Esiti a lungo termine dopo trattamento con Rituximab per i pazienti con sclerosi sistemica: follow-up dello studio DESIRES e livelli di immunoglobuline sieriche
Rituximab ( MabThera ) sta emergendo come una promettente opzione terapeutica per la sclerosi sistemica ( SSc ), ma i suoi esiti a lungo termine e i marcatori di risposta sono sconosciuti.
Sono stati valutati gli esiti a lungo termine dopo il trattamento con Rituximab per sclerosi sistemica e sono stati identificati i potenziali marcatori di risposta.
In questo studio di coorte monocentrico, i pazienti con sclerosi sistemica che hanno continuato a ricevere Rituximab dopo lo studio DESIRES sono stati analizzati con un follow-up mediano di 96 settimane.
Tra i 43 pazienti che hanno completato lo studio DESIRES, 31 hanno continuato a ricevere Rituximab, di cui 29 con dati completi sono stati inclusi nello studio.
Le misurazioni principali sono state analisi post hoc dei dati clinici e di laboratorio.
In 29 pazienti con sclerosi sistemica ( 27 femmine, 93%; età mediana, 48 anni ), un miglioramento significativo del punteggio mRSS ( modified Rodnan skin score ) e della percentuale della capacità vitale forzata prevista ( FVC% ) sono stati osservati dopo 1 ciclo di Rituximab ( variazione mediana di mRSS, -7; P minore di 0.001 ) e 3 cicli di Rituximab ( variazione mediana nella percentuale di FVC prevista, 1.85; P minore di 0.001 ), rispettivamente, entrambi sostenuti durante il follow-up.
I soggetti con alta risposta ( miglioramento del punteggio mRSS pari o superiore a 9; n=16 ) hanno avuto una maggiore diminuzione dei livelli sierici di IgG ( variazione mediana di IgG, -125 vs 7; P=0.008 ) e IgA ( variazione mediana di IgA, -45 vs -11; P minore di 0.001 ) rispetto ai soggetti a bassa risposta ( miglioramento del punteggio mRSS di 8 o inferiore; n=13 ).
In particolare, la diminuzione dei livelli sierici di IgA è risultata significativamente correlata con il miglioramento del punteggio mRSS ( r=0.64; P minore di 0.001 ).
All'ultimo follow-up, sono stati osservati bassi livelli di IgM, bassi livelli di IgA e bassi livelli di IgG, rispettivamente in 7, 1 e 1 paziente; bassi livelli di IgM sono stati associati a un maggiore miglioramento della percentuale di FVC prevista ( variazione mediana della percentuale di FVC prevista, 7.2 vs 3.6; P=0.003 ).
In questo studio di coorte, il trattamento con Rituximab è risultato associato a un significativo miglioramento della fibrosi cutanea e polmonare nella sclerosi sistemica in un follow-up a lungo termine.
La diminuzione delle immunoglobuline sieriche è stata associata a una maggiore risposta clinica. ( Xagena2023 )
Dermo2023 Farma2023
Indietro
Altri articoli
L’integrazione di Vitamina-D e Calcio nelle donne anziane ha mostrato risultati contrastanti a lungo termine
Dopo più di 20 anni di follow-up gli integratori di Calcio e di Vitamina-D hanno mostrato di ridurre la...
Esiti a lungo termine di 180 giorni nei pazienti in condizioni critiche con COVID-19 nello studio clinico randomizzato REMAP-CAP
Gli effetti a lungo termine delle terapie per il trattamento di pazienti in condizioni critiche con COVID-19 non sono noti. È...
Esiti a lungo termine con stent polimerici biodegradabili a eluizione di Sirolimus rispetto a stent polimerici durevoli a eluizione di Everolimus nell'infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST: follow-up a 5 anni dello studio BIOSTEMI
Gli stent polimerici biodegradabili a eluizione di Sirolimus migliorano gli esiti clinici precoci correlati allo stent rispetto agli stent polimerici...
Sospensione in cieco del trattamento randomizzato a lungo termine con Empagliflozin oppure placebo nei pazienti con insufficienza cardiaca
Non è noto se i benefici degli inibitori del cotrasportatore sodio-glucosio di tipo 2 ( SGLT2 ) nell’insufficienza cardiaca persistano...
Incidenza a lungo termine di ictus ischemico dopo attacco ischemico transitorio
L’incidenza a breve termine dell’ictus ischemico dopo un attacco ischemico transitorio ( TIA ) è elevata. Tuttavia, i dati sull’incidenza...
Sicurezza e sopravvivenza a lungo termine di Momelotinib nella mielofibrosi
Momelotinib ( Ojjaara ) è il primo inibitore della Janus chinasi 1 ( JAK1 ) e JAK2 che ha dimostrato...
Rischio a lungo termine di infezioni associate all'ospedalizzazione nei sopravvissuti al cancro infantile
Le infezioni rappresentano un rischio significativo durante la terapia per il cancro infantile. Tuttavia, si sa poco sul rischio di...
Candidati biomarcatori germinali dell’efficacia della Lenalidomide nel linfoma a cellule mantellari: studio MCL0208
Nello studio di fase 3 MCL0208 della Fondazione Italiana Linfomi, il mantenimento con Lenalidomide ( Revlimid ) dopo trapianto autologo...
Vemurafenib combinato con Cladribina e Citarabina determina una remissione duratura della istiocitosi a cellule di Langerhans pediatrica BRAF V600E-positiva
L'istiocitosi a cellule di Langerhans ( LCH ) è una malattia caratterizzata da una varietà di segni clinici. Le forme...
Associazione tra uso di farmaci anticonvulsivanti a lungo termine e incidenza del diabete mellito di tipo 2
Il diabete mellito ( DM ) contribuisce in modo significativo alla sindrome metabolica e agli eventi cardiovascolari e può essere...