Linfoma mantellare recidivato / refrattario: la combinazione Ibrutinib e Venetoclax ha prodotto un miglioramento della sopravvivenza senza progressione
I risultati dell’analisi primaria dello studio di fase 3 SYMPATICO , hanno evidenziato che nei pazienti con linfoma mantellare recidivato o refrattario, l’aggiunta dell’inibitore di BCL-2 Venetoclax ( Venclyxto ) all’inibitore di BTK Ibrutinib ( Imbruvica ) ha migliorato la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) rispetto al solo Ibrutinib.
Il trattamento con la combinazione ha prodotto una riduzione del rischio di progressione del 35% rispetto a Ibrutinib in monoterapia. Inoltre, il tasso di risposta obiettiva ( ORR ) al trattamento con i due inibitori combinati ha superato l’80%.
SYMPATICO è uno studio multicentrico, internazionale, randomizzato e controllato con placebo, in
doppio cieco, che ha incluso 267 pazienti con linfoma a cellule mantellari in forma recidivata o refrattaria, già sottoposti da 1 a un massimo di 5 terapie per il linfoma, di cui almeno una
costituita da Rituximab o un regime contenente un anticorpo anti-CD20.
I partecipanti sono stati assegnati secondo un rapporto 1:1 al trattamento con Ibrutinib 560 mg una volta al giorno più Venetoclax con dosi crescenti in 5 settimane fino ad arrivare a 400 mg una volta al giorno per 2 anni ( 134 pazienti ) oppure a Ibrutinib 560 mg una volta al giorno più un placebo per 2 anni ( 133 pazienti ).
Dopo 24 mesi tutti i pazienti sono stati trattati con Ibrutinib 560 mg una volta al giorno fino a progressione della malattia o al manifestarsi di una tossicità non-accettabile.
L'endpoint primario era rappresentato dalla sopravvivenza libera da progressione valutata dallo sperimentatore, mentre gli endpoint secondari comprendevano il tasso di risposta completa, il tempo al trattamento successivo, la sopravvivenza globale ( OS ) e il tasso di risposta obiettiva.
A un follow-up mediano di 51,2 mesi la sopravvivenza mediana libera da progressione è risultata di 31,9 mesi con Ibrutinib più Venetoclax versus 22,1 mesi con Ibrutinib più il placebo ( hazard ratio, HR 0,65; IC 95% 0,47-0,88 P =0,0052 ).
Il tasso di sopravvivenza libera da progressione a 24 mesi è risultato significativamente più alto con la combinazione rispetto al solo inibitore di BTK: 57% versus 45%.
Nel braccio di trattamento con la combinazione, il tasso di risposta obiettiva è risultato pari all'82%, con un tasso di risposta completa del 54%, a fronte di un tasso ORR del 74%, con un tasso di risposta completa ( CR ) del 32%, nel braccio assegnato a Ibrutinib in monoterapia.
La mediana della durata della risposta ( DoR ) è risultata rispettivamente di 42,1 mesi versus 27,6 mesi.
Il trattamento con la combinazione Ibrutinib e Venetoclax ha prodotto un miglioramento numerico anche della sopravvivenza mediana senza progressione, rispetto al solo Ibrutinib: 44,9 mesi versus 38,6 mesi ( HR 0,85; IC 95% 0,62-1,19; P = 0,3465 ).
Il profilo di sicurezza della combinazione Venetoclax e Ibrutinib è apparso gestibile e coerente con quello già noto di ciascuno dei due agenti presi singolarmente, senza nuove problematiche.
La maggior parte dei pazienti in entrambi i bracci ha manifestato effetti avversi di grado 3 o superiore ( 84% con la combinazione versus 76% con il solo Ibrutinib ) ed eventi avversi
gravi ( 60% in entrambi i bracci ).
Gli eventi avversi che hanno prodotto l’interruzione del trattamento hanno avuto un’incidenza rispettivamente del 31% e del 36%; i pazienti che hanno richiesto una riduzione della dose avevano una incidenza rispettivamente del 36% versus 22% e quelli che hanno causato il decesso del
paziente un’incidenza rispettivamente del 16% versus 14%.
Gli eventi avversi di qualsiasi grado più frequenti nel braccio della combinazione sono stati diarrea ( 65% ), neutropenia ( 34% ), nausea ( 31% ), affaticamento ( 29% ), anemia ( 22% ), piressia ( 21% ), tosse ( 20% ) e spasmi muscolari ( 8% ); nel braccio placebo più Ibrutinib questi eventi avversi hanno avuto un’incidenza, rispettivamente, del 34%, 14%, 17%, 27%, 12%, 20%, 27% e 24%.
