Ottimizzazione della terapia antimicrobica empirica nei pazienti con neoplasie ematologiche e neutropenia febbrile
La continuazione della terapia antimicrobica empirica ( EAT ) per la neutropenia febbrile nei pazienti con neoplasie ematologiche fino al recupero dei neutrofili potrebbe prolungare inutilmente la terapia.
Si è determinato se la sospensione della terapia antimicrobica empirica guidata da un approccio clinico, indipendentemente dal recupero dei neutrofili, possa ottimizzare la durata della terapia.
È stato condotto uno studio clinico di fase 4, controllato, di superiorità, in aperto, randomizzato, in 6 ospedali universitari in Spagna.
I pazienti eleggibili erano adulti con neoplasie ematologiche o trattati con trapianto di cellule staminali emopoietiche, con neutropenia febbrile ad alto rischio senza diagnosi eziologica.
I pazienti sono stati arruolati casualmente nel gruppo sperimentale o di controllo. La terapia antimicrobica empirica basata su un farmaco beta-lattamico anti-pseudomonas come monoterapia ( Ceftazidima o Cefepime, Meropenem o Imipenem o Piperacillina - Tazobactam ) o come terapia di associazione ( con un aminoglicoside, fluorochinolone o glicopeptide ) è stata avviata secondo i protocolli locali e seguendo le lineeguida e le raccomandazioni internazionali.
Nel gruppo sperimentale, la terapia antimicrobica empirica è stata ritirata dopo 72 ore o più di apiressia più recupero clinico; nel gruppo di controllo, il trattamento è stato sospeso quando anche la conta dei neutrofili è stata pari a 0.5 x 109 cellule/l o superiore.
L'endpoint primario di efficacia era il numero di giorni liberi da terapia antimicrobica empirica.
Tra il 2012 e il 2016, 157 episodi in 709 pazienti valutati per l'ammissibilità sono stati inclusi nelle analisi.
78 pazienti sono stati assegnati in modo casuale al gruppo sperimentale e 79 al gruppo di controllo.
Il numero medio di giorni senza terapia antimicrobica empirica è stato significativamente più alto nel gruppo sperimentale rispetto al gruppo di controllo ( 16.1 vs 13.6, differenza assoluta -2.4, P=0.026 ).
Sono stati segnalati 636 eventi avversi ( 341 nel gruppo sperimentale vs 295 nel gruppo di controllo, P=0.057 ) e la maggior parte ( 580, 91%; 323 nel gruppo sperimentale vs 257 nel gruppo di controllo ) sono stati considerati lievi o moderati ( grado 1-2 ).
Gli eventi avversi più comuni nel gruppo sperimentale rispetto al gruppo di controllo sono stati mucosite ( 28 su 78 pazienti, 36%, vs 20 su 79 pazienti, 25% ), diarrea ( 23 su 78, 29%, vs 24 su 79, 30% ) e nausea e vomito ( 20 su 78, 26%, vs 22 su 79, 28% ).
Sono stati segnalati 56 eventi avversi gravi, 18 nel gruppo sperimentale e 38 nel gruppo di controllo
Un paziente è morto nel gruppo sperimentale ( per malattia veno-occlusiva epatica dopo un trapianto di cellule staminali emopoietiche allogeniche ) e tre sono morti nel gruppo di controllo ( uno per insufficienza multiorgano, uno per aspergillosi polmonare invasiva e uno per perforazione intestinale post-chemioterapica ).
Nei pazienti ad alto rischio con neoplasie ematologiche e neutropenia febbrile, la terapia antimicrobica empirica può essere sospesa dopo 72 ore di apiressia e recupero clinico indipendentemente dalla conta dei neutrofili.
Questo approccio clinico riduce l'esposizione non-necessaria agli antimicrobici ed è sicuro. ( Xagena2017 )
Aguilar-Guisado M et al, Lancet Haematology 2017; 4: 573-583
Emo2017 Onco2017 Farma2017
Indietro
Altri articoli
Chemioterapia ad alte dosi e trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche nei pazienti anziani e in buone condizioni con linfoma primario diffuso del sistema nervoso centrale a grandi cellule B: studio MARTA
I trattamenti disponibili per i pazienti più anziani affetti da linfoma diffuso primario del sistema nervoso centrale a grandi cellule...
Prediabete e rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica tra gli adulti sopravvissuti a tumore infantile nella coorte St Jude Lifetime
Poco si sa circa la prevalenza del prediabete e il rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica (...
Terapia endocrina adiuvante con Abemaciclib più terapia endocrina per tumore mammario in fase iniziale ad alto rischio, positivo per il recettore ormonale, negativo per HER2
Due anni di Abemaciclib ( Verzenios ) adiuvante combinato con terapia endocrina ( ET ) hanno portato a un miglioramento...
Servoventilazione adattiva per i disturbi respiratori del sonno nei pazienti con insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ridotta: studio ADVENT-HF
Nei pazienti con insufficienza cardiaca e frazione di eiezione ridotta ( HFrEF ), i disturbi respiratori del sonno, comprendenti l’apnea...
Trattamento basato sulla malattia minima residua con Venetoclax-R2 nel linfoma mantellare: studio MCL7 VALERIA del Nordic Lymphoma Group
Nonostante i miglioramenti nel trattamento del linfoma mantellare ( MCL ), la maggior parte dei pazienti alla fine presenta una...
Talzenna in combinazione con Enzalutamide per il trattamento dei pazienti adulti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione nei quali la chemioterapia non è clinicamente indicata. Approvato nell'Unione Europea
La Commissione Europea ( CE ) ha approvato Talzenna ( Talazoparib ), un inibitore orale della poli ADP-ribosio polimerasi (...
ASCO24 - Studio CROWN: Lorlatinib come prima linea riduce il rischio di progressione o morte a 5 anni, rispetto a Crizotinib, nei pazienti con tumore del polmone non-a-piccole cellule in stadio avanzato ALK-positivo
Sono stati presentati i risultati di follow-up a lungo termine dello studio di fase 3 CROWN che ha valutato Lorlatinib...
Opdivo a base di Nivolumab nel linfoma di Hodgkin classico: indicazione, posologia e avvertenze
Nivolumab ( Opdivo ) è un anticorpo monoclonale immunoglobulina G4 ( IgG4 ) umano ( HuMAb ), che si lega...
Trattamento con Nivolumab in monoterapia del melanoma: studio randomizzato di fase 3 versus chemioterapia CA209037
La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg in monoterapia per il trattamento del melanoma avanzato (...
ASCO24 - Trastuzumab deruxtecan, somministrato dopo terapia endocrina, ha migliorato la sopravvivenza libera da progressione nel cancro al seno pretrattato con bassa e ultrabassa espressione di HER2
Trastuzumab deruxtecan ( Enhertu ) ha esteso la sopravvivenza libera da progressione rispetto alla chemioterapia standard per alcune pazienti con...