Trattamento di prima linea del linfoma diffuso a grandi cellule B: Polatuzumab vedotin associato a immunochemioterapia
Polatuzumab vedotin ( Polivy ) ha dimostrato di essere efficace come singolo agente e in associazione con Rituximab ( MabThera ) nel trattamento del linfoma diffuso a grandi cellule B recidivato / refrattario.
E' stata valutata la sicurezza e l'attività di Polatuzumab vedotin in associazione con Rituximab o Obinutuzumab ( Gazyvaro ) e Ciclofosfamide, Doxorubicina e Prednisone ( CHP ) nei pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B non-trattato in precedenza.
Lo studio, in aperto, non-randomizzato, composto da una fase 1b di incremento della dose e da una fase 2 di espansione della dose, è stato condotto in 11 ospedali e centri sanitari negli Stati Uniti e in Francia.
Erano eleggibili i pazienti di età pari o superiore a 18 anni con linfoma non-Hodgkin a cellule B.
I criteri di esclusione prevedevano la neuropatia periferica con grado maggiore di 1, un intervento chirurgico maggiore entro 4 settimane prima dell'arruolamento, un coinvolgimento noto del sistema nervoso centrale e una cardiopatia incontrollata.
La fase 1b di incremento della dose aveva un disegno a triplette e ha definito la dose raccomandata per la fase 2.
La fase 2 di espansione ha valutato l’associazione della dose raccomandata di Polatuzumab vedotin con l'immunochemioterapia ( R-CHP o O-CHP ) nei pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B di nuova diagnosi ad alto rischio con un indice IPI ( International Prognostic Index ) di 2-5.
Lo regime CHP prevedeva le dosi standard di Ciclofosfamide 750 mg/m2 il giorno 1 per via endovenosa, Doxorubicina 50 mg/m2 il giorno 1 per via endovenosa e Prednisone 100 mg una volta al giorno nei giorni 1-5 di ciascun ciclo di 21 giorni per via orale.
Rituximab è stato somministrato alla dose standard di 375 mg/m2 per via endovenosa il giorno 1 di ciascun ciclo ( R-CHP ), così come Obinutuzumab ( 1000 mg per via endovenosa nei giorni 1, 8 e 15 del ciclo 1 e il giorno 1 dei cicli seguenti ).
Polatuzumab vedotin è stato somministrato il giorno 2 dei cicli 1 e 2 e il giorno 1 dei seguenti cicli a 1–2.4 mg/kg durante la fase di incremento della dose e alla dose raccomandata di fase 2 durante la fase di espansione.
Il trattamento poteva durare 6 o 8 cicli, in base alle preferenze dello sperimentatore.
Gli endpoint primari dello studio erano la sicurezza e la tollerabilità e la determinazione della dose massima tollerata ( o dose raccomandata di fase 2 ) di Polatuzumab vedotin.
Tutti gli endpoint sono stati analizzati per protocollo nella popolazione valutabile per la sicurezza, definita come tutti i pazienti che hanno ricevuto almeno una dose di trattamento in studio.
Nel periodo 2013-2016 sono stati arruolati 85 pazienti. 82 pazienti sono stati inclusi nelle popolazioni valutabili per la sicurezza e l'attività, 25 nella fase 1b e 57 nella fase 2.
Alla luce delle informazioni provenienti da altri studi sull'uso di Polatuzumab vedotin che indicavano che il profilo di sicurezza associato all'esposizione a Polatuzumab vedotin a dosi superiori a 1.8 mg/kg ogni 3 settimane non era associato ad alcun beneficio clinico, la dose raccomandata per la fase 2 dello studio è stata di 1.8 mg/kg nella coorte R-CHP e in questo studio non sono state esplorate dosi più elevate.
Pertanto 66 pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B di nuova diagnosi hanno ricevuto la dose raccomandata di Polatuzumab vedotin ( 45 R-CHP; 21 O-CHP ).
Gli eventi avversi, registrati nella coorte Polatuzumab vedotin-ICT, più comuni di grado 3 o superiore sono stati neutropenia ( 30% ), neutropenia febbrile ( 18% ) e trombocitopenia ( 9% ).
