Tremfya per il trattamento della psoriasi a placche
Tremfya è un medicinale che agisce sul sistema immunitario ed è utilizzato per il trattamento della psoriasi a placche, una malattia che provoca chiazze rosse e squamose sulla pelle.
È impiegato negli adulti con malattia in forma da moderata a grave per i quali i trattamenti applicati sulla pelle non sono idonei.
Tremfya contiene il principio attivo Guselkumab.
Tremfya è disponibile sotto forma di soluzione iniettabile in siringhe preriempite. Viene somministrato mediante iniezione sottocutanea in una area priva di psoriasi.
La dose raccomandata è di 100 mg sotto forma di dose singola, seguita da una ulteriore dose dopo 4 settimane e successivamente da 100 mg ogni 8 settimane.
Il medico può decidere di interrompere il trattamento in assenza di miglioramento dopo 16 settimane.
Se il medico lo ritiene opportuno, l’iniezione di Tremfya può essere praticata dagli stessi pazienti, dopo avere ricevuto una adeguata formazione.
Il principio attivo di Tremfya, Guselkumab, è un anticorpo monoclonale che è stato concepito per legarsi all’interleuchina 23 ( IL-23 ) e bloccare la sua attività.
L’interleuchina 23 è una sostanza messaggera che controlla la crescita e la maturazione di alcuni tipi di cellule T. Tali cellule T, che fanno parte del sistema immunitario dell’organismo, sono coinvolte nel causare l’infiammazione che è collegata alla formazione della psoriasi a placche.
Neutralizzando l’azione dell’interleuchina 23, Guselkumab riduce l’infiammazione e i sintomi associati alla malattia.
Tre studi principali condotti su 2 700 adulti hanno dimostrato che Tremfya è efficace nel trattamento della psoriasi a placche da moderata a grave nei pazienti in cui i trattamenti applicati sulla pelle non siano risultati sufficientemente adeguati.
Un parametro principale dell’efficacia è stata la riduzione di almeno il 90% nei punteggi PASI. Il PASI rappresenta una misura della gravità della malattia e della zona cutanea interessata.
I primi due studi hanno messo a confronto Tremfya con Adalimumab ( un altro medicinale utilizzato per il trattamento della psoriasi) e placebo.
Dopo 16 settimane, circa il 71% dei pazienti ( 588 su 825 ) ai quali era stato somministrato Tremfya ha mostrato una riduzione di almeno il 90% nei punteggi PASI, a fronte del 48% ( 282 su 582) di coloro che avevano assunto Adalimumab e di meno del 3% ( 11 su 422 ) dei riceventi placebo.
Il miglioramento dei sintomi della psoriasi è perdurato oltre 48 settimane con Tremfya come trattamento.
Il terzo studio ha coinvolto 871 pazienti trattati con Ustekinumab ( un altro medicinale utilizzato per
trattare la psoriasi ).
I pazienti la cui psoriasi non presentava sufficiente miglioramento dopo 16 settimane hanno ricevuto Tremfya o hanno continuato il trattamento con Ustekinumab per almeno 24 settimane.
Durante questo periodo, i sintomi della psoriasi sono migliorati in misura maggiore nei pazienti che avevano ricevuto Tremfya rispetto a quelli che avevano proseguito con Ustekinumab.
Gli effetti indesiderati più comuni di Tremfya ( che possono riguardare più di 1 persona su 10 ) sono
infezioni a naso e gola.
Tremfya non deve essere utilizzato in pazienti con una infezione in corso che il medico ritiene
importante.
L’Agenzia europea per i medicinali EMA ha deciso che i benefici di Tremfya sono superiori ai rischi nel trattamento della psoriasi a placche da moderata a grave.
L’Agenzia ha ritenuto che Tremfya sia efficace e che studi a lungo termine abbiano mostrato che resta efficace con un uso continuato. Ha pochi effetti indesiderati. È probabile che i pazienti continuino il trattamento con Tremfya poiché questo viene iniettato ogni 8 settimane ( dopo le prime 4 settimane ) e i pazienti possono praticare l’iniezione da soli, risultando quindi comodo da usare. ( Xagena2018 )
Fonte: EMA, 2018
Dermo2018 Farma2018
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