Studio RESPECT: esiti a lungo termine della chiusura del forame ovale pervio o della terapia medica dopo ictus
Non è chiaro se la chiusura del forame ovale pervio riduca il rischio di recidiva di ictus ischemico nei pazienti che hanno avuto un ictus ischemico criptogenetico.
In uno studio multicentrico, randomizzato, in aperto, sono stati assegnati in modo casuale pazienti di età compresa tra 18 e 60 anni che avevano forame ovale pervio ( PFO ) e avevano avuto un ictus ischemico criptogenetico con necessità di chiusura del forame ovale pervio ( gruppo di chiusura PFO ) o a ricevere solo terapia medica ( Aspirina, Warfarin, Clopidogrel o Aspirina combinata con Dipiridamolo a rilascio prolungato; gruppo di terapia medica ).
L'endpoint primario di efficacia era un composito di ictus ischemico ricorrente non-fatale, ictus ischemico fatale o morte precoce dopo randomizzazione
I risultati dell'analisi dell’esito primario del periodo di studio originale sono stati riportati in precedenza; l'attuale analisi dei dati del periodo di follow-up esteso è stata considerata esplorativa.
Sono stati arruolati 980 pazienti ( età media, 45.9 anni ) in 69 Centri. I pazienti sono stati seguiti per una mediana di 5.9 anni.
L'esposizione al trattamento nei due gruppi è stata disuguale ( 3.141 anni-paziente nel gruppo di chiusura del forame ovale pervio vs 2.669 anni-paziente nel gruppo di terapia medica ), a causa di un più alto tasso di abbandono nel gruppo terapia medica.
Nella popolazione intention-to-treat, l'ictus ischemico ricorrente si è verificato in 18 pazienti nel gruppo con chiusura del forame ovale pervio e in 28 pazienti nel gruppo terapia medica, risultando in tassi di 0.58 eventi per 100 anni-paziente e 1.07 eventi per 100 anni-paziente, rispettivamente ( hazard ratio con chiusura del forame ovale pervio vs terapia medica, HR=0.55, P=0.046 log-rank test ).
L’ictus ischemico ricorrente di causa indeterminata si è verificato in 10 pazienti nel gruppo di chiusura del forame ovale pervio e in 23 pazienti nel gruppo terapia medica ( HR=0.38, P=0.007 ).
Il tromboembolismo venoso ( che comprendeva eventi di embolia polmonare e trombosi venosa profonda ) è risultato più comune nel gruppo di chiusura del forame ovale pervio, rispetto al gruppo terapia medica.
In conclusione, tra gli adulti che avevano avuto un ictus ischemico criptogenetico, la chiusura del forame ovale pervio era associata a un più basso tasso di ictus ischemico ricorrente rispetto alla sola terapia medica durante il follow-up esteso. ( Xagena2017 )
Saver JL et al, N Engl J Med 2017; 377: 1022-1032
Cardio2017 Neuro2017 Chiru2017 Farma2017
Indietro
Altri articoli
Chemioterapia ad alte dosi e trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche nei pazienti anziani e in buone condizioni con linfoma primario diffuso del sistema nervoso centrale a grandi cellule B: studio MARTA
I trattamenti disponibili per i pazienti più anziani affetti da linfoma diffuso primario del sistema nervoso centrale a grandi cellule...
Prediabete e rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica tra gli adulti sopravvissuti a tumore infantile nella coorte St Jude Lifetime
Poco si sa circa la prevalenza del prediabete e il rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica (...
Terapia endocrina adiuvante con Abemaciclib più terapia endocrina per tumore mammario in fase iniziale ad alto rischio, positivo per il recettore ormonale, negativo per HER2
Due anni di Abemaciclib ( Verzenios ) adiuvante combinato con terapia endocrina ( ET ) hanno portato a un miglioramento...
Servoventilazione adattiva per i disturbi respiratori del sonno nei pazienti con insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ridotta: studio ADVENT-HF
Nei pazienti con insufficienza cardiaca e frazione di eiezione ridotta ( HFrEF ), i disturbi respiratori del sonno, comprendenti l’apnea...
Trattamento basato sulla malattia minima residua con Venetoclax-R2 nel linfoma mantellare: studio MCL7 VALERIA del Nordic Lymphoma Group
Nonostante i miglioramenti nel trattamento del linfoma mantellare ( MCL ), la maggior parte dei pazienti alla fine presenta una...
Talzenna in combinazione con Enzalutamide per il trattamento dei pazienti adulti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione nei quali la chemioterapia non è clinicamente indicata. Approvato nell'Unione Europea
La Commissione Europea ( CE ) ha approvato Talzenna ( Talazoparib ), un inibitore orale della poli ADP-ribosio polimerasi (...
ASCO24 - Studio CROWN: Lorlatinib come prima linea riduce il rischio di progressione o morte a 5 anni, rispetto a Crizotinib, nei pazienti con tumore del polmone non-a-piccole cellule in stadio avanzato ALK-positivo
Sono stati presentati i risultati di follow-up a lungo termine dello studio di fase 3 CROWN che ha valutato Lorlatinib...
Opdivo a base di Nivolumab nel linfoma di Hodgkin classico: indicazione, posologia e avvertenze
Nivolumab ( Opdivo ) è un anticorpo monoclonale immunoglobulina G4 ( IgG4 ) umano ( HuMAb ), che si lega...
Trattamento con Nivolumab in monoterapia del melanoma: studio randomizzato di fase 3 versus chemioterapia CA209037
La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg in monoterapia per il trattamento del melanoma avanzato (...
ASCO24 - Trastuzumab deruxtecan, somministrato dopo terapia endocrina, ha migliorato la sopravvivenza libera da progressione nel cancro al seno pretrattato con bassa e ultrabassa espressione di HER2
Trastuzumab deruxtecan ( Enhertu ) ha esteso la sopravvivenza libera da progressione rispetto alla chemioterapia standard per alcune pazienti con...