Prevalenza mondiale della sindrome di Stevens-Johnson e della necrolisi epidermica tossica associate agli antibiotici
Gli antibiotici rappresentano un rischio importante per la sindrome di Stevens-Johnson e la necrolisi epidermica tossica ( SJS/TEN ), che sono i tipi più gravi di reazione di ipersensibilità al farmaco con un tasso di mortalità fino al 50%.
Nessuna revisione sistematica globale aveva ancora descritto la sindrome di Stevens-Johnson e la necrolisi epidermica tossica associata agli antibiotici.
È stata valutata la prevalenza di antibiotici associati a sindrome di Stevens-Johnson e la necrolisi epidermica tossica in tutto il mondo.
Sono stati cercati studi sperimentali e osservazionali che descrivessero i rischi di sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica.
Gli studi inclusi descrivevano adeguatamente le origini di sindrome di Stevens-Johnson e della necrolisi epidermica tossica e specificavano gli antibiotici associati alla sindrome di Stevens-Johnson e alla necrolisi epidermica tossica.
Due revisori hanno selezionato indipendentemente gli studi, estratto i dati e valutato il rischio di bias.
Negli studi che descrivevano le associazioni a livello di paziente è stata eseguita una meta-analisi utilizzando un modello a effetti casuali. Sono state eseguite analisi di sottogruppi per esplorare l'eterogeneità.
Il rischio di bias è stato valutato utilizzando la checklist del Joanna Briggs Institute e la certezza delle prove è stata valutata utilizzando l'approccio GRADE ( Grading of Recommendations Assessment, Development and Evaluation ).
L’esito principale era la prevalenza di sindrome di Stevens-Johnson e della necrolisi epidermica tossica associate agli antibiotici ed è stata presentata come proporzioni aggregate.
Tra i 64 studi inclusi nella revisione sistematica, ci sono stati 38 studi che hanno descritto associazioni a livello di paziente; la meta-analisi ha incluso questi 38 studi con 2.917 pazienti per determinare la prevalenza di singoli antibiotici associati alla sindrome di Stevens-Johnson e alla necrolisi epidermica tossica.
La proporzione aggregata di antibiotici associati a sindrome di Stevens-Johnson e alla necrolisi epidermica tossica è stata del 28%, con moderata certezza delle prove.
Nella sindrome di Stevens-Johnson e nella necrolisi epidermica tossica associate agli antibiotici, la classe dei sulfamidici è stata associata al 32% dei casi, seguita da penicilline ( 22% ), cefalosporine ( 11% ), fluorochinoloni ( 4% ) e macrolidi ( 2% ).
C'è stata un'eterogeneità statisticamente significativa nella meta-analisi, che potrebbe essere parzialmente spiegata nell'analisi dei sottogruppi per continenti.
Il rischio complessivo di bias è stato basso utilizzando la checklist del Joanna Briggs Institute per le serie di casi.
In questa revisione sistematica e meta-analisi di tutte le serie di casi, gli antibiotici sono stati associati a più di un quarto dei casi di sindrome di Stevens-Johnson e di necrolisi epidermica tossica descritti in tutto il mondo, e gli antibiotici sulfamidici hanno rappresentato l'associazione più importante.
Questi risultati hanno evidenziato l'importanza della gestione degli antibiotici, dell'educazione e della consapevolezza dei medici e della valutazione del rapporto rischio-beneficio nella scelta e nella durata degli antibiotici. ( Xagena2023 )
Lee EY et al, JAMA Dermatol 2023; 159: 384-392
Dermo2023 Inf2023 Farma2023
Indietro
Altri articoli
Determinanti del sanguinamento prima e durante la tolleranza immunitaria nei ragazzi con emofilia A grave e inibitori superiori a 5 unità Bethesda
La prevenzione del sanguinamento e delle sue conseguenze è l’obiettivo principale del trattamento dell’emofilia e determina le scelte terapeutiche per...
Valutazione della sicurezza e dell’efficacia a lungo termine di Dupilumab nei bambini con asma: studio LIBERTY ASTHMA EXCURSION
L’efficacia e la sicurezza di Dupilumab ( Dupixent ) nei bambini di età compresa tra 6 e 11 anni con...
Esiti a lungo termine dell'isterectomia con salpingo-ooforectomia bilaterale
È stata eseguita una revisione sistematica aggiornata degli esiti a lungo termine della salpingo-ooforectomia bilaterale al momento dell'isterectomia e una...
Migliore previsione del rischio di cardiomiopatia utilizzando lo strain longitudinale globale e il frammento N-terminale del pro-peptide natriuretico di tipo B nei sopravvissuti a tumore infantile esposti a terapia cardiotossica
Sono stati impiegati lo strain longitudinale globale ( GLS ) al basale e il frammento N-terminale del pro-peptide natriuretico di...
Impatto combinato dell’emicrania e dell’ipertensione indotta dalla gravidanza sul rischio a lungo termine di infarto miocardico prematuro e ictus
È noto che l’emicrania e l’ipertensione indotta dalla gravidanza ( PIH ) aumentino il rischio cardiovascolare. Tuttavia, l’evidenza è limitata...
Rischio di cancro al seno a lungo termine nelle sopravvissute a linfoma di Hodgkin trattate con Doxorubicina
Un ampio studio retrospettivo ha dimostrato che un comune farmaco chemioterapico utilizzato per trattare il linfoma di Hodgkin ( HL...
L’integrazione di Vitamina-D e Calcio nelle donne anziane ha mostrato risultati contrastanti a lungo termine
Dopo più di 20 anni di follow-up gli integratori di Calcio e di Vitamina-D hanno mostrato di ridurre la...
Esiti a lungo termine di 180 giorni nei pazienti in condizioni critiche con COVID-19 nello studio clinico randomizzato REMAP-CAP
Gli effetti a lungo termine delle terapie per il trattamento di pazienti in condizioni critiche con COVID-19 non sono noti. È...
Esiti a lungo termine con stent polimerici biodegradabili a eluizione di Sirolimus rispetto a stent polimerici durevoli a eluizione di Everolimus nell'infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST: follow-up a 5 anni dello studio BIOSTEMI
Gli stent polimerici biodegradabili a eluizione di Sirolimus migliorano gli esiti clinici precoci correlati allo stent rispetto agli stent polimerici...
Sospensione in cieco del trattamento randomizzato a lungo termine con Empagliflozin oppure placebo nei pazienti con insufficienza cardiaca
Non è noto se i benefici degli inibitori del cotrasportatore sodio-glucosio di tipo 2 ( SGLT2 ) nell’insufficienza cardiaca persistano...