Anifrolumab, un anticorpo anti-interferone, riduce l’attività di malattia nel lupus eritematoso sistemico
Un anticorpo anti-interferone, Anifrolumab, ha dimostrato di ridurre drasticamente l'attività di malattia nel lupus eritematoso sistemico extra-renale.
I 305 partecipanti allo studio MUSE sono stati assegnati in modo casuale a uno di tre gruppi di trattamento per 48 settimane: 99 hanno ricevuto per via endovenosa Anifrolumab 300 mg ogni 4 settimane; 104 hanno ricevuto Anifrolumab 1000 mg ogni 4 settimane; e 102 hanno ricevuto placebo.
I pazienti arruolati dovevano essere sierologicamente attivi e dovevano presentare attività clinica, con un punteggio SLEDAI-2K di almeno 6, un punteggio BILAG-2004 di 1A o 2B e un punteggio alla scala PGA maggiore di 1.
I pazienti sono stati stratificati sulla base di diversi fattori, tra cui la firma del gene IFN ( bassa o alta ), la dose di Prednisone ( corticosteroide orale ), e punteggio SLEDAI-2K.
Al basale, il punteggio medio SLEDAI-2K era di circa 11.
La misura primaria di efficacia era un composito della proporzione di pazienti che avevano raggiunto un punteggio SRI di 4 al giorno 169 e di una sostenuta riduzione della dose di corticosteroidi per via orale al di sotto di 10 mg/die dal giorno 85 al giorno 169.
Al giorno 365, l’attività di malattia era più bassa nei pazienti dei gruppi 300 mg e 1000 mg rispetto al gruppo placebo ( 35.4% vs 32.7% vs 17.6% ).
Miglioramenti significativi sono stati osservati nei pazienti che presentavano punteggio di attività CLASI di almeno 10 al basale,
In questo sottogruppo, un numero 7 volte maggiore di pazienti nel gruppo 300 mg rispetto al gruppo placebo ha raggiunto un miglioramento del punteggio di attività CLASI di almeno il 50% al giorno 169.
E al giorno 365, i pazienti nel gruppo 300 mg avevano una probabilità quasi 4.5 volte maggiore, rispetto a quelli del gruppo placebo, di raggiungere questo miglioramento alla scala CLASI.
Al giorno 169, oltre il 45% dei pazienti nel gruppo 300 mg aveva ridotto la dose di corticosteroidi a 7.5 mg/giorno o valore inferiore; tale riduzione è stata ottenuta soltanto da circa un terzo di quelli del gruppo 1000 mg e da circa un quarto di quelli nel gruppo placebo.
Al giorno 365, questa percentuale è cresciuta oltre il 56% nel gruppo 300 mg.
Riguardo agli eventi avversi è stato riscontrato un aumento dose-dipendente dell’infezione da herpes zoster passando dal dosaggio 300 a 1000 mg.
10 pazienti nel gruppo 1000 mg hanno sviluppato una infezione da herpes zoster, 5 pazienti nel gruppo 300 mg e 2 pazienti nel gruppo placebo.
Ci sono stati 8 casi di influenza nel gruppo 1000 mg, 6 nel gruppo 300 mg, e 2 nel gruppo placebo. ( Xagena2016 )
Fonte: EULAR, 2016
Reuma2016 Farma2016
Indietro
Altri articoli
Ropeginterferone rispetto alla terapia standard per i pazienti a basso rischio con policitemia vera
Rimane non ben definito se il salasso da solo possa mantenere adeguatamente l’ematocrito target nei pazienti con policitemia vera (...
Interferone alfa-2b nei pazienti con granulomatosi linfomatoide di basso grado e chemioterapia con DA-EPOCH-R nei pazienti con granulomatosi linfomatoide di alto grado
La granulomatosi linfomatoide è una rara malattia linfoproliferativa a cellule B associata al virus di Epstein-Barr ( EBV ) con...
Carico sintomatico e qualità di vita nei pazienti con trombocitemia essenziale e policitemia vera ad alto rischio trattati con Idrossiurea o Interferone alfa-2a pegilato: un'analisi post-hoc degli studi MPN-RC 111 e 112
I pazienti con trombocitemia essenziale o policitemia vera presentano diversi sintomi che possono peggiorare la loro qualità di vita. E'...
Inibitore dell'interferone di tipo I Anifrolumab nei pazienti con nefrite lupica attiva
Sono state valutate l'efficacia e la sicurezza dell'anticorpo del recettore dell'interferone di tipo I, Anifrolumab ( Saphnelo ), nei pazienti...
Efficacia e sicurezza di Anifrolumab in base alla firma genetica dell'interferone di tipo I e sottogruppi clinici nei pazienti con lupus eritematoso sistemico
Sono state caratterizzate l'efficacia e la sicurezza di Anifrolumab ( Saphnelo ) nei pazienti con lupus eritematoso sistemico ( SLE...
Recidiva di vasculite crioglobulinemica da virus dell'epatite C dopo risposta virale sostenuta e dopo trattamento con antivirali ad azione diretta privi di Interferone
Gli agenti antivirali ad azione diretta ( DAA ) hanno modificato la gestione dell'infezione da virus dell'epatite C ( HCV...
Peginterferone lambda per il trattamento dei pazienti ambulatoriali con COVID-19
Ad oggi, solo gli anticorpi monoclonali hanno dimostrato di essere efficaci per i pazienti ambulatoriali con COVID-19. L'Interferone lambda-1 è...
Sicurezza ed efficacia dell'Interferone beta-1a nebulizzato SNG001 per inalazione per il trattamento dell'infezione da SARS-CoV-2
La sindrome respiratoria acuta grave da infezione da coronavirus 2 ( SARS-CoV-2 ) comporta un rischio sostanziale di malattia grave...
Efficacia dell'Interferone beta-1a più Remdesivir rispetto al solo Remdesivir negli adulti ospedalizzati con COVID-19
La compromissione funzionale dell'Interferone, un componente antivirale naturale del sistema immunitario, è associata alla patogenesi e alla gravità della COVID-19....
Trattamento dell'eritema multiforme persistente con inibizione della Janus chinasi e ruolo dell'interferone gamma e dell'interleuchina 15 nella sua patogenesi
L'eritema multiforme persistente ( PEM ) è poco conosciuto e manca di terapie efficaci diverse dai glucocorticoidi. È stato condotto uno...