Vorasidenib nel glioma di basso grado con mutazione IDH1 o IDH2
I gliomi di grado 2 con mutazione della isocitrato deidrogenasi ( IDH ) sono tumori cerebrali maligni che causano disabilità considerevole e morte prematura.
Vorasidenib, un inibitore degli enzimi mutanti IDH1 e IDH2 orale penetrante nel cervello, ha mostrato un'attività preliminare nei gliomi IDH-mutanti.
In uno studio di fase 3 in doppio cieco, sono stati assegnati in modo casuale pazienti con glioma di grado 2 residuo o ricorrente con mutazione IDH che non erano stati sottoposti a nessun trattamento precedente diverso dalla chirurgia a ricevere Vorasidenib orale 40 mg una volta al giorno o placebo abbinato in cicli di 28 giorni.
L'endpoint primario era la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) basata sull'imaging secondo la valutazione in cieco di un Comitato di revisione indipendente. L'endpoint secondario chiave era il tempo al successivo intervento antitumorale.
Il passaggio a Vorasidenib dal placebo è stato consentito previa conferma della progressione della malattia basata sull'imaging. È stata valutata anche la sicurezza.
In totale 331 pazienti sono stati assegnati a ricevere Vorasidenib ( 168 pazienti ) oppure placebo ( 163 pazienti ).
A un follow-up mediano di 14.2 mesi, 226 pazienti ( 68.3% ) continuavano a ricevere Vorasidenib o placebo.
La sopravvivenza libera da progressione è significativamente migliorata nel gruppo Vorasidenib rispetto al gruppo placebo ( sopravvivenza libera da progressione mediana, 27.7 mesi vs 11.1 mesi; hazard ratio per progressione della malattia o decesso, HR=0.39; P minore di 0.001 ).
Il tempo al successivo intervento è significativamente migliorato nel gruppo Vorasidenib rispetto al gruppo placebo ( HR=0.26; P minore di 0.001 ).
Eventi avversi di grado 3 o superiore si sono verificati nel 22.8% dei pazienti che hanno ricevuto Vorasidenib e nel 13.5% di quelli che hanno ricevuto placebo.
Nei pazienti con glioma di grado 2 IDH-mutante, Vorasidenib ha migliorato significativamente la sopravvivenza libera da progressione e ha ritardato il tempo all'intervento successivo. ( Xagena2023 )
Mellinghoff IK et al, N Engl J Med 2023; Online ahead of print.
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