Nessuna differenza tra Aspirina e l'anticoagulante Rivaroxaban nella prevenzione del tromboembolismo venoso dopo artroplastica totale di anca e di ginocchio
Non è stata osservata alcuna differenza significativa tra la profilassi prolungata con Aspirina [ Acido Acetilsalicilico ] e Rivaroxaban [ Xarelto ] nella prevenzione del tromboembolismo venoso sintomatico dopo artroplastica totale dell'anca o del ginocchio.
Dopo che i pazienti hanno ricevuto Rivaroxaban per os una volta al giorno fino al 5°giorno postoperatorio, i ricercatori hanno assegnato a caso 3.424 pazienti sottoposti ad artroplastica totale dell'anca o artroplastica totale del ginocchio a continuare ad assumere Rivaroxaban o a passare all'Aspirina per ulteriori 9 giorni dopo l'artroplastica del ginocchio o per 30 giorni dopo artroplastica dell'anca.
L'outcome primario di efficacia era il tromboembolismo venoso sintomatico 90 giorni dopo la randomizzazione, mentre l'outcome primario sulla sicurezza era rappresentato da complicanze emorragiche, tra cui emorragia maggiore o emorragia non-maggiore ma clinicamente rilevante.
I risultati hanno mostrato che lo 0.64% dei pazienti nel gruppo trattato con Aspirina e lo 0.7% nel gruppo Rivaroxaban sono andati incontro a tromboembolismo venoso.
Sono state anche riscontrate importanti complicanze emorragiche nello 0.47% dei pazienti nel gruppo trattato con Aspirina e nello 0.29% dei pazienti nel gruppo Rivaroxaban.
L'1.29% dei pazienti nel gruppo trattato con Aspirina e lo 0.99% dei pazienti nel gruppo Rivaroxaban hanno manifestato sanguinamenti clinicamente importanti.
Nessuna differenza significativa è stata osservata tra profilassi estesa con Aspirina e Rivaroxaban nella prevenzione del tromboembolismo venoso sintomatico dopo artroplastica totale dell'anca o del ginocchio.
Dallo studio controllato e randomizzato che ha coinvolto un ampio gruppo di pazienti ( oltre 3.400 ), sottoposti ad artroplastica totale dell'anca o del ginocchio, l'estensione della terapia con Aspirina è risultata paragonabile a Rivaroxaban nella prevenzione della trombosi venosa profonda e dell'embolia polmonare dopo intervento chirurgico.
Sono stati osservati bassi tassi di complicanze con entrambi i bracci di trattamento. ( Xagena2018 )
Fonte: The New England Journal of Medicine, 2018
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