L’inquinamento atmosferico fa male anche al cuore


Le nanoparticelle contenute nei gas inquinanti potrebbero essere in grado di penetrare nel flusso sanguigno e spostarsi nel corpo danneggiando il tessuto cardiovascolare.

E’ oramai assodato che l’inquinamento sia tra i principali fattori di rischio per lo sviluppo di malattie del sistema respiratorio. Da tempo però si ipotizzava che le particelle inquinanti potessero influire anche sulla salute di altri tessuti, ad esempio il cuore e il sistema circolatorio.

Ora, i ricercatori hanno dimostrato che le nanoparticelle sono in grado di superare il filtro di naso e polmoni e viaggiare nel sangue, depositandosi nelle pareti dei vasi sanguigni.

Per questo studio i ricercatori hanno chiesto a 14 volontari di allenarsi per un paio d’ore respirando aria contenente particelle d’oro, talmente piccole da simulare le dimensioni delle nanoparticelle inquinanti ma non nocive per l’organismo. L’oro, infatti, è considerato un materiale inerte.

Il giorno successivo i ricercatori hanno riscontrato la presenza di queste nanoparticelle nel flusso sanguigno dei partecipanti, una presenza verificata nelle urine di alcuni volontari anche tre mesi dopo l’esperimento.

Si è sempre sospettato che le nanoparticelle nell’aria che respiriamo possano sfuggire ai polmoni e entrare nell’organismo, ma finora non c’era alcuna prova a sostegno di questa tesi. ( Xagena Medicina )

Fonte: ACS Nano, 2017

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