Chirurgia citoriduttiva più chemioterapia intraperitoneale ipertermica rispetto alla sola chirurgia citoriduttiva per le metastasi peritoneali colorettali: studio PRODIGE 7
L'aggiunta della chemioterapia intraperitoneale ipertermica ( HIPEC ) alla chirurgia citoriduttiva è stata associata a risultati incoraggianti di sopravvivenza in alcuni pazienti con metastasi peritoneali colorettali che erano eleggibili per la resezione macroscopica completa.
È stato valutato il vantaggio specifico dell'aggiunta della chemioterapia intraperitoneale ipertermica alla chirurgia citoriduttiva, rispetto alla sola chirurgia citoriduttiva.
È stato condotto uno studio di fase 3 randomizzato, in aperto, presso 17 Centri oncologici in Francia.
I pazienti idonei avevano un'età compresa tra 18 e 70 anni e avevano un tumore del colon-retto istologicamente provato con metastasi peritoneali, un performance status OMS di 0 o 1, un indice PCI ( Peritoneal Cancer Index ) di 25 o meno ed erano idonei a ricevere chemioterapia sistemica per 6 mesi ( cioè avevano adeguata funzione degli organi e aspettativa di vita di almeno 12 settimane ).
I pazienti in cui è stata completata la resezione macroscopica completa o la resezione chirurgica con tessuto tumorale residuo inferiore a 1 mm sono stati assegnati in modo casuale alla chirurgia citoriduttiva con o senza chemioterapia intraperitoneale ipertermica a base di Oxaliplatino.
La randomizzazione è stata eseguita stratificando per Centro, completezza della citoriduzione, numero di precedenti linee chemioterapiche sistemiche e tempistica della chemioterapia sistemica richiesta dal protocollo.
La chemioterapia intraperitoneale ipertermica a base di Oxaliplatino è stata somministrata con tecniche addominali chiuse ( 360 mg/m2 ) o aperte ( 460 mg/m2 ) e la chemioterapia sistemica ( 400 mg/m2 di Fluorouracile e 20 mg/m2 di Acido Folinico ) è stata somministrata per via endovenosa 20 minuti prima della chemioterapia intraperitoneale ipertermica.
Tutti gli individui hanno ricevuto chemioterapia sistemica a scelta dei ricercatori con o senza terapia mirata prima o dopo l'intervento chirurgico, o entrambi.
L'endpoint primario era la sopravvivenza globale ( OS ), analizzata nella popolazione intent-to-treat [ ITT ].
La sicurezza è stata valutata in tutti i pazienti sottoposti a intervento chirurgico.
Tra il 2008 e il 2014 sono stati inclusi e assegnati in modo casuale 265 pazienti, 133 al gruppo di chirurgia citoriduttiva più chemioterapia intraperitoneale ipertermica e 132 al gruppo di sola chirurgia citoriduttiva.
Dopo un follow-up mediano di 63.8 mesi, la sopravvivenza globale mediana è stata di 41.7 mesi nel gruppo chirurgia citoriduttiva più chemioterapia intraperitoneale ipertermica e 41.2 mesi nel gruppo di chirurgia citoriduttiva ( hazard ratio, HR=1.00; log-rank P stratificato=0.99 ).
A 30 giorni, si sono verificati 2 decessi ( 2% ) correlati al trattamento in ciascun gruppo.
Gli eventi avversi di grado 3 o superiore a 30 giorni sono stati simili nella frequenza tra i gruppi ( 56 su 133 pazienti, 42%, nel gruppo di chirurgia citoriduttiva più chemioterapia intraperitoneale ipertermica vs 42 su 132 pazienti, 32%, nel gruppo di chirurgia citoriduttiva; P=0.083 ); tuttavia, a 60 giorni, gli eventi avversi di grado 3 o superiore sono stati più comuni nel gruppo chirurgia citoriduttiva più chemioterapia intraperitoneale ipertermica ( 34 su 131, 26%, vs 20 su 130, 15%; P=0.035 ).
Considerando l'assenza di un beneficio di sopravvivenza globale dopo l'aggiunta di chemioterapia intraperitoneale ipertermica alla chirurgia citoriduttiva, e più frequenti complicanze tardive postoperatorie con questa combinazione, i dati suggeriscono che la chirurgia citoriduttiva da sola debba essere la base delle strategie terapeutiche con intento curativo per le metastasi peritoneali colorettali. ( Xagena2021 )
Quénet F et al, Lancet Oncology 2021; 22: 256-266
Gastro2021 Onco2021 Chiru2021 Farma2021
Indietro
Altri articoli
Determinanti del sanguinamento prima e durante la tolleranza immunitaria nei ragazzi con emofilia A grave e inibitori superiori a 5 unità Bethesda
La prevenzione del sanguinamento e delle sue conseguenze è l’obiettivo principale del trattamento dell’emofilia e determina le scelte terapeutiche per...
Valutazione della sicurezza e dell’efficacia a lungo termine di Dupilumab nei bambini con asma: studio LIBERTY ASTHMA EXCURSION
L’efficacia e la sicurezza di Dupilumab ( Dupixent ) nei bambini di età compresa tra 6 e 11 anni con...
Esiti a lungo termine dell'isterectomia con salpingo-ooforectomia bilaterale
È stata eseguita una revisione sistematica aggiornata degli esiti a lungo termine della salpingo-ooforectomia bilaterale al momento dell'isterectomia e una...
Migliore previsione del rischio di cardiomiopatia utilizzando lo strain longitudinale globale e il frammento N-terminale del pro-peptide natriuretico di tipo B nei sopravvissuti a tumore infantile esposti a terapia cardiotossica
Sono stati impiegati lo strain longitudinale globale ( GLS ) al basale e il frammento N-terminale del pro-peptide natriuretico di...
Impatto combinato dell’emicrania e dell’ipertensione indotta dalla gravidanza sul rischio a lungo termine di infarto miocardico prematuro e ictus
È noto che l’emicrania e l’ipertensione indotta dalla gravidanza ( PIH ) aumentino il rischio cardiovascolare. Tuttavia, l’evidenza è limitata...
Rischio di cancro al seno a lungo termine nelle sopravvissute a linfoma di Hodgkin trattate con Doxorubicina
Un ampio studio retrospettivo ha dimostrato che un comune farmaco chemioterapico utilizzato per trattare il linfoma di Hodgkin ( HL...
L’integrazione di Vitamina-D e Calcio nelle donne anziane ha mostrato risultati contrastanti a lungo termine
Dopo più di 20 anni di follow-up gli integratori di Calcio e di Vitamina-D hanno mostrato di ridurre la...
Esiti a lungo termine di 180 giorni nei pazienti in condizioni critiche con COVID-19 nello studio clinico randomizzato REMAP-CAP
Gli effetti a lungo termine delle terapie per il trattamento di pazienti in condizioni critiche con COVID-19 non sono noti. È...
Esiti a lungo termine con stent polimerici biodegradabili a eluizione di Sirolimus rispetto a stent polimerici durevoli a eluizione di Everolimus nell'infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST: follow-up a 5 anni dello studio BIOSTEMI
Gli stent polimerici biodegradabili a eluizione di Sirolimus migliorano gli esiti clinici precoci correlati allo stent rispetto agli stent polimerici...
Sospensione in cieco del trattamento randomizzato a lungo termine con Empagliflozin oppure placebo nei pazienti con insufficienza cardiaca
Non è noto se i benefici degli inibitori del cotrasportatore sodio-glucosio di tipo 2 ( SGLT2 ) nell’insufficienza cardiaca persistano...