L’insufficiente radiazione ultravioletta può influenzare lo sviluppo della sclerosi multipla
Una maggiore esposizione al sole durante l’età pediatrica ( 6-15 anni ) sembra essere associata ad un ridotto rischio di sclerosi multipla.
Questa scoperta conferma altri studi che indicano che la radiazione ultravioletta può risultare benefica nella sclerosi multipla.
Sia la radiazione ultravioletta che la vitamina D3 sopprimono le risposte delle cellule T helper di tipo 1.
Una deficienza di vitamina D è stata osservata tra le persone con sclerosi multipla.
Nel 1986 uno studio clinico, di piccole dimensioni, aveva dimostrato che una supplementazione di calcio, magnesio e vitamina D era stata in grado di ridurre l’incidenza di recidive nei pazienti con sclerosi multipla.
La radiazione ultravioletta o la vitamina D sembrano essere correlate ad altre malattie autoimmuni associate alle cellule T helper di tipo 1.
Il fatto che non sia stata trovata alcuna correlazione tra l’esposizione solare nella decade precedente l’insorgenza della malattia e la sclerosi multipla sembra indicare che il “ timing ��? di bassa esposizione sia maggiormente associato allo sviluppo immunologico. ( Xagena2003 )
van der Mei IAF et al, BMJ 2003; 327 : 316
Neuro2003
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