L’anemia è associata ad una più alta mortalità tra i pazienti con insufficienza cardiaca con funzione sistolica conservata
Ricercatori dell’Hospital Clinico Universitario de Santiago de Compostela ( Spagna ) hanno esaminato la prevalenza di anemia e la sua influenza sulla mortalità tra i pazienti ospedalizzati con insufficienza cardiaca congestizia con funzione sistolica ventricolare conservata.
L’analisi è stata compiuta su 210 pazienti con funzione sistolica ventricolare conservata, ricoverati tra il 1° gennaio 2000 ed il 31 dicembre 2002.
I pazienti anemici che costituivano il 46% dell’intero gruppo erano più anziani ( 75 versus 72 anni; p = 0.036 ), la loro permanenza in ospedale era più lunga ( 13 versus 11 giorni; p = 0.007 ) presentavano una maggiore prevalenza di cardiopatia ischemica ( 54% versus 35%; p = 0.009 ), di blocco di branca sinistra ( 12% versus 4%; p = 0.018 ) ed insufficienza renale ( 56% versus 34%; p = 0.003 ) ed avevano una più rapida velocità di eritrosedimentazione ( 50 versus 26mm nella prima ora; p < 0.001 ), una tendenza a più basse concentrazioni plasmatiche di colesterolo ( 4.65 versus 5.22mmol/l; p = 0.073 ) ed un più piccolo indice di massa corporea ( 27 versus 29Kg/m2; p = 0.126 ) rispetto ai pazienti non anemici.
L’analisi di Kaplan-Meier ha mostrato che il gruppo dei pazienti anemici presentava una minore sopravvivenza ( p = 0.0001 ), con una percentuale di sopravvivenza ad 1 anno del 72.2% versus 90.5% nel gruppo dei pazienti non anemici.
L’analisi multivariata ha mostrato che l’anemia è risultata essere il più potente predittore indipendente di mortalità, predicendo un aumento del rischio di morte di un fattore 2.7 ( p = 0.007 ).
I dati dello studio hanno dimostrato che l’anemia è una condizione assai comune nei pazienti con insufficienza cardiaca congestizia con funzione sistolica ventricolare sinistra conservata ed è indipendentemente associata ad una maggiore mortalità. ( Xagena2006 )
Grigorian Shamagian L et al, Heart 2006; 92: 778-784
Cardio2006
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