Psoriasi a placche: l’efficacia di Adalimumab si riduce con l’aumento degli anticorpi contro il farmaco


Circa il 45% dei pazienti che hanno assunto Adalimumab ( Humira ) per il trattamento della psoriasi a placche hanno sviluppato anticorpi contro il farmaco, e quelli con alte concentrazioni di anticorpi non hanno risposto al trattamento.

I pazienti senza anticorpi anti-Adalimumab tendevano a rispondere meglio al farmaco, e quelli con bassi livelli di anticorpi hanno risposto meglio di quelli con livelli elevati ( P<0.001 ).

Secondo lo studio, i pazienti con alti livelli di anticorpi avevano probabilità particolarmente alte di avere quantità non-rilevabili di Adalimumab nel sangue appena prima di prendere la dose successiva, indicando che il farmaco non era più presente a livelli efficaci nel periodo compreso tra le dosi.

È stato anche dimostrato che alti titoli di anticorpi anti-Adalimumab e basse concentrazioni di Adalimumab erano associati a un risultato non-ottimale del trattamento.

Adalimumab è stato approvato per il trattamento della psoriasi a placche grave in forma cronica, ma alcuni pazienti non rispondono al trattamento.
Ricerche precedenti avevano trovato che molti pazienti con artrite reumatoide o malattia di Crohn che sviluppavano anticorpi anti-Adalimumab non rispondevano ad Adalimumab, e si è pensato che lo stesso meccanismo si verificasse nei pazienti con psoriasi.

Per confermare questa teoria, sono stati studiati 29 pazienti con psoriasi a placche, trattati con Adalimumab in due Centri nei Paesi Bassi.
I pazienti, per lo più uomini, sono stati trattati con Adalimumab ( 40 mg ) a settimane alterne, dopo una dose iniziale di 80 mg e una successiva dose di 40 mg.

Gli anticorpi anti-Adalimumab sono stati rilevati in 13 partecipanti durante le 24 settimane di trattamento, e le risposte cliniche tra i pazienti con titoli anticorpali alti, bassi e senza anticorpi differivano in modo significativo alle settimane 12 ( P=0.04 ) e 24 ( P<0.001 ).

Le concentrazioni medie di Adalimumab nei pazienti con titoli alti e bassi differivano significativamente da quelli che non-avevano anticorpi ( 0.0, 1.30, e 9.6 mg/l, rispettivamente, P<0.001 ).
Anche la concentrazioni medie di Adalimumab a 24 settimane differivano significativamente tra i buoni responder, i responder moderati e i non-responder ( 9.7, 8.9 e 0.0 mg/l, rispettivamente, P=0.01 ).

E’ stato raccomandato test per la ricerca di anticorpi anti-Adalimumab quando i pazienti non-mostrano più risposta ad Adalimumab, o se non rispondono affatto, dal momento che il miglioramento spontaneo è improbabile in presenza di titoli elevati di anticorpi anti-Adalimumab.

Lo studio presenta il limite di essere di dimensione relativamente piccole rispetto ai precedenti studi con Adalimumab, e che i tassi di risposta clinica sono risultati generalmente più bassi di quelli trovati in altri studi.

Questo studio suggerisce che gli anticorpi anti-Adalimumab riducono l'efficacia del farmaco per il trattamento della psoriasi. Tuttavia, la presenza di anticorpi non necessariamente causa la perdita di efficacia farmacologica: in molti casi, il controllo della malattia viene mantenuto anche in presenza di una risposta anticorpale.

Le strategie per diminuire la produzione di anticorpi, compreso l'uso di una terapia continua e/o l'aggiunta di basse dosi di agenti ad azione antinfiammatoria come il Metotrexato, appaiono essere efficaci; è stato dimostrato un calo della produzione di anticorpi sia nel trattamento della malattia di Crohn che dell'artrite reumatoide con Infliximab ( Remicade ) e Adalimumab. Perciò, l'entità del problema rappresentato dagli anticorpi e le opportune modalità per risolvere eventuali problemi rimangono non bene definite nel trattamento della psoriasi. ( Xagena2010 )

Fonte: Archives of Dermatology, 2010


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