Pembrolizumab dopo trapianto autologo di cellule staminali nei pazienti con linfoma non-Hodgkin a cellule T


Il trapianto autologo di cellule staminali ( ASCT ) è spesso utilizzato come consolidamento per diversi sottotipi di linfoma periferico a cellule T ( PTCL ) in prima remissione.

Tuttavia, molti pazienti presentano recidive dopo trapianto autologo di cellule staminali e hanno una prognosi molto sfavorevole.

Non esistono opzioni terapeutiche approvate per il mantenimento o il consolidamento post-trapianto nel linfoma periferico a cellule T.
Il blocco di PD-1 ha dimostrato una certa efficacia per i pazienti con linfoma periferico a cellule T.

È stato quindi condotto uno studio multicentrico di fase 2 sull'anticorpo monoclonale anti-PD-1 Pembrolizumab ( Keytruda ) dopo trapianto autologo di cellule staminali nei pazienti con linfoma periferico a cellule T in prima remissione.

Pembrolizumab è stato somministrato alla dose di 200 mg per via endovenosa ogni 3 settimane per un massimo di 8 cicli entro 21 giorni dalla dimissione post-trapianto autologo di cellule staminali ( ed entro 60 giorni dall'infusione di cellule staminali ).

L'endpoint primario era la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) 18 mesi dopo il trapianto autologo di cellule staminali.

21 pazienti sono stati trattati in questo studio e il 67% ( n=14 ) ha completato 8 cicli di trattamento.

Tra tutti i pazienti valutabili, 13 su 21 erano vivi e avevano raggiunto la sopravvivenza libera da progressione 18 mesi dopo il trapianto autologo di cellule staminali, soddisfacendo l'endpoint primario dello studio.

La sopravvivenza libera da progressione stimata a 18 mesi è stata dell’83.6% e la sopravvivenza globale del 94.4%.

Il profilo di tossicità è stato coerente con il profilo di tossicità noto di Pembrolizumab, senza tossicità di grado 5.

In conclusione, il blocco di PD-1 dopo trapianto autologo di cellule staminali con Pembrolizumab è fattibile con un profilo di sicurezza favorevole e un’attività promettente, supportando ulteriori studi di conferma. ( Xagena2023 )

Merrill MH et al, Blood 2023; 142: 621-628

Emo2023 Onco2023 Farma2023



Indietro

Altri articoli

Gli inibitori del checkpoint sono il trattamento adiuvante standard per il melanoma resecato in stadio IIB-IV, ma molti pazienti recidivano. Si...


Pembrolizumab ( Keytruda ) è la terapia standard per i pazienti con tumore uroteliale metastatico ( mUC ) che progredisce...



L’aggiunta di Pembrolizumab ( Keytruda ) alla chemioterapia nel setting adiuvante non ha conferito un miglioramento significativo della sopravvivenza libera...


I dati della coorte B dello studio di fase II KEYNOTE-057 hanno indicato che Pembrolizumab ( Keytruda ) era attivo...


Il mesotelioma pleurico si presenta solitamente in uno stadio avanzato e incurabile. La chemioterapia con Platino - Pemetrexed è un...


Gli inibitori di PD-1 combinati con la chemioterapia hanno mostrato efficacia nel tumore gastrico o della giunzione gastro-esofagea. Sono state confrontate...


Sono necessari trattamenti efficaci per il melanoma che progredisce con gli inibitori PD-1 o PD-L1. È stato condotto lo studio...


Le evidenze dell’efficacia del blocco combinato di PD-1 e HER2 con la chemioterapia sulla sopravvivenza libera da progressione ( PFS...


Precedenti analisi dello studio di fase 2 KEYNOTE-170 hanno dimostrato un'attività antitumorale efficace e una sicurezza accettabile di Pembrolizumab (...