Associazione di Obinutuzumab, Ibrutinib e Venetoclax nella leucemia linfatica cronica naive-al-trattamento e recidivante o refrattaria
Lo sviluppo di agenti mirati altamente efficaci per la leucemia linfatica cronica offre il potenziale per combinazioni di durata fissa che raggiungono remissioni profonde senza chemioterapia citotossica.
Uno studio di fase II ha testato un regime di combinazione di Obinutuzumab ( Gazyvaro ), Ibrutinib ( Imbruvica ) e Venetoclax ( Venclyxto ) per un totale di 14 cicli in pazienti con leucemia linfatica cronica naive-al-trattamento ( n=25 ) e recidivante o refrattaria ( n=25 ) per determinare la risposta alla terapia e sicurezza.
L'endpoint primario era il tasso di remissione completa con malattia residua minima non rilevabile mediante citometria a flusso sia a livello ematico che a livello midollare 2 mesi dopo il completamento del trattamento, che era del 28% in entrambi i gruppi.
Il tasso di risposta globale in quel momento era dell'84% nei pazienti naive-al-trattamento e dell'88% nei pazienti recidivanti o refrattari.
A quel tempo, il 67% dei pazienti naive-al-trattamento e il 50% dei pazienti recidivanti o refrattari presentavano una malattia residua minima non rilevabile sia nel sangue che nel midollo.
A un follow-up mediano di 24.2 mesi nei pazienti naive-al-trattamento e di 21.5 mesi nei pazienti recidivanti o refrattari, i tempi mediani liberi da progressione e di sopravvivenza globale non erano ancora stati raggiunti, con solo 1 paziente che ha avuto progressione e 1 decesso.
La neutropenia e la trombocitopenia sono stati gli eventi avversi più frequenti, seguiti dall'ipertensione. Neutropenia di grado 3 o 4 è stata riscontrata nel 66% dei pazienti, con più eventi nella coorte recidivante o refrattaria. C'è stato solo 1 episodio di febbre neutropenica.
È stato osservato un impatto favorevole sulle prestazioni cognitive sia percepite che oggettive durante il trattamento.
Il regime di combinazione di Obinutuzumab, Ibrutinib e Venetoclax offre un trattamento limitato nel tempo che si traduce in remissioni profonde ed è ora esaminato in studi di gruppo cooperativi di fase III. ( Xagena2020 )
Rogers KA et al, J Clin Oncol 2020; 38: 3626-3637
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