Gli eventi avversi più comuni di grado 3 o superiore sono stati: neutropenia ( rispettivamente 31% vs 11% ), polmonite ( 13% vs 11% ), trombocitopenia ( 13% vs 8% ), anemia ( 10% vs 3% ), diarrea ( 8% vs 2% ), leucopenia ( 7% vs 0% ), peggioramento del linfoma senza progressione della malattia ( 7% vs 12% ), fibrillazione atriale ( 5% in entrambi i bracci ), COVID-19 ( 5% vs 1% ) e ipertensione ( 4% vs 9% ).
In conclusione, la combinazione Venetoclax e Ibrutinib ha mostrato un beneficio robusto in tutte le analisi di sensibilità. Il tasso di risposta completa e il tempo al trattamento successivo sono migliorati in modo significativo. l’aggiunta di Venetoclax a Ibrutinib presenta un profilo rischio-beneficio favorevole nei pazienti con linfoma a cellule del mantello recidivato o refrattario. ( Xagena2023 )
Fonte: American Society of Hematology ( ASH ) Annual Meeting, 2023 [ Blood 2023;142 ( Supplement 2 ): LBA-2 ]
Emo2023 Onco2023 Farma2023
Indietro
Altri articoli
Chemioterapia ad alte dosi e trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche nei pazienti anziani e in buone condizioni con linfoma primario diffuso del sistema nervoso centrale a grandi cellule B: studio MARTA
I trattamenti disponibili per i pazienti più anziani affetti da linfoma diffuso primario del sistema nervoso centrale a grandi cellule...
Prediabete e rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica tra gli adulti sopravvissuti a tumore infantile nella coorte St Jude Lifetime
Poco si sa circa la prevalenza del prediabete e il rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica (...
Terapia endocrina adiuvante con Abemaciclib più terapia endocrina per tumore mammario in fase iniziale ad alto rischio, positivo per il recettore ormonale, negativo per HER2
Due anni di Abemaciclib ( Verzenios ) adiuvante combinato con terapia endocrina ( ET ) hanno portato a un miglioramento...
Servoventilazione adattiva per i disturbi respiratori del sonno nei pazienti con insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ridotta: studio ADVENT-HF
Nei pazienti con insufficienza cardiaca e frazione di eiezione ridotta ( HFrEF ), i disturbi respiratori del sonno, comprendenti l’apnea...
Trattamento basato sulla malattia minima residua con Venetoclax-R2 nel linfoma mantellare: studio MCL7 VALERIA del Nordic Lymphoma Group
Nonostante i miglioramenti nel trattamento del linfoma mantellare ( MCL ), la maggior parte dei pazienti alla fine presenta una...
Talzenna in combinazione con Enzalutamide per il trattamento dei pazienti adulti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione nei quali la chemioterapia non è clinicamente indicata. Approvato nell'Unione Europea
La Commissione Europea ( CE ) ha approvato Talzenna ( Talazoparib ), un inibitore orale della poli ADP-ribosio polimerasi (...
ASCO24 - Studio CROWN: Lorlatinib come prima linea riduce il rischio di progressione o morte a 5 anni, rispetto a Crizotinib, nei pazienti con tumore del polmone non-a-piccole cellule in stadio avanzato ALK-positivo
Sono stati presentati i risultati di follow-up a lungo termine dello studio di fase 3 CROWN che ha valutato Lorlatinib...
Opdivo a base di Nivolumab nel linfoma di Hodgkin classico: indicazione, posologia e avvertenze
Nivolumab ( Opdivo ) è un anticorpo monoclonale immunoglobulina G4 ( IgG4 ) umano ( HuMAb ), che si lega...
Trattamento con Nivolumab in monoterapia del melanoma: studio randomizzato di fase 3 versus chemioterapia CA209037
La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg in monoterapia per il trattamento del melanoma avanzato (...
ASCO24 - Trastuzumab deruxtecan, somministrato dopo terapia endocrina, ha migliorato la sopravvivenza libera da progressione nel cancro al seno pretrattato con bassa e ultrabassa espressione di HER2
Trastuzumab deruxtecan ( Enhertu ) ha esteso la sopravvivenza libera da progressione rispetto alla chemioterapia standard per alcune pazienti con...