Leucemia linfoblastica acuta con recidiva tardiva e molto tardiva: non sono state identificate caratteristiche diverse
Da uno studio è emerso che la leucemia linfoblastica acuta ( ALL ) con recidiva tardiva ( LR ) e recidiva molto tardiva ( VLR ) non presenta caratteristiche differenti e non sono stati identificati modelli genetici definiti per entrambi i tipi.
Sebbene la recidiva di leucemia linfoblastica acuta si manifesti in genere all'inizio del trattamento, entro i primi 2 anni dalla diagnosi iniziale, le recidive tardive e le recidive molto tardive ( definite come recidive che si verificano, rispettivamente, da 5 a 9 anni e 10 anni o più tardi dopo la diagnosi iniziale di leucemia linfoblastica acuta dei pazienti ) si verificano raramente e non sono state completamente caratterizzate.
Per comprendere meglio le origini clonali di LR-ALL e VLR-ALL, sono stati esaminati retrospettivamente i risultati del trattamento, le caratteristiche genetiche e gli esiti clinici nei pazienti trattati per leucemia linfoblastica acuta ( 1280 pazienti ) presso il Centro oncologico City of Hope a Duarte, in California, tra il 2000 e il 2020.
Sono state anche valutate le relazioni clonali confrontando i profili di mutazione tra campioni di DNA archiviati ( raccolti al momento della diagnosi e della recidiva; n=3 ) utilizzando il sequenziamento di nuova generazione ( NGS ).
Tra la coorte, 36 pazienti ( 2.8% ) avevano una recidiva LR o una recidiva VLR, con un periodo di latenza mediano dalla diagnosi originale alla prima recidiva di 7 anni ( range 5-28 ).
L'età media era di 16 anni ( range 3-40 ) alla diagnosi iniziale e di 25 anni ( 9-51 ) alla prima recidiva.
Tra i 24 pazienti con recidiva LR ( 66% ), il tempo mediano alla recidiva era di 6 anni ( range, 5-9 ). Tra i 12 pazienti con recidiva VLR ( 33% ), il tempo mediano alla recidiva è stato di 20 anni ( range 10-28 ), inclusi 2 casi con recidiva dopo circa 30 anni dalla diagnosi iniziale.
Al momento della diagnosi iniziale, la linea leucemica nella maggior parte dei pazienti con recidiva LR e recidiva VLR era costituita da cellule B ( n=32; 89% ); i restanti casi erano della linea delle cellule T ( n=4 ).
Alla recidiva, non sono stati rilevati cambio di linkeage.
I dati citogenetici alla diagnosi iniziale e alla prima recidiva erano disponibili per 18 pazienti ( recidiva LR e recidiva VLR ).
Alla prima recidiva, 7 pazienti ( 39% ) presentavano citogenetica diversa alla prima recidiva.
Il riarrangiamento del gene KMT2A è stato rilevato alla recidiva in 3 casi.
Tra i campioni accoppiati analizzati mediante sequenziamento di nuova generazione, i profili di mutazione erano diversi alla diagnosi e alla recidiva in tutti e 3 i casi, indicando una genetica distinta tra leucemia linfoblastica acuta originale e leucemia linfoblastica acuta con recidiva tardiva e molto tardiva ( i periodi di latenza erano 5, 5 e 10 anni ).
Al momento della prima recidiva, la terapia di salvataggio ha prodotto un tasso di remissione completa ( CR2 ) del 93%.
CR2 è stato raggiunto in 3 pazienti dopo 2 o 3 ulteriori cicli di reinduzione.
Tra le nuove terapie somministrate, 9 pazienti hanno ricevuto Blinatumomab ( 7 con CR ); 2 pazienti hanno ricevuto Inotuzumab ( 2 con CR ); e 3 pazienti hanno ricevuto terapia CAR-T ( 1 con CR ).
La maggior parte dei pazienti ( 28; 78% ) è stata sottoposta a trapianto allogenico di cellule emopoietiche ( alloHCT ) dopo la terapia di salvataggio.
Secondo i ricercatori un ampio sottogruppo di pazienti con leucemia linfoblastica acuta a recidiva tardiva, nella coorte esaminata, ha presentato una vera recidiva piuttosto che una leucemia linfoblastica acuta de novo, supportata, in quasi la metà dei casi, da un simile lignaggio ( cellule B o linfociti T ) e da un simile profilo citogenetico al momento della prima ricaduta.
In alcuni casi è stato rilevato un sottotipo genomico KMT2A riarrangiato e una citogenetica complessa facendo sospettare una malattia secondaria de novo da una precedente esposizione alla chemioterapia.
I limiti dello studio sono rappresentati da: ridotte dimensioni, disegno retrospettivo e limitata disponibilità di campioni accoppiati per l'analisi genetica. ( Xagena2021 )
Fonte: Blood Cancer Journal, 2021
Emo2021 Onco2021
Indietro
Altri articoli
Chemioterapia ad alte dosi e trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche nei pazienti anziani e in buone condizioni con linfoma primario diffuso del sistema nervoso centrale a grandi cellule B: studio MARTA
I trattamenti disponibili per i pazienti più anziani affetti da linfoma diffuso primario del sistema nervoso centrale a grandi cellule...
Prediabete e rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica tra gli adulti sopravvissuti a tumore infantile nella coorte St Jude Lifetime
Poco si sa circa la prevalenza del prediabete e il rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica (...
Terapia endocrina adiuvante con Abemaciclib più terapia endocrina per tumore mammario in fase iniziale ad alto rischio, positivo per il recettore ormonale, negativo per HER2
Due anni di Abemaciclib ( Verzenios ) adiuvante combinato con terapia endocrina ( ET ) hanno portato a un miglioramento...
Servoventilazione adattiva per i disturbi respiratori del sonno nei pazienti con insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ridotta: studio ADVENT-HF
Nei pazienti con insufficienza cardiaca e frazione di eiezione ridotta ( HFrEF ), i disturbi respiratori del sonno, comprendenti l’apnea...
Trattamento basato sulla malattia minima residua con Venetoclax-R2 nel linfoma mantellare: studio MCL7 VALERIA del Nordic Lymphoma Group
Nonostante i miglioramenti nel trattamento del linfoma mantellare ( MCL ), la maggior parte dei pazienti alla fine presenta una...
Talzenna in combinazione con Enzalutamide per il trattamento dei pazienti adulti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione nei quali la chemioterapia non è clinicamente indicata. Approvato nell'Unione Europea
La Commissione Europea ( CE ) ha approvato Talzenna ( Talazoparib ), un inibitore orale della poli ADP-ribosio polimerasi (...
ASCO24 - Studio CROWN: Lorlatinib come prima linea riduce il rischio di progressione o morte a 5 anni, rispetto a Crizotinib, nei pazienti con tumore del polmone non-a-piccole cellule in stadio avanzato ALK-positivo
Sono stati presentati i risultati di follow-up a lungo termine dello studio di fase 3 CROWN che ha valutato Lorlatinib...
Opdivo a base di Nivolumab nel linfoma di Hodgkin classico: indicazione, posologia e avvertenze
Nivolumab ( Opdivo ) è un anticorpo monoclonale immunoglobulina G4 ( IgG4 ) umano ( HuMAb ), che si lega...
Trattamento con Nivolumab in monoterapia del melanoma: studio randomizzato di fase 3 versus chemioterapia CA209037
La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg in monoterapia per il trattamento del melanoma avanzato (...
ASCO24 - Trastuzumab deruxtecan, somministrato dopo terapia endocrina, ha migliorato la sopravvivenza libera da progressione nel cancro al seno pretrattato con bassa e ultrabassa espressione di HER2
Trastuzumab deruxtecan ( Enhertu ) ha esteso la sopravvivenza libera da progressione rispetto alla chemioterapia standard per alcune pazienti con...