Rischio di eventi macrovascolari e mortalità tra le persone con sclerosi multipla
Le persone con sclerosi multipla presentano un aumentato rischio di malattie cardiovascolari e di mortalità; tuttavia, le evidenze da studi basati sulla popolazione sono scarse.
Si è valutato se il rischio di eventi macrovascolari e di mortalità differisse tra le persone con sclerosi multipla rispetto a una popolazione abbinata senza questa patologia in Inghilterra.
È stato condotto uno studio di coorte abbinato retrospettivo basato sulla popolazione nelle cliniche registrate presso il Clinical Practice Research Datalink in Inghilterra tra il 1987 e il 2018, con un follow-up medio di 11.3 anni.
In totale 12.251 pazienti con sclerosi multipla sono stati abbinati a un massimo di 6 persone senza questa patologia neurologica ( n=72.572 ) per età, sesso e clinica generale.
Sono state incluse le persone con 3 o più diagnosi di sclerosi multipla registrate durante il periodo di studio.
La prima diagnosi di sclerosi multipla è stata considerata come data indice.
Gli esiti principali erano sindrome coronarica acuta, malattia cerebrovascolare, qualsiasi malattia macrovascolare inclusa l'arteriopatia periferica e la mortalità ( mortalità per qualsiasi causa e mortalità specifica per malattie cardiovascolari ).
In totale 12.251 persone con sclerosi multipla ( 66.9% donne; età media 44.9 anni ) sono state abbinate a 72.572 persone senza questa patologia ( 69.8% donne; età media 44.9 anni ).
Rispetto alle persone senza sclerosi multipla, le persone con sclerosi multipla sono risultate associate a un aumento del 28% del rischio di sindrome coronarica acuta ( hazard ratio HR, 1.28 ), un aumento del 59% del rischio di malattia cerebrovascolare ( HR, 1.59 ), un aumento del 32% del rischio di qualsiasi malattia macrovascolare ( HR, 1.32 ), un aumento di 3.5 volte del rischio di mortalità per tutte le cause ( HR, 3.46 ) e un aumento di 1.5 volte del rischio di mortalità per malattie cardiovascolari ( HR, 1.47 ).
Le differenze negli eventi macrovascolari sono state più pronunciate tra le donne rispetto agli uomini.
Anche il rischio di mortalità è stato più alto per le donne rispetto agli uomini.
Il trattamento con farmaci ipolipemizzanti, principalmente statine, è stato associato a tassi di mortalità più bassi tra le persone con sclerosi multipla.
Lo studio ha indicato che la sclerosi multipla è associata a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari e cerebrovascolari che non è completamente giustificato dai tradizionali fattori di rischio vascolare.
Dati gli effetti avversi di queste comorbilità sugli esiti nei pazienti con sclerosi multipla, sono necessarie ulteriori indagini. ( Xagena2020 )
Palladino R et al, JAMA Neurol 2020; 77: 820-828
Neuro2020 Cardio2020
Indietro
Altri articoli
Chemioterapia ad alte dosi e trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche nei pazienti anziani e in buone condizioni con linfoma primario diffuso del sistema nervoso centrale a grandi cellule B: studio MARTA
I trattamenti disponibili per i pazienti più anziani affetti da linfoma diffuso primario del sistema nervoso centrale a grandi cellule...
Prediabete e rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica tra gli adulti sopravvissuti a tumore infantile nella coorte St Jude Lifetime
Poco si sa circa la prevalenza del prediabete e il rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica (...
Terapia endocrina adiuvante con Abemaciclib più terapia endocrina per tumore mammario in fase iniziale ad alto rischio, positivo per il recettore ormonale, negativo per HER2
Due anni di Abemaciclib ( Verzenios ) adiuvante combinato con terapia endocrina ( ET ) hanno portato a un miglioramento...
Servoventilazione adattiva per i disturbi respiratori del sonno nei pazienti con insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ridotta: studio ADVENT-HF
Nei pazienti con insufficienza cardiaca e frazione di eiezione ridotta ( HFrEF ), i disturbi respiratori del sonno, comprendenti l’apnea...
Trattamento basato sulla malattia minima residua con Venetoclax-R2 nel linfoma mantellare: studio MCL7 VALERIA del Nordic Lymphoma Group
Nonostante i miglioramenti nel trattamento del linfoma mantellare ( MCL ), la maggior parte dei pazienti alla fine presenta una...
Talzenna in combinazione con Enzalutamide per il trattamento dei pazienti adulti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione nei quali la chemioterapia non è clinicamente indicata. Approvato nell'Unione Europea
La Commissione Europea ( CE ) ha approvato Talzenna ( Talazoparib ), un inibitore orale della poli ADP-ribosio polimerasi (...
ASCO24 - Studio CROWN: Lorlatinib come prima linea riduce il rischio di progressione o morte a 5 anni, rispetto a Crizotinib, nei pazienti con tumore del polmone non-a-piccole cellule in stadio avanzato ALK-positivo
Sono stati presentati i risultati di follow-up a lungo termine dello studio di fase 3 CROWN che ha valutato Lorlatinib...
Opdivo a base di Nivolumab nel linfoma di Hodgkin classico: indicazione, posologia e avvertenze
Nivolumab ( Opdivo ) è un anticorpo monoclonale immunoglobulina G4 ( IgG4 ) umano ( HuMAb ), che si lega...
Trattamento con Nivolumab in monoterapia del melanoma: studio randomizzato di fase 3 versus chemioterapia CA209037
La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg in monoterapia per il trattamento del melanoma avanzato (...
ASCO24 - Trastuzumab deruxtecan, somministrato dopo terapia endocrina, ha migliorato la sopravvivenza libera da progressione nel cancro al seno pretrattato con bassa e ultrabassa espressione di HER2
Trastuzumab deruxtecan ( Enhertu ) ha esteso la sopravvivenza libera da progressione rispetto alla chemioterapia standard per alcune pazienti con...