab ( Opdivo ) è un anticorpo monoclonale immunoglobulina G4 ( IgG4 ) umano ( HuMAb ), che si lega...
Trattamento con Nivolumab in monoterapia del melanoma: studio randomizzato di fase 3 versus chemioterapia CA209037
La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg in monoterapia per il trattamento del melanoma avanzato (...
ASCO24 - Trastuzumab deruxtecan, somministrato dopo terapia endocrina, ha migliorato la sopravvivenza libera da progressione nel cancro al seno pretrattato con bassa e ultrabassa espressione di HER2
Trastuzumab deruxtecan ( Enhertu ) ha esteso la sopravvivenza libera da progressione rispetto alla chemioterapia standard per alcune pazienti con...