Efficacia e sicurezza di Dupilumab nei pazienti con dermatite atopica eritrodermica
La dermatite atopica ( AD ) eritrodermica è un sottotipo grave di dermatite atopica caratterizzato da un esteso coinvolgimento cutaneo, che porta a complicanze e a volte all'ospedalizzazione.
Sono state valutate l'efficacia e la sicurezza di Dupilumab ( Dupixent ) nei pazienti con dermatite atopica eritrodermica negli studi clinici.
Una analisi post hoc ha incluso pazienti arruolati in 6 studi multicentrici, multinazionali, randomizzati, in doppio cieco, controllati con placebo.
I pazienti inclusi in questa analisi soddisfacevano i criteri di dermatite atopica eritrodermica di superficie corporea ( BSA ) pari al 90% o superiore affetta da dermatite atopica e punteggio GISS ( Global Individual Sign Score ) per l'eritema di 1 o superiore.
Le analisi dei dati per questa analisi post hoc sono state condotte tra il 2019 e il 2020.
È stato somministrato Dupilumab una volta a settimana o ogni 2 settimane, oppure placebo, in monoterapia o con corticosteroidi topici.
Gli esiti principali erano efficacia ( BSA, punteggio EASI [ Eczema Area and Severity Index ], punteggio PP-NRS [ Peak Pruritus Numerical Rating Scale ] ), variazioni dei biomarcatori sierici ( timo e chemochine regolate dall'attivazione, immunoglobulina E totale, lattato deidrogenasi ) e sicurezza ( incidenza di eventi avversi ) alla settimana 16.
I dati sono stati raggruppati all'interno di ciascun regime; i risultati della monoterapia e dei corticosteroidi topici impiegati in modo concomitante sono stati mostrati separatamente.
Dei 3.075 pazienti randomizzati, 209 soddisfacevano i criteri per la dermatite atopica eritrodermica al basale, con un'età mediana di 31 e 39 anni negli studi in monoterapia e in quelli con corticosteroidi topici concomitanti, rispettivamente, simili alle popolazioni complessive ( rispettivamente 34 e 36 anni ); il 71.3% ( n=97 ) e il 74.0% ( n=54 ) dei pazienti, rispettivamente, erano di sesso maschile ( rispetto al 58.7% e al 60.6% nella popolazione complessiva ).
Nei pazienti con dermatite atopica eritrodermica, Dupilumab una volta a settimana e ogni 2 settimane rispetto al placebo ha migliorato significativamente la percentuale di superficie corporea affetta da dermatite atopica ( variazione percentuale media dei minimi quadrati SE ) con la monoterapia ( -42.0% e -39.9% vs -17.2%; P=0.03 ) e corticosteroidi topici concomitanti ( -63.2% e -56.1% vs -14.5%; P minore di 0.001 ); punteggio EASI con monoterapia ( -58.5% e -58.3% vs -22.3%; P=0.004 e P=0.003, rispettivamente ) e corticosteroidi topici concomitanti ( -78.9% e -70.6% vs 19.3%; P minore di 0.001 ); e punteggio PP-NRS in monoterapia ( -45.9% e -33.9% vs -0.6%; P minore di 0.001 ) e terapia concomitante ( -53.0% e -55.7% vs -26.0%; P=0.006 e P=0.01, rispettivamente ).
Già alla settimana 1 è stato osservato un miglioramento nominalmente statisticamente significativo ( punteggi EASI e PP-NRS con la monoterapia ). I livelli di biomarcatori sono risultati significativamente ridotti rispetto al placebo.
Gli eventi avversi più frequenti nei pazienti trattati con Dupilumab sono stati reazione al sito di iniezione, congiuntivite e rinofaringite.
In questa analisi post hoc di 6 studi clinici randomizzati, il trattamento con Dupilumab ha portato a miglioramenti rapidi e sostenuti nei segni e sintomi di dermatite atopica con una sicurezza accettabile nei pazienti con dermatite atopica eritrodermica, simili a quelli nella popolazione complessiva dei pazienti degli studi. ( Xagena2023 )
Paller AS et al, JAMA Dermatol 2023; 159: 255-266
Dermo2023 Farma2023
Indietro
Altri articoli
L’integrazione di Vitamina-D e Calcio nelle donne anziane ha mostrato risultati contrastanti a lungo termine
Dopo più di 20 anni di follow-up gli integratori di Calcio e di Vitamina-D hanno mostrato di ridurre la...
Esiti a lungo termine di 180 giorni nei pazienti in condizioni critiche con COVID-19 nello studio clinico randomizzato REMAP-CAP
Gli effetti a lungo termine delle terapie per il trattamento di pazienti in condizioni critiche con COVID-19 non sono noti. È...
Esiti a lungo termine con stent polimerici biodegradabili a eluizione di Sirolimus rispetto a stent polimerici durevoli a eluizione di Everolimus nell'infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST: follow-up a 5 anni dello studio BIOSTEMI
Gli stent polimerici biodegradabili a eluizione di Sirolimus migliorano gli esiti clinici precoci correlati allo stent rispetto agli stent polimerici...
Sospensione in cieco del trattamento randomizzato a lungo termine con Empagliflozin oppure placebo nei pazienti con insufficienza cardiaca
Non è noto se i benefici degli inibitori del cotrasportatore sodio-glucosio di tipo 2 ( SGLT2 ) nell’insufficienza cardiaca persistano...
Incidenza a lungo termine di ictus ischemico dopo attacco ischemico transitorio
L’incidenza a breve termine dell’ictus ischemico dopo un attacco ischemico transitorio ( TIA ) è elevata. Tuttavia, i dati sull’incidenza...
Sicurezza e sopravvivenza a lungo termine di Momelotinib nella mielofibrosi
Momelotinib ( Ojjaara ) è il primo inibitore della Janus chinasi 1 ( JAK1 ) e JAK2 che ha dimostrato...
Rischio a lungo termine di infezioni associate all'ospedalizzazione nei sopravvissuti al cancro infantile
Le infezioni rappresentano un rischio significativo durante la terapia per il cancro infantile. Tuttavia, si sa poco sul rischio di...
Candidati biomarcatori germinali dell’efficacia della Lenalidomide nel linfoma a cellule mantellari: studio MCL0208
Nello studio di fase 3 MCL0208 della Fondazione Italiana Linfomi, il mantenimento con Lenalidomide ( Revlimid ) dopo trapianto autologo...
Vemurafenib combinato con Cladribina e Citarabina determina una remissione duratura della istiocitosi a cellule di Langerhans pediatrica BRAF V600E-positiva
L'istiocitosi a cellule di Langerhans ( LCH ) è una malattia caratterizzata da una varietà di segni clinici. Le forme...
Associazione tra uso di farmaci anticonvulsivanti a lungo termine e incidenza del diabete mellito di tipo 2
Il diabete mellito ( DM ) contribuisce in modo significativo alla sindrome metabolica e agli eventi cardiovascolari e può essere...