Tra i 70 pazienti ( qualsiasi istologia ) che hanno ricevuto la dose raccomandata, il 27% ha presentato neuropatia periferica di grado 1, l'11% di grado 2 e il 3% di grado 3.
Alla data di cut-off del 29 dicembre 2017, il tempo mediano di follow-up è stato pari a 21.5 mesi ( IQR 16 7-24-24 ) per la coorte di linfoma diffuso a grandi cellule B non-trattata con la dose raccomandata di Polatuzumab vedotin.
In questo sottogruppo, con istotipo diffuso a grandi cellule B, l'89% dei pazienti ha raggiunto una risposta globale alla fine del trattamento ( 77% con risposta completa e 12% risposta parziale ).
I dati di efficacia clinica preliminari emersi da questo studio sembrano promettenti e hanno quindi portato all’attivazione di uno studio di fase 3 che confronterà Polatuzumab vedotin con R-CHP e R-CHOP nel setting della prima linea. ( Xagena2019
Fonte: Lancet Oncology, 2019
Emo2019 Onco2019 Farma2019
Indietro
Altri articoli
Chemioterapia ad alte dosi e trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche nei pazienti anziani e in buone condizioni con linfoma primario diffuso del sistema nervoso centrale a grandi cellule B: studio MARTA
I trattamenti disponibili per i pazienti più anziani affetti da linfoma diffuso primario del sistema nervoso centrale a grandi cellule...
Prediabete e rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica tra gli adulti sopravvissuti a tumore infantile nella coorte St Jude Lifetime
Poco si sa circa la prevalenza del prediabete e il rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica (...
Terapia endocrina adiuvante con Abemaciclib più terapia endocrina per tumore mammario in fase iniziale ad alto rischio, positivo per il recettore ormonale, negativo per HER2
Due anni di Abemaciclib ( Verzenios ) adiuvante combinato con terapia endocrina ( ET ) hanno portato a un miglioramento...
Servoventilazione adattiva per i disturbi respiratori del sonno nei pazienti con insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ridotta: studio ADVENT-HF
Nei pazienti con insufficienza cardiaca e frazione di eiezione ridotta ( HFrEF ), i disturbi respiratori del sonno, comprendenti l’apnea...
Trattamento basato sulla malattia minima residua con Venetoclax-R2 nel linfoma mantellare: studio MCL7 VALERIA del Nordic Lymphoma Group
Nonostante i miglioramenti nel trattamento del linfoma mantellare ( MCL ), la maggior parte dei pazienti alla fine presenta una...
Talzenna in combinazione con Enzalutamide per il trattamento dei pazienti adulti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione nei quali la chemioterapia non è clinicamente indicata. Approvato nell'Unione Europea
La Commissione Europea ( CE ) ha approvato Talzenna ( Talazoparib ), un inibitore orale della poli ADP-ribosio polimerasi (...
ASCO24 - Studio CROWN: Lorlatinib come prima linea riduce il rischio di progressione o morte a 5 anni, rispetto a Crizotinib, nei pazienti con tumore del polmone non-a-piccole cellule in stadio avanzato ALK-positivo
Sono stati presentati i risultati di follow-up a lungo termine dello studio di fase 3 CROWN che ha valutato Lorlatinib...
Opdivo a base di Nivolumab nel linfoma di Hodgkin classico: indicazione, posologia e avvertenze
Nivolumab ( Opdivo ) è un anticorpo monoclonale immunoglobulina G4 ( IgG4 ) umano ( HuMAb ), che si lega...
Trattamento con Nivolumab in monoterapia del melanoma: studio randomizzato di fase 3 versus chemioterapia CA209037
La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg in monoterapia per il trattamento del melanoma avanzato (...
ASCO24 - Trastuzumab deruxtecan, somministrato dopo terapia endocrina, ha migliorato la sopravvivenza libera da progressione nel cancro al seno pretrattato con bassa e ultrabassa espressione di HER2
Trastuzumab deruxtecan ( Enhertu ) ha esteso la sopravvivenza libera da progressione rispetto alla chemioterapia standard per alcune pazienti con...