Passaggio precoce all'anticoagulazione orale nei pazienti con embolia polmonare acuta a rischio intermedio: studio PEITHO-2
Le attuali linee guida raccomandano una strategia di trattamento aggiustata per il rischio per la gestione dell'embolia polmonare acuta. Questa colpisce una particolare categoria di pazienti per i quali il trattamento ottimale ( trattamento anticoagulante, strategie di riperfusione e durata del ricovero ) è attualmente sconosciuto.
Si è studiato se il trattamento dell'embolia polmonare acuta a rischio intermedio con l'anticoagulazione parenterale per un breve periodo di 72 ore, seguita da un passaggio a un anticoagulante orale diretto ( Dabigatran [ Pradaxa ] ), sia efficace e sicuro.
È stato condotto uno studio multinazionale, multicentrico, a braccio singolo, di fase 4 in 42 ospedali in Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Romania, Slovenia e Spagna.
Sono stati arruolati pazienti adulti di età maggiore o uguale a 18 anni con embolia polmonare sintomatica a rischio intermedio, con o senza trombosi venosa profonda.
I pazienti hanno ricevuto Eparina parenterale a basso peso molecolare o Eparina non-frazionata per 72 ore dopo la diagnosi di embolia polmonare prima di passare a Dabigatran orale 150 mg due volte al giorno a seguito di una valutazione clinica standard.
L'esito primario era il tromboembolismo venoso sintomatico ricorrente o la morte correlata all'embolia polmonare entro 6 mesi.
Gli esiti primari e di sicurezza sono stati valutati nella popolazione intent-to-treat ( ITT ).
Tra il 2016 e il 2019, sono stati sottoposti a screening 1.418 pazienti con embolia polmonare, di cui 402 sono stati arruolati e sono stati inclusi nell'analisi ITT ( l'età media era di 60.5 anni; 192, 48%, erano donne e 210, 52%, erano uomini ).
Il follow-up mediano è stato di 217 giorni e 370 pazienti ( 92% ) hanno aderito al protocollo.
L'esito primario si è verificato in 7 pazienti ( 2%; P minore di 0.0001 per il rifiuto dell'ipotesi nulla ), con tutti gli eventi verificatisi in quelli con embolia polmonare a rischio medio-alto ( 7 su 283, 3% ).
A 6 mesi, 11 pazienti su 402 ( 3% ) hanno manifestato almeno un evento di sanguinamento maggiore e 16 ( 4% ) hanno presentato almeno un evento di sanguinamento non-maggiore clinicamente rilevante; l'unica emorragia fatale si è verificata in un paziente ( inferiore a 1% ) prima del passaggio a Dabigatran.
Una strategia di passaggio precoce da Eparina a Dabigatran a seguito di valutazione clinica standard è risultata efficace e sicura nei pazienti con embolia polmonare a rischio intermedio.
I risultati possono aiutare a perfezionare le raccomandazioni delle linee guida per il trattamento iniziale dell'embolia polmonare acuta a rischio intermedio, ottimizzando l'uso delle risorse ed evitando ospedalizzazioni prolungate. ( Xagena2021 )
Klok FA et al, Lancet Haematology 2021; 8: 627-636
Emo2021 Cardio2021 Farma2021
Indietro
Altri articoli
Chemioterapia ad alte dosi e trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche nei pazienti anziani e in buone condizioni con linfoma primario diffuso del sistema nervoso centrale a grandi cellule B: studio MARTA
I trattamenti disponibili per i pazienti più anziani affetti da linfoma diffuso primario del sistema nervoso centrale a grandi cellule...
Prediabete e rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica tra gli adulti sopravvissuti a tumore infantile nella coorte St Jude Lifetime
Poco si sa circa la prevalenza del prediabete e il rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica (...
Terapia endocrina adiuvante con Abemaciclib più terapia endocrina per tumore mammario in fase iniziale ad alto rischio, positivo per il recettore ormonale, negativo per HER2
Due anni di Abemaciclib ( Verzenios ) adiuvante combinato con terapia endocrina ( ET ) hanno portato a un miglioramento...
Servoventilazione adattiva per i disturbi respiratori del sonno nei pazienti con insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ridotta: studio ADVENT-HF
Nei pazienti con insufficienza cardiaca e frazione di eiezione ridotta ( HFrEF ), i disturbi respiratori del sonno, comprendenti l’apnea...
Trattamento basato sulla malattia minima residua con Venetoclax-R2 nel linfoma mantellare: studio MCL7 VALERIA del Nordic Lymphoma Group
Nonostante i miglioramenti nel trattamento del linfoma mantellare ( MCL ), la maggior parte dei pazienti alla fine presenta una...
Talzenna in combinazione con Enzalutamide per il trattamento dei pazienti adulti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione nei quali la chemioterapia non è clinicamente indicata. Approvato nell'Unione Europea
La Commissione Europea ( CE ) ha approvato Talzenna ( Talazoparib ), un inibitore orale della poli ADP-ribosio polimerasi (...
ASCO24 - Studio CROWN: Lorlatinib come prima linea riduce il rischio di progressione o morte a 5 anni, rispetto a Crizotinib, nei pazienti con tumore del polmone non-a-piccole cellule in stadio avanzato ALK-positivo
Sono stati presentati i risultati di follow-up a lungo termine dello studio di fase 3 CROWN che ha valutato Lorlatinib...
Opdivo a base di Nivolumab nel linfoma di Hodgkin classico: indicazione, posologia e avvertenze
Nivolumab ( Opdivo ) è un anticorpo monoclonale immunoglobulina G4 ( IgG4 ) umano ( HuMAb ), che si lega...
Trattamento con Nivolumab in monoterapia del melanoma: studio randomizzato di fase 3 versus chemioterapia CA209037
La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg in monoterapia per il trattamento del melanoma avanzato (...
ASCO24 - Trastuzumab deruxtecan, somministrato dopo terapia endocrina, ha migliorato la sopravvivenza libera da progressione nel cancro al seno pretrattato con bassa e ultrabassa espressione di HER2
Trastuzumab deruxtecan ( Enhertu ) ha esteso la sopravvivenza libera da progressione rispetto alla chemioterapia standard per alcune pazienti